Mi spiace molto che degli Orologiai stiano per essere licenziati. Penso che Loro per primi, ma un po' tutto il mondo degli orologi, con questi licenziamenti, si impoverisce.
Basta davvero con sti c...i di spese stupide ed esagerate, con questi stand di Basilea sempre piú giganteschi, assurdi e costosi, basta con sti c...i di boutiques, una piú inutile dell'altra, basta managers che di orologi non capiscono un c...o, basta proprietari per i quali gli orologi sono cconsiderati alla stregua di profumi, vini, abiti, occhiali, in coerenza di un unico credo, quello del piatto ricco mi ci ficco.
Che piaccia o no, sembra certo che la crisi dell'orologeria fondi le sue origini con l'arrivo di uomini abili in materia finanziaria ma che di orologi non capivano e non capiscono un accidente, e questi sono purtroppo i risultati prodotti.
E basta anche con le esagerate speculazioni finanziarie, via i mercanti dal tempio, un conto é amare l'orologeria, gli orologi per quello che sono, per come possono piacerci, per l'anacronismo che dovrebbe caratterizzare i valori della vera Orologeria, quali le straordinarie performances di uomini capaci di tramandarci virtú e capacitá germogliate e perfezionatesi nei secoli, un conto ė considerare gli orologi come figurine da collezione, magari da comprare per metterli subito in cassaforte, sperando di poter ci guadagnare, magari sognando il colpaccio, alla luce delle assurde rivalutazioni speculative, che non c'entrano niente con l'Orologeria sana, un mondo popolato da artisti del tutto estranei a cotante esagerazioni.
Appare come un segno beffardo ed irrispettoso la concomitanza della tristissima notizia dei licenziamenti decisi da Richemont, e purtroppo non solo, con la notizia della vendita di un Calendario Perpetuo in acciaio a piú di dieci milioni di franchi.
Quale potrebbe essere il filo conduttore tra le due notizie cosí tristemente diverse?
Io non avrei risposta, se non avvertire nelle due notizie un senso di assenza di umanitá, e mi dispiace che siano proprio gli Incolpevoli orologi ed orologiai a configurare attorno ad essi scenari così tristi con i quali dover convivere.
Se vogliamo bene davvero a quei piccoli oggetti, e se vogliamo preservarne i valori per i quali un giorno ce ne siamo innamorati, troviamo il sistema di far sentire la ns. voce,non só come, ma se ci crediamo, dobbiamo almeno tentarci anche noi.