Ma è qui il problema, la conoscenza....AP non va bene, nel modo più assoluto. Se ora sta andando leggermente meglio è perché ha ridotto ad un terzo prima di altri le referenze (ripeto "ad un terzo") e ha ridotto moltissimo la produzione. Ha fatto cioè proprio quello che alcuni di noi dicono da anni. L'ha fatto prima di altri perché l'azienda è stata prima delle altre sull'orlo del fallimento, e anche gli assetti proprietari sono mutati oltre ai vertici. Quindi credo che leggendo l'intervista del CEO AP conoscendo questa realtà il quadro che emerge è tutto diverso da quello che descrivi.
Lo sai che non ho mai conosciuto un "fenomeno" come te?
Sei capace di capovolgere la realtà con una noncuranza incredibile!
Se tu avessi letto davvero l'intervista a Bennahmias, avresti letto che la produzione di AP negli ultimi anni è cresciuta, passando - nel periodo 2011/2015 - da 33.000 a 40.000 orologi l'anno. Oltre il 20% in più. (Una crescita che lui ha definito "ragionevole".)
Se poi tu avessi letto anche i miei interventi (che sono meno importanti... ma almeno si potrebbe evitare di replicare a ciò che non si legge), avresti letto che io non ho descritto nessun "quadro", ma mi sono limitato a fare una sintesi degli elementi che mi sembravano più rilevanti nell'intervista (che io ho letto), interrogandomi sul loro significato.
Però, a ben riflettere, se non hai letto l'intervista, questo ti può essere sfuggito...
Diciamo che l'hai buttata lì a casaccio, come fai di solito
(E poi ti metti a distribuire patenti di "conoscenza"... )
Il problema è solo uno: che esistono più interviste di questo signore che : 1) dice che la produzione di orologi è stata fortemente ridotta, non solo dalla riduzione ad un terzo delle referenze in catalogo, ma anche dalla riduzione della produzione del RO, una riduzione i cui effetti si sono persino visti sul mercato con innalzamento dei prezzi; 2) AP prima della crisi del lusso era quasi fallita...capisci? Quindi non può oggi fare 40.000 pezzi l'anno. Forse bisognerebbe capire che in questo settore si mente spesso. L'unica cosa vera di quella intervista che hai pubblicato è che oggi sono di nuovo in lieve crescita, ma se va bene faranno la metà degli orologi che facevano prima, forse anche meno.
Quindi ribadisco: informazione, conoscenza delle cose, non delle fole di un CEO che certa di dipingere una realtà dell'azienda che era quella di tre quattro anni fa, non quella di oggi. Ma per questo non basta una singola intervista. bisogna leggere con continuità e conoscere le cose.
E' chiaro che se uno non sa niente di AP oggi e legge questa intervista si beve le balle e da una interpretazione impossibile degli eventi.
Infine per capovolgere una realtà (azione intenzionale di cui mi accusi a sproposito) bisogna prima conoscerla. Cosa che tu non fai mai, e quindi non ti accuso di capovolgere niente. Ancora una volta personalizzi, mentre io cercavo di dare informazioni. Se non sei d'accordo contestale con altre informazioni, non con accuse e personalizzazioni, grazie. (sempre il solito).
Tu hai scritto - e l'ho evidenziato in neretto - che avrei potuto capire che la produzione di AP era calata moltissimo "leggendo l'intervista del CEO AP". Il quale, nell'intervista, dice l'esatto contrario.
Adesso vuoi cambiare le carte in tavola sostenendo che Bennahmias sta dicendo il falso (tesi interessante, se dimostrata con fonti precise e documentate, non con i tuoi "ragionamenti").
Però in precedenza non l'hai fatto. Per il semplice fatto che non avevi letto l'intervista (o l'avevi appena scorsa), e non pensavi ci fosse scritto niente di "falso" da confutare...
E su questa presunzione ti sei messo a distribuire le solite, gratuite, patenti di conoscenza.
Peraltro, Istaro, ma tu il francese lo conosci, lo sai leggere? Mi sa di no, perché infatti il CEO di AP non dice che produce 40.000 orologi l'anno, dice che nei prossimi cinque anni non prevede di farne più di 40.000 che è cosa del tutto diversa. Non parla della produzione attuale ma di un limite massimo che intende porre alla produzione futura.. Nel 2017 prevede 33.000 pezzi con cento referenze (considera che erano ben oltre le duecento prima della crisi), altra previsione peraltro già molto lontana dalle quarantamila, e per quello che so lontanissima dalla realtà...Non ho parole.
L’intervista hai iniziato a leggerla solo adesso, ma non sei arrivato a metà… Ma perché cavolo senti il bisogno di scrivere senza nemmeno averla finita?
Se continui, leggerai che Bennahmias afferma: “[Entre 2011 et 2015], en termes de production, nous sommes passés de 33 000 à 40 000 montres par an. C’est raisonnable”.
Io il francese lo so leggere (dai anche le patenti di lingue? ). E so anche accendere il cervello prima di scrivere.
Dacci un taglio, per una volta, che ci fai più bella figura.
Riposati, vai in un centro benessere.
