Il fatto che piaccia, il fatto che molti lo comprano perché tiene il valore, molti perchè ci speculano ed altro però non cambia il fatto che quest'orologio si trova e ce ne sono quanti se ne vogliono.
Tu sei concentrato solo sul concetto di “rarità”…
Il Submariner non è per niente raro, su questo nessuno discute.
Il discorso, però, si era allargato a un
altro aspetto: come mai un orologio molto diffuso spunta prezzi ben più alti di orologi rari?
La risposta è che
bisogna mettere la disponibilità – elevata – di certi Rolex in relazione con la domanda ancora più elevata che li accompagna. Il prezzo, quindi, non dipende dalla rarità in sé.
Per questi orologi ci si può permettere di praticare prezzi elevati, perché se il prezzo si abbassasse ci sarebbe una platea ancora più larga di acquirenti disponibili ad acquistarli. Il concetto di “scarsità” è un concetto economico relativo: certi Rolex, pur non essendo rari, sono quantitativamente più “scarsi” (
in relazione alla domanda) di altri orologi di cui girano pochi pezzi, e che però non hanno migliaia di potenziali acquirenti in coda…
Non dimentichiamo che Rolex ogni anno vende oltre 1.000.000 (un milione!) di orologi nuovi. E c’è una domanda ancora superiore sull’usato, da parte di quanti vogliono accedere, spendendo meno, ad uno degli
status symbol più riconosciuti.
Rispetto a Piaget o a Blancpain ad esempio dove sarebbero più convenienti i Cellini? Ci sono degli autentici rottami con scarso pregio assemblati e ristampati venduti a 2 o 3k e se sono a posto ovviamente a di più.
Io stesso prima di valutare il BP in oro col 71 stavo vedendo alcuni Cellini che mi sono sempre piaciuti ed i prezzi li ho trovati alti in relazione al pregio e per me non valevano la neanche metà di un Piaget col 12P o un BP col FP21/71.
Poi se a te paiono convenienti alzo le mani, ma io una ricerca e una idea me la farei prima di affermare la cosa. Un pò il marchio tira anche sui Cellini, altrimenti se ci fosse scritto UG o GP con quella qualità e quel movimento li vendevi a 1/3 c'è poco da fare.
Guarda, la tipologia dei
dress watches (soprattutto di quelli anni Ottanta/Novanta) è quella che conosco meglio, perché ho monitorato a lungo il mercato (non solo cu Ch24): prima per il mio acquisto di qualche mese fa e tutt’ora per mio fratello.
E l’ho monitorato abbastanza a lungo da capire quando i prezzi richiesti sono sparati a casaccio (per cui l’orologio resta lì a lungo) e quando invece sono abbastanza vicini alla domanda, sì da essere venduti entro breve tempo.
Blancpain non l’ho menzionata, perché le sue quotazioni sono in effetti inferiori – sia pur di poco – ai Cellini.
Tra quelli che ho menzionato, Patek dà le piste a tutti; a seguire, più o meno nell’ordine (fare una “classifica” è ovviamente impossibile, perché le variabili sono molte), VC, Breguet, Cartier e Ap. I Piaget sono gli ultimi di questo gruppo, ma quelli belli - di linea classica, ben conservati – sono molto rari e tengono abbastanza il prezzo.
I Cellini costano ancora meno (diciamo un’incollatura dai Piaget): per l’oro bianco siamo sui 3.000 euro.
Ciò non significa che siano “convenienti”: il marchio tira pur sempre abbastanza (anche se la tipologia del
dress watch non è quella ideale per calamitare l’attenzione dell’esibizionista); per cui questi modelli sopravanzano Blancpain, UG, GP, IWC, Omega, Zenith, Chopard…