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Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?

S.M.

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Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« il: Novembre 09, 2016, 07:53:16 am »
Io vedo uno scollamento tra quello che vorrebbe la politica internazionale e la logica del "bene comune" e quello che invece vuole la gente comune.

Tutti i benpensanti intellettuali e filosofi dell'integrazione, della globalizzazione, dell'apertura, vengono puntualmente sconfitti dall'espressione popolare.

Non leggete nulla dietro?
Non è stato sbagliato qualcosa?
Ve lo siete mai domandato?
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #1 il: Novembre 09, 2016, 08:01:19 am »
Anzitutto chi qui su queste pagine ha vomitato veleno contro la non democrazia americana, e sono moderato, contro chi scriveva non solo che era tutto deciso per Hillary, ma persino che Trump era stato scelto per far vincere Hillary, forse dovrebbe ammettere di aver preso un grandissimo abbaglio.  Ma conoscendo le persone in questione non lo faranno e gireranno la frittata. Ora con gli USA con un presidente amico e sodale di Putin per l'Europa saranno guai grossi....chi vivrà vedrà.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

S.M.

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #2 il: Novembre 09, 2016, 11:35:22 am »
A parte questo, credo che ad uscire sconfitte siano le politiche di integrazione e globalizzazione.
Sbaglio?

Forse il mondo non è come lo vedono gli intellettuali.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #3 il: Novembre 09, 2016, 11:52:58 am »
Tutto è bene quel che finisce bene, da oggi il mondo è un po' meno a rischio di ieri.
Erano due candidati pessimi e ha vinto il male minore, quello che ha saputo parlare alla pancia della gente più in difficoltà, il ceto medio e quella nelle periferie e nelle zone rurali, quello che non era sponsorizzato dall'establishment di Wall Street e dai suoi media, dai fanatici waabiti e dalla retorica conformista e politicamente corretta. Una vittoria che in molti vedevano come altamente probabile (me compreso che l'ho scritto più e più volte) nonostante la rappresentazione mistificatoria offerta da tutti i media di regime da opinionisti e cazzari seriali con l'onestà intellettuale di una vergine dai candidi manti, rotta di dietro ma sana davanti.

Ma ancora una volta queste elezioni segnano la vittoria dell'unico vero grande statista sulla scena mondiale, Vladimir Putin: l'unico a non avere avuto timore di dare il suo endorsement a Trump (mentre tutte le altre cancellerie europee facevano la corte alla pazza scatenata) e l'unico ad aver avuto il coraggio e la forza di entrare prepotentemente nel dibattito preelettorale al punto da divenire chiodo fisso per uno dei due candidati, non a caso quello sconfitto.

É anche la vittoria dell'opinione pubblica che non si fa irrretire dalla dittatura del politicamente corretto, dalla demagogia di sistema, dalla retorica buonista di cui la stampa e tutti i media mainstream sono divenuti cassa di risonza e veicolo di stucchevole propaganda, perché il mondo ne ha la palle piene delle frasi fatte e preconfezionate, del pensiero unico e della "didattica" dei cazzari seriali che viene venduta come unica via ma che sempre più si sta trasformando nella via verso la rovina (e sempre più velocemente sta portando la postdemocrazia a decomposizione). Ancor di più se i cazzari seriali sono, tra i tanti, un Nobel (immeritato) per la pace o un Papa (abusivo).
« Ultima modifica: Novembre 09, 2016, 11:57:13 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #4 il: Novembre 09, 2016, 12:01:57 pm »
A parte questo, credo che ad uscire sconfitte siano le politiche di integrazione e globalizzazione.
Sbaglio?