Come sempre, dopo aver personalizzato, mi imputi di aver scritto cose che non ho scritto. Anzi ho scritto il contrario. Mai ho scritto che dall'intervista avresti dovuto dedurre che ha ridotto la produzione. Perché questo lui non lo dice espressamente. Apparentemente (vedremo il perché) lui dice il contrario. Lo può capire (che invece produzione e referenze sono diminuite in modo drastico) chi sa che prima della crisi, AP faceva circa 45.000 orologi l'anno e aveva a catalogo oltre 200 referenze Ma questo non lo dice l'intervista, o uno lo sa perché magati ha letto interviste precedenti, anche di precedenti CEO di AP, oppure perché conosce l'azienda AP e ha delle informazioni in proposito.
Ma torniamo al testo dell'intervista. Noterai che sulla produzione si contraddice, perché lui dice che l'azienda è in forte crescita, poi dice che la produzione a suo dire sarebbe aumentata da 33.000 a 40.000 orologi. Però poco prima aveva scritto che prevedeva per il 2017 33.000 pezzi con 100 referenze. Come si spiega questa evidente contraddizione? Lui dice che l'azienda va benissimo cresce tanto, e l'anno prossimo stando alle sue parole prevede di fare 7000 orologi in meno? E nota bene che in genere questi CEO esagerano sulla buona salute delle loro aziende. Anche questo dovrebbe dirci che: 1) questo CEO non ha detto la verità, anzi si contraddice vistosamente; 2) oppure il giornalista ha riportato male.
Quello che è sicuro e che stiamo cercando di dirti, di informarti, non di insultarti come tu stai facendo con me (e chiedo alla moderazione di intervenire) è che AP sta forse crescendo perché non per scelta, ma per condizione di necessità, ha già affrontato una pesantissima ristrutturazione con pesantissima riduzione di produzione e di referenze, di cui lo stesso CEO parla in altre interviste apparse in questi anni, e che corrisponde a quello che conosco dell'azienda. Cioè oggi è in vantaggio non perché le cose vanno bene sul mercato ma perché si avvantaggia del fatto che la crisi l'ha dovuta affrontare con anni di anticipo perché andava molto peggio delle altre aziende....Capisci che è completamente diverso? Come poi tutto questo, incluso quello che lui direbbe nell'intervista si concilii con il dichiarato aumento di fatturato è un ulteriore mistero che mi conferma che probabilmente questa intervista è stata riportata male.
Allora calmati, smettila di personalizzare e di insultare, non dire cose che io non ho mai scritto, ho detto che non conosci la condizione di AP e quindi ti sei fatto ingannare da una intervista peraltro contraddittoria. Punto. Poi pensa come ti pare, ma comportati educatamente se riesci, non personalizzare e non offendere. E cerca anche di capire quello che scrivono gli altri, non la tua fantasia.
Il topic era sull'intervista (postata dall'opener), non sulla storia di AP.
Io ho semplicemente riportato, nei miei interventi precedenti, alcuni passi dell'intervista. Sollevando domande, e non improvvisando risposte.
Vuoi aggiungere le tue considerazioni su Bennahmias e AP? Fai pure (se ti riesce di tirar fuori qualche tesi non preconcetta).
Ma non ti sei limitato a fare questo.
Tu hai insinuato che io avrei capito il contrario di quello che c'è scritto nell'intervista, condendo l'insinuazione con offese (scarsa conoscenza, non saper leggere, ecc.).
E ti ho
dimostrato, con citazioni puntuali, che lo hai fatto con superficialità e pregiudizio, senza aver letto l'intervista.
Poi ti degni di leggerla (potevi farlo prima!), e hai la fregola di commentarla prima di averla finita (come ti ho di nuovo
dimostrato, citandoti la parte che non avevi ancora letto).
Quando infine l'hai letta tutta, inizi nei tuoi ragionamenti acrobatici per difendere le tue
gaffes precedenti...
Ad una persona educata potrei anche sforzarmi di far capire dove sta fraintendendo (quando Bennahmias parla di 40.000 orologi, indica la produzione totale; quando parla di 33.000 nel 2017, si riferisce a "meno di 100 referenze", rimarcando lo sforzo di sfoltire un'offerta troppo diversificata. Lo dice nello stesso periodo:
"Pour les cinq prochaines années, nous n’allons pas produire plus de 40.000 montres. Et en 2017, moins de cent références représenteront 33.000 montres". ).
Ma il problema non è se Bennahmias dice il vero o il falso, o se tu sei in grado di "smascherarlo".
Sei libero di sostenere tutte le tue tesi (anche se eviti sempre di suffragarle con qualche riferimento concreto)
Il problema è che tu accusi gli altri di ignoranza - io avrei frainteso un'intervista che
non ho frainteso (la storia di AP non c'entra, se Bennahmias ha detto il falso neanche, perché nessuno ha detto che è il Vangelo) - capovolgendo i fatti con spudoratezza.
E quando ciò ti viene fatto rilevare - con la fermezza che il tuo comportamento così grave merita - ti permetti pure di atteggiarti a vittima e di invocare l'intervento dei moderatori.
Evita di offendere e di esporti al ridicolo, nessuno ti risponderà a brutto muso ed eviteremo di appestare il forum con polemiche inutili (che hai riattizzato non appena rientrato).