Attenzione però a ridurre tutto solo al marketing.
Il Royal Oak, per esempio, è sempre piaciuto e ha sempre catturato gli sguardi dalle vetrine in cui veniva esposto, anche quando si vendeva con il 30% e non aveva la vitalità commerciale che ha ritrovato da pochi anni.
Per dire che ci sono orologi che comunque, indipendentemente dall'essere popolari o in voga sul piano commerciale, comunque hanno sempre avuto interesse e hanno sempre destato attenzione.
Chiaro che quando questa attenzione "genuina" comincia ad essere accompagnata da altri appetiti o pretese poi si scatena il circo del mercimonio, ma quanti conosciamo che questi orologi li hanno comprati in altre e diverse epoche, in tempi non sospetti?!
Il mercato ruota si intorno ai marchi, alla popolarità dei modelli e alla loro tenuta del valore, ma in questa popolarità c'è anche una buona dose di apprezzamento verso orologi che comunque, anche per altre ragioni, piacciono di più.
E se da un lato è vero che il fatto che il grosso della domanda si concentri solo su pochi modelli di poche marche non faccia bene al settore, è altrettanto vero che forse se il settore esiste ancora lo si deve anche e soprattutto al grande successo commerciale di alcuni modelli, che ha acceso l'interesse verso un settore altrimenti defunto.