Forse il mondo non è come lo vedono gli intellettuali.
Secondo me si e no , si può rispondere alla tua domanda. Perché comunque la si voglia girare, e qualunque opinione si abbia di Trump ( la mia è pessima, molto ma molto peggio di Hillary, e presto ce ne accorgeremo) la vittoria di una sorta di outsider come Trump è una grande prova di vitalità per la democrazia americana, è una smentita a tutti i cazzari che scrivevano che la democrazia americana era non solo morta ma una specie di cancro mondiale..... Poi vero è che la Globalizzazione ha arricchito il mondo ma anche creato enormi diseguaglianze e nuove povertà nei paesi ricchi. Nessuno lo aveva previsto ma non era imprevedibile, perché in realtà ad aver fallito non è la globalizzazione in sè ma l'assenza di governo della globalizzazione che può solo avvenire ad opera di isitituzioni sovranazionali. Finché continueremo ad avere problemi mondiali e governi nazionali la globalizzazione oltre a vantaggi distribuiti in forma diseguale provocherà anche danni e squilibri, scollamento tra istituzioni e cittadini...
« Ultima modifica: Novembre 09, 2016, 12:16:15 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #5 il: Novembre 09, 2016, 12:07:54 pm »
Citazione
Forse il mondo non è come lo vedono gli intellettuali.

Quando mai lo è stato?!
Sono gli stessi intellettuali (per definizione di sinistra) che pontificano di tutto, per esempio di accoglienza e immigrazione, e poi fanno le barricate (sui giornali) a Capalbio dove hanno le loro belle case di villeggiatura e non vogliono immigrati a ciondolare per strada. Un po' come i comunisti per i quali non deve esistere la proprietà privata tranne la loro.

Esempi se ne possono fare a bizzeffe, di cazzari seriali pronti a cavalcare ogni "ideale" é pieno il mondo, ed è evidente che nel mondo c'è sempre più scollamento tra retorica ipocrita politicamente corretta e sentire della gente comune che da questa retorica è sommersa quotidianamente attraverso un sistema dell'informazione (si fa per dire) sempre più imbarazzante.

Ogni dittatura, inclusa quella del politicamente corretto e della postdemocrazia in cui viviamo, genera i suoi anticorpi.
« Ultima modifica: Novembre 09, 2016, 12:10:45 pm da ciaca »
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ciaca

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #6 il: Novembre 09, 2016, 19:11:03 pm »
Lo spettacolo farsesco delle analisi post voto da parte di chi per mesi ha sproloquiato e raccontato balle di tutti i tipi tentando di orientare in un certo modo l'opinione pubblica è divertente se non fosse anche penoso, oltre a rappresentare la cifra del livello di barbarie in cui è precipitato il sistema dell'informazione occidentale.
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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #7 il: Novembre 09, 2016, 19:21:25 pm »
A parte questo, credo che ad uscire sconfitte siano le politiche di integrazione e globalizzazione.
Sbaglio?

Forse il mondo non è come lo vedono gli intellettuali.
Secondo me si e no , si può rispondere alla tua domanda. Perché comunque la si voglia girare, e qualunque opinione si abbia di Trump ( la mia è pessima, molto ma molto peggio di Hillary, e presto ce ne accorgeremo) la vittoria di una sorta di outsider come Trump è una grande prova di vitalità per la democrazia americana, è una smentita a tutti i cazzari che scrivevano che la democrazia americana era non solo morta ma una specie di cancro mondiale..... Poi vero è che la Globalizzazione ha arricchito il mondo ma anche creato enormi diseguaglianze e nuove povertà nei paesi ricchi. Nessuno lo aveva previsto ma non era imprevedibile, perché in realtà ad aver fallito non è la globalizzazione in sè ma l'assenza di governo della globalizzazione che può solo avvenire ad opera di isitituzioni sovranazionali. Finché continueremo ad avere problemi mondiali e governi nazionali la globalizzazione oltre a vantaggi distribuiti in forma diseguale provocherà anche danni e squilibri, scollamento tra istituzioni e cittadini...
Certamente Trump è la prova che la democrazia (almeno in America) esiste e che le elezioni sono serie.
Trump aveva tutti contro, dall'Europa (per quello che conta....), ai mercati, dalle banche, alla finanza, dagli intellettuali americani, agli artisti, dalla gente "di cultura", ai media (o almeno la maggioranza di questi), ecc.. Eppure ha vinto sovvertendo i pronostici ed i sondaggi.
A questo punto credo anche cha avesse ragione a dire che i sondaggi erano falsi e pilotati.
Di questo sono felice.

Da non americano quello che mi preoccupa (e molto) è la sua politica energetica non a favore delle fonti rinnovabili ma dalla parte dei combustibili fossili e la sua contrarietà agli accordi per la riduzione dell'effetto serra.
Se fossi americano mi preoccuperei anche del suo modo di (non)vedere la sanità pubblica.
Per il resto mi trovo abbastanza daccordo sulle sue idee.
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S.M.

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #8 il: Novembre 09, 2016, 19:22:30 pm »
Lo spettacolo farsesco delle analisi post voto da parte di chi per mesi ha sproloquiato e raccontato balle di tutti i tipi tentando di orientare in un certo modo l'opinione pubblica è divertente se non fosse anche penoso, oltre a rappresentare la cifra del livello di barbarie in cui è precipitato il sistema dell'informazione occidentale.
E questo è nulla....

Vedrai i capi di governo a scodinzolargli dietro per salire sul carro....

Che spettacolo penoso.....
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ciaca

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #9 il: Novembre 09, 2016, 19:30:47 pm »
Citazione
A questo punto credo anche cha avesse ragione a dire che i sondaggi erano falsi e pilotati.
Di questo sono felice.

Tempo addietro lessi un articolo molto interessante sul fatto che i sondaggi commissionati ai principali istituti demoscopoci fossero tutti completamente falsi e inattendibili.
L'opinione era di uno sviluppatore di una applicazione che permetteva di fare raccolta d'opinioni in modo anonimo sul web e dalla quale emergeva come in realtà Trump fosse in netto vantaggio, già mesi fa, quando i tutti i media e i sondaggisti mainstream davano per scontata la vittoria della Clinton.
In realtà dei sondaggi Come strumenti di disinformazione e di condizionamento dell'opinione pubblica si fa largo uso da decenni, in Italia fu Berlusconi il primo a farne uso nei primi anni 90.
La vera novità che emerge dagli ultimi grandi appuntamenti elettorali è che questi strumenti di disinformazione veicolati artatamente dai media non riescono più ad orientare e condizionare l'opinione pubblica ma anzi in qualche misura riescono a farlo in modo diametralmente opposto a come vorrebbero.
In sintesi il re è nudo, da queste figure di palta l'intero sistema dell'informazione mainstream esce con la credibilità e l'autorevolezza di una blatta.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #10 il: Novembre 09, 2016, 19:54:42 pm »
Citazione
A questo punto credo anche cha avesse ragione a dire che i sondaggi erano falsi e pilotati.
Di questo sono felice.

Tempo addietro lessi un articolo molto interessante sul fatto che i sondaggi commissionati ai principali istituti demoscopoci fossero tutti completamente falsi e inattendibili.
L'opinione era di uno sviluppatore di una applicazione che permetteva di fare raccolta d'opinioni in modo anonimo sul web e dalla quale emergeva come in realtà Trump fosse in netto vantaggio, già mesi fa, quando i tutti i media e i sondaggisti mainstream davano per scontata la vittoria della Clinton.
In realtà dei sondaggi Come strumenti di disinformazione e di condizionamento dell'opinione pubblica si fa largo uso da decenni, in Italia fu Berlusconi il primo a farne uso nei primi anni 90.
La vera novità che emerge dagli ultimi grandi appuntamenti elettorali è che questi strumenti di disinformazione veicolati artatamente dai media non riescono più ad orientare e condizionare l'opinione pubblica ma anzi in qualche misura riescono a farlo in modo diametralmente opposto a come vorrebbero.
In sintesi il re è nudo, da queste figure di palta l'intero sistema dell'informazione mainstream esce con la credibilità e l'autorevolezza di una blatta.
Il re sarà anche nudo ma ci vogliono occhi per vederlo.

Istaro

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #11 il: Novembre 09, 2016, 23:43:31 pm »
Trovo sconvolgente, e di pessimo gusto, la famiglia Clinton tutta vestita a lutto: grigio scuro e viola.  :o

Volevano - forse - ostentare la "partecipazione" al dolore dei loro sostenitori.

Hanno espresso semplicemente la propria vedovanza dal potere.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #12 il: Novembre 09, 2016, 23:54:18 pm »
Bill era a lutto perché già pregustava il servizio che aveva promesso Madonna se Killary fosse stata eletta....
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #13 il: Novembre 10, 2016, 14:40:59 pm »
Bill era a lutto perché già pregustava il servizio che aveva promesso Madonna se Killary fosse stata eletta....


Non credo, se non sei per le "granny"…  :D


Al buon Bill piacciono piuttosto giovani e la pur prestante Sig.ra Ciccone è sull'orlo dei 60...
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Istaro

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Re:Dopo la Brexit, Trump. Come la mettiamo?
« Risposta #14 il: Novembre 10, 2016, 15:50:22 pm »
Bill era a lutto perché già pregustava il servizio che aveva promesso Madonna se Killary fosse stata eletta....

No, la "signora" Ciccone non sembra intenzionata a mantenere le promesse elettorali.

Un suo fan è già andato martedì sera al suo albergo, con la foto scattata nella cabina che attestava il suo voto per la Clinton, rivendicando il "premio".
Ma le guardie del corpo di Madonna hanno detto che non erano autorizzate a farlo passare... ;D

A proposito delle star che hanno dato "lustro" alla campagna di Hillary Clinton, interessante anche la dichiarazione post-voto di Kate Perry, che su twitter scrive: "Spazzerò via con le lacrime le mie ciglia finte questa notte".

Ma come hanno fatto gli elettori americani a non tener conto di questi irresistibili endorsement???

Angelo ha già ricordato come la vittoria di Trump sia "sorprendente" solo rispetto alla gigantesca narrazione artefatta costruita da media (e sondaggisti) per condizionare l'opinione pubblica.
Attività che ovviamente non cessa neanche dopo le elezioni.
Dopo il rituale e ipocrita "Non avevamo capito", ricomincia la manipolazione. In America e qui da noi.
Riporto un estratto da un pezzo di Aldo Cazzullo sul Corriere, che descrive così l'America sognata dai sostenitori di Trump:
"L’America da rendere ancora grande non deve assomigliare a quella affluente e superficiale degli Anni Novanta clintoniani, e neppure agli Ottanta reaganiani che videro i primi successi del Donald; ma all’America degli Anni Cinquanta, con i neri nei ghetti, gli italiani in cucina e i bei ragazzi wasp – bianchi anglosassoni protestanti - al college".
Peccato che i maggiori sostenitori di Trump tra i repubblicani, quelli restati a lui fedeli anche quando il resto del partito gli si è rivoltato contro, sono un nero (Carson) e un italo-americano (Giuliani)...  ::)

Ad ogni modo, secondo me bisogna constatare una cosa: la manipolazione mediatica non è sufficiente a capovolgere completamente la realtà, a far credere agli Americani impoveriti che stanno bene o che la Clinton fosse una candidata credibile (e non quel personaggio implicato nelle vicende più losche che gli USA ricordino nell'ultimo mezzo secolo).

Però, per "bucare" questa manipolazione, servono personaggi grossolani, che sappiano gridare e veicolare messaggi semplicistici (e che inizialmente sono anche sostenuti dalla propaganda di regime, la quale ritiene di poter meglio sconfiggere gli "impresentabili". Salvo scoprire, come tutti gli apprendisti stregoni, che spesso ci si può suicidare con le proprie mani...).

Quindi la propaganda un risultato riesce a raggiungerlo: espellere dal dibattito pubblico le figure che sappiano dar voce al popolo, anche a chi ha votato Trump, con progetti politici di maggiore spessore.

Insomma: tutto questo per dire che Trump - al di là delle rozzezze e della spregiudicatezza che già conosciamo - è un personaggio pieno di incognite.
Speriamo che scelga collaboratori validi (oltre al vicepresidente Pence, che è un ottimo politico).
E che Dio ce la mandi buona...
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