Io non credo che ci sia mancanza di rispetto se si esteriorizzano le proprie preferenze e si parli anche del perchè alcune cose non ci piacciono, indipendentemente se sono le stesse scelte di qualche altro interlocutore o meno.
Io credo che la moda dia assuefazione e presenti un prodotto per come vuole il mercato e che la risposta dei clienti viene accompagnata e cavalcata dalle case per vendere, com'è giusto che sia.
Gianluca dice, se credo di aver capito bene, di vedere con gli occhi dell'ignorante, di quello che si affaccia ora al settore e si fa una prima idea di ciò che gli piace e di cosa invece no, un pò quello che scherzosamente ha provato ad espletare ciaca col topic dell'orologio ignorante.
Per me invece è inconciliabile il voler fare un passo o dieci passi indietro per cercare di liberarmi dalle barriere o dalle convinzioni culturali che sono maturate in questi anni. O anche rimirare una donna come facevamo da bambini e prendere la prima impressione come "giusta" e fregarsene di quello che poi ha dentro il teschio non fa per me allo stesso modo di guardare un orologio solo esternamente fregandomene se dentro c'è un cheeseburger o un calibro meccanico.
Se si studia e si va avanti i gusti si cambiano e cambia anche la percezione che abbiamo di un oggetto, improvvisamente lo si vede più bello, più ricco, più interessante. E non è che siamo abbagliati da un miraggio, ma è la naturale conseguenza della crescita che non deve spaventare, un pò come quando da bambini si leggeva Topolino, poi da adolescenti si leggeva Dylan Dog ed ora magari si legge altro perchè ci arricchiamo ed anche le nostre preferenze crescono con noi. Se poi si vuole tornare indietro per liberarsi da preconcetti che di fatto non esistono ma che forse si confondono con l'apprendimento e con l'imprinting a volte categorico e perentorio(perchè quando si sa si è più selettivi sempre) che la materia coi suoi arricchimenti culturali ci apporta.
Insomma si diventa anche più cacxxxxxi mettetevi l'anima in pace!