Sulla lettera sospendo il giudizio in attesa di leggere il testo integrale. Ma sulla pedofilia può darsi ci sia stata enfasi, perché ammetterai che è particolarmente grave e clamoroso che accada ad opera di uomini di chiesa a cui sovente negli oratori e nei collegi le famiglie affidavano i minori...ma io non ho scritto che sono migliaia i sacerdoti coinvolti ma che sono migliaia e migliaia le vittime. E credo che siano emerse solo una piccola parte, perché a parte i casi in USA altrove non c'è neppure risarcimento economico ma vergogna. E ancora più vergogna vedere vescovi e cardinali che hanno per decenni occultato trasferendo al più i preti da una diocesi all'altra con conseguenze prevedibili.
Sin qui concordo (a parte il fatto che della dimensione del fenomeno penso che abbiamo ormai una percezione realistica; e che i risarcimenti economici - per quello che valgono - penso ci siano stati ovunque).
Va detto che i trasferimenti da una diocesi all'altra dei sacerdoti coinvolti spesso non erano indice di partecipazione complice, ma desiderio di non abbandonare a se stesse persone che venivano considerate "vittime" di una malattia, unitamente all'ingenua convinzione che fosse sufficiente un percorso di accompagnamento psicologico per risolvere certi problemi.
Insomma, un
imperdonabile miscela di "buonismo" e di sottovalutazione dell'importanza di vigilare sulla maturazione e sull'equilibrio sessuale dei candidati al sacerdozio (oltre che di insensibilità verso le vere vittime, i ragazzi oggetto di molestie o violenze); secondo un clima che iniziava a diffondersi negli anni Sessanta-Settanta (il periodo in cui si è avuto il picco di questi fenomeni) e che non ha risparmiato alcuni uomini di Chiesa. Molti dei quali, non a caso, erano di orientamento "progressista".
Io penso che anche Giovanni Paolo II avesse sottovalutato il fenomeno.
No. Giovanni Paolo II è quello che per primo ha percepito il fenomeno, anche quando non ne erano note le dimensioni, e per primo è corso ai ripari, con una serie di provvedimenti in cui fu coadiuvato dall'allora cardinal Ratzinger (e allora venivano accusati, ovviamente, di "repressione sessuofobica"...).
Penso che se solo un decimo dei casi accertati di pedofilia riguardanti la Chiesa cattolica avesse riguardato un'altra organizzazione, essa sarebbe morta e sepolta.
Non credo.
Sono stati prodotti numerosi report statistici che dimostrano come
tutte le istituzioni - religiose o laiche - che sono in qualche modo a contatto coi giovani hanno un'incidenza percentuale ben maggiore di fenomeni di molestie e violenze: realtà educative di altre confessioni religiose, associazioni sportive, scuole pubbliche e private, associazioni ricreative, ecc.
E prendendo ad esempio anche un'istituzione non educativa: qualcuno ha pensato di "chiudere" la BBC, o anche solo di licenziare tutti i dirigenti e dipendenti che erano a conoscenza delle violenze perpetrate da Jimmy Saville, il popolare dj che per
decenni (!) ha violentato (spesso insieme con altri artisti dell'emittente)
centinaia (!) di ragazzini e ragazzine, a volte anche disabili?
Tutti sapevano, nell'emittente pubblica inglese. E non solo hanno taciuto, ma si sono anche dati da fare per insabbiare.
il fenomeno esiste ed è anche molto grave, e molto sottaciuto rispetto alla realtà.
Che il fenomeno esista ancora, sia pure in dimensioni ridottissime, ovviamente non si può escludere.
Io lo temo, ma non per la copertura del Papa o dei cardinali, ma per la presenza di
lobbies interne molto potenti sostenute attivamente dall'esterno.