Roberto, le case non progettano gli orologi in base ai movimenti, come un tempo, ma in base alle richieste del mercato come purtroppo ormai da molti anni.
Il mercato vuole orologi "maschi", di misure generose (in diametro e conseguente spessore) e le case li fanno perché li vendono.
A quel punto fissate le caratteristiche estetiche (dimensioni grandi e stile più o meno casual) dell'oggetto utilizzano il motore che meglio si addice per dimensioni a quella cassa, anche in rapporto al posizionamento di mercato, e quondi al prezzo e al margine che si vuole cavare da quel modello.
Per questo motivo molti orologi contemporanei non possono dirsi riusciti, perché in molti casi le meccaniche adottate non sono congruenti (specie per diametro) alle casse che le ospitano e che non sono progettate attorno al movimento ma in funzione di altri aspetti commerciali (con il movimento che è poi "adattato"), cosa che poi si traduce spesso in "ciambelle" e sproporzioni sui quadranti, come su molti cronografi è facile osservare.
La situazione è andata via via migliorando con la manifattura di nuovi calibri di dimensioni generose e più coerenti alle nuove tendenze in tema di misure di cassa, ma non completamente risolta perché le case non possono investire in nuovi calibri che potrebbero trovarsi domani a non poter usare su casse di diametro minore qualora le tendenze di mercato mutassero. Devono tenersi con un piede nel presente e uno in un possibile diverso futuro, e quindi qualche sproporzione c'è quasi sempre.