Anche a me sembra - a naso - che un decimo di millimetro asportato non possa indebolire una struttura.
Però è Voutilainen stesso che ci ha detto di non aver effettuato la lucidatura perché "non c'è spazio"...
Prendendo per buone le sue parole, io mi ero fatto un film di questo tipo.
V. crea quel movimento, con un ponte piuttosto strozzato in un punto, che però in base ai calcoli e alle prove fatte risulta sufficientemente resistente.
Poi, dopo aver creato tutti i pezzi di alcuni di questi movimenti da incassare (e magari dopo aver completato anche il montaggio di qualche movimento), ecco che un bel giorno un ponte si rompe...
Panico! Come rimediare?
Realizzare un nuovo ponte allargato in misura significativa è impossibile, perché lo spazio offerto dai componenti vicini non lo consente.
Riprogettare il calibro daccapo significa far saltare le consegne per i movimenti già pronti, oltre a buttar via un patrimonio.
Allora V. decide di allargare il ponte quel tanto consentito dallo spazio di tolleranza esistente nel movimento (diciamo un mezzo mm); e - per sovrappiù di scrupolo, quasi... scaramantico - decide anche di guadagnare un decimo di millimetro non lucidando il ponte nel lato meno visibile.
Fantasia galoppante?
Però mi sembrava l'unica ipotesi che consentisse di prendere per buone le spiegazioni del maestro.
Certo che se però leggo che una lucidatura ben fatta non solo non indebolisce un ponte, ma lo rafforza, resto perplesso sul significato da dare alle parole di Voutilainen...
D'altronde, ho anche difficoltà ad accedere all'ipotesi che abbia maldestramente tentato di giustificare la trascuratezza di un suo collaboratore (o addirittura una scelta di finitura al risparmio).
Non tanto per "cieca" fiducia in un orologiaio che apprezzo.
Quanto perché mi domando: che senso avrebbe avuto consentire a Claudio di accedere liberamente ai laboratori e fare foto che sapeva sarebbero state rese pubbliche?