Il problema del compromesso nel caso dei grandi marchi non esiste perché di fatto non c'è alcun compromesso. L'eccellenza del fatto a mano esiste solo sull'altissimo di gamma, pochissimi pezzi fatti fare a laboratori specializzati esterni, mentre il 99% del lavoro è interamente a macchina e industriale, senza alcun compromesso tra pregio e volumi. E i prezzi a cui vendono questi prodotti non è inferiore a quello degli artigiani indipendenti, quali che siano i compromessi da essi adottati per fare 60 orologi invece che 10.
Nel primo caso si paga il marchio, la pubblicità e la capacità del marchio di tenere alta la domanda e quindi garantire un deprezzamento modesto dell'orologio (in pochissimi casi) e una relativente facile rivendibilitá dello stesso.
Nel secondo caso, per quanto compromesso, si paga l'esclusività (vera) di un prodotto realizzato in buona parte in modo artigianale da un maestro orologiaio come ce ne sono pochi al mondo.