Ciao Stefano,
Potresti avere ragione, ma essere ottimisti o pessimisti sono solo due stati d'animo, e come tali fanno parte del carattere di ognuno d noi.
Ma qui mi fermo perché come psicologo non valgo una cicca.
Mi chiedo solo se si può amare l'Orologeria, sopratutto quella Bella, essendo pessimista.
Sperando di non essere frainteso, e nella consapevolezza che basta una microscopica disattenzione per rovinare ore o giorni di lavoro, e conscio del grandissimo impegno di cui é impregnato ogni singolo orologio, mi piace pensare all'Orologeria come al mondo dei balocchi, dove silenziosi e concentratissimi artisti un po' maghi, si divertono (si fa per dire) a pensare e confezionare meravigliosi oggetti, capaci di farci sognare e giocare.
Qualcuno penserá che la vecchia "ferme" di Blancpain a Le Brassus, mi sia rimasta troppo nel cuore, possibilissimo dopo aver vissuto in quel mondo che assomigliava davvero ad una favola, dove in molti ci divertivamo a farvi sognare, divertire e giocare.
Da incorreggibile romantico, a me piace sognare, e poco mi interessa se, come é giá successo, altri possano pensarla diversamente. Atttenzione che sognatore, nel mio caso, vuol dire comunque essere in piedi massimo alle sei spesso anche prima, quindi...
D'altronde se non fossi stato sognatore, ottimista e con un pizzico di sana incoscienza, probabilmente la mia vita sarebbe stata meno bella. Concludo ricordando un episodio, piuttosto determinante, successo nella mia esperienza Minerva, quello delle spirali e dei bilancieri.
Che piaccia o no, senza un milanese sognatore, ottimista, incosciente, e non Orologiaio aggiungerei, in una riunione di tecnici presieduta da me, ma capeggiata da "L' immensissimo Demetrio Cabiddu", i fantastici bilancieri e le spirali Minerva non li avrebbe mai fatti. Ricordo bene quella riunione, l'unica a porte chiuse a Villeret, io reduce da un negativo incontro con M.Feuvrier, Direttore di Nivarox, quando decise di dire ai miei che non avevamo altra scelta e che dovevamo farci i nostri Bilancieti e spirali, e che non avevo alcun dubbio che ci saremmo riusciti. Non ci crederai, Stefano, ma quel ricordo mi commuove ancora, che stupid! E mi ricordo altrettanto bene le espressioni dei miei interlocutori, nessuno escluso, la cui sola incertezza era se ridere o piangere di fronte alla mia conclamata, forse troppo presto, incompetenza: sta di fatto che dopo pochi mesi, con l'insostituibile aiuto dei miei amici a cui ero andato a rompere le palle, Minerva era stata capace di realizzare i prototipi definitivi, affrancandoci in tale modo da Nivarox. È stato un bel momento per me, ma anche per "quelli della predetta riunione a porte chiuse", che erano felici di essere stati capaci di fare quello a cui loro non credevano, ma io sì, evviva i sogni, l'ottimismo e l'incoscienza.
Secondo me, quando si fa parte del mondo degli orologi, non importa a quale titolo, se, di fronte a quei piccoli e fantastici segnatempo proviamo sentimenti piacevoli, quasi di amore e di gran rispetto verso coloro che sono stati gli autori di tanta magia, ripeto secondo me, vuol dire che siamo innamorati oppure che ci stiamo innamorando. E non si può essere innamorati di qualcuno/a o qualcosa se non si é ottimisti.
Sará vero? Mah sperem, io la vedo così, amo l'Orologeria e preferisco quindi essere ottimista.
Buon w.e.