Claudio, "caro" (con affetto parlando
), se devi citare una mia affermazione devi citarla completa.
Il senso della mia affermazione completa é "perché mai una casa come AP o PP dovrebbero fare qualcosa di ancora piú estremo di quello che già hanno dentro e che oltre a funzionare perfettamente da 50 anni é anche il meglio che oggi, in quel campo, c'è a disposizione?".
E l'ho fatto per rispondere ad una tua generica critica, di principio e chiaramente fuori centro, in base alla quale ciò che è stato fatto 50 anni fa' oggi non avrebbe più senso di esistere in orologi moderni, e che hai scritto per evidenziare un presunto scarso pregio degli orologi che utilizzano questi movimenti.
Il che è una sciocchezza colossale perché il pregio di un movimento non è legato alla sua età ma a come è fatto, e dati di fatto alla mano ancora oggi automatici ultrapiatti più sottili, affidabili e meglio realizzati di quelli non ne fanno, e i primi a non farli sono proprio gli "innovatori" che preferiscono fare torte mergherita pieni di supercazzoline, turbine, ventoline, pompette e altri effetti speciali assortiti che su questa tipologia di calibri non ci possono stare
Fare un ultrapiatto é ancora oggi una delle massime sfide per un orologiaio (parole non mie ma di Giulio Papi).
E tutto questo paradosso, che inevitabilmente scade nel ridicolo quando perde di vista appunto la realtà dei dati di fatto (Leo ci continua a ricordare il Vaucher Fleurier ma si dimentica di dirci che non è più sottile dei calibri in oggetto, chi lo usa, in quali orologi e soprattutto come è fatto e come funziona?!), solo per cosa?!
Per denigrare per partito preso le case anche nei pochi casi in cui ancora si preoccupano di utilizzare calibri di pregio (seppur d'epoca) invece che tanto (moderno) ciarpame?! O per dare adito alla vulgata dei luoghi comuni (chi sceglie Patek del calibro non gli importa nulla, Patek non fa nuovi calibri da 50 anni, e tutto il coro dei soliti peana)?
Ribadisco quindi che "moderno" non significa per forza "più pregiato" e che non è l'età di un progetto a definirne il pregio (magari avessimo ancora in vita tanti bei movimenti cronografrici degli anni 50 andati perduti per la crisi delle aziende che li produceva) e che valutare il pregio di una macchina dall'età sia un errore marchiano.