Secondo me quella dei materiali immovativi e sviluppati in laboratorio grazie alle