Io sceglierò il No , perché conoscendo la materia e conoscendo la riforma, quella riforma lì non solo non risolverà NESSUNO dei molti problemi di non funzionamento del sistema politico, ma li aggraverà tutti, dal primo all'ultimo, anzi ne creerà dei nuovi.
Si dice che semplificherà il procedimento legislativo. Assolutamente falso. Infatti la riforma introduce 9(nove) diversi procedimenti legislativi a fronte dei 3 attuali, ma la cosa più grave è che come chiunque può leggere le distinzioni tra i 9 procedimenti legislativi sono tutti tranne che chiari. Per non parlare delle materie di doppia (e complicata) competenza. A fronte di un qualsiasi disegno di legge è improbabilissimo capire con certezza quale procedimento legislativo si dovrà adottare nel caso. Allora si aprirà un conflitto fra Camera e senato che dovrà essere risolto dai Presidenti, pensate un po'. Ma che accade se i Presidenti non si mettono d'accordo? Si va alla Consulta. Avremo un blocco del processo legislativo. Peraltro non è vero che il bicameralismo attuale rende per forza lento l'iter di approvazione delle leggi: ci sono delle leggi che si approvano in due mesi. Quando c'è la volontà.
Si dice che si riducono i costi. Altra falsità. Perché il Senato non viene smantellato: anzi tutta la sua struttura, migliaia di dipendenti pagatissimi e con pensioni altissime, resterà totalmente intatta (anzi sta accadendo una cosa ancora peggiore, ma non la dico perché bisognerebbe aprire un altro topic): si risparmierà solo sugli stipendi dei 300 senatori che in confronto ai costi del Senato sono meno del 10 per cento, secondo conti che non ho fatto io. Io pensavo anche meno, non sono sicuro che i conti siano giusti. Ma vediamolo questo Senato. I cittadini avranno i senatori ma vengono privati del diritto di sceglierli. Anzi, con la legge elettorale che è già stata approvata alla Camera, non eleggeranno veramente neppure i Deputati, o almeno i tre quarti dei Deputati, secondo le proiezioni dei risultati elettorali ultimi, con i capilista bloccati,e cosa ancora peggiore, con la possibilità per un capolista di essere candidato in dieci collegi diversi. Di fatto è un totale sequestro della possibilità di scelta dei cittadini.
Un Senato che rimane con senatori non eletti, che ha competenze deboli ma soprattutto incerte. Ammesso che proprio si fosse voluto abolire il senato, andava fatto, punto e basta, mandando a casa i dipendenti e i senatori. Ma naturalmente questo non lo si vuole fare.
In realtà il Senato non andava abolito. Andava creato un Senato federale con deputati e senatori eletti in collegi uninominali, unica possibilità per gli elettori di avere un rapporto diretto con gli eletti, e di mandare a casa chi perde. Un sistema presidenziale, invece di questo premierato, con un premier che non viene eletto dai cittadini, che sottrae molti poteri di fatto al parlamento. In una sistema presidenziale che separa governo da parlamento si possono rafforzare entrambi a vantaggio dei cittadini. Quello voluto da Renzi e Boschi è un premierato extracostituzionale, con premier non eletto, camera di nominati, e senato con competenze incerte. Senza ovviamente i contrappesi che un premierato costituzionale avrebbe dovuto avere.
Quindi nessun pericolo di dittatura come dice qualcuno se vince il Sì. La certezza invece se vincerà il Sì è solo quello di un sistema ancora meno democratico di questo (e questo piacerà a qualche nostalgico del fascismo) e soprattutto totalmente bloccato. Con costi praticamente identici a quelli di oggi se non più alti. Con referendum resi di fatto impossibili dall'elevazione del numero delle firme necessarie (da 500.000 a 800.000, altrimenti torna il quorum di oggi che rende impossibile tenere qualsiasi referendum).
Se vincesse il NO ci saranno disastri economici o politici? Niente di più falso. Se vince il NO si sarà detto No ad una pessima riforma e sì alla possibilità di farne un'altra con minimo di criterio (questa peraltro disegna un sistema politico che non esiste in alcun sistema al mondo). Se vincerà il Sì al contrario per almeno i prossimi 50 anni non si toccherà più nulla. Gli investitori esteri, nessuno dei quali conosce oggi la riforma, quando scoprirà che il sistema legislativo è bloccato in infiniti ricorsi e controricorsi leveranno le tende. Non parliamo della UE quando scoprirà cosa succederà in occasione della prossima legge di stabilità Poi dovesse vincere il NO, come se vincerà il Sì, non ci faranno purtroppo andare a votare se non alla fine di questa sgangherata legislatura. Quindi niente di storico, niente di imperdibili, una pessima riforma scritta con i piedi , tanto che anche coloro che l'hanno scritta sanno che non funzionerà mai. Eppure fare le riforme sarebbe semplice. Basta prendere i migliori modelli esteri ed importarli in toto, non a pezzi. Ma purtroppo questa politica non ne è capace. Ci sarebbe ancora molto altro da dire ma per ora mi fermo.
Peraltro se vincesse il No non cadrà neppure il Governo. Renzi andrà a dimettersi e sarà reincaricato e come per magia troverà la maggioranza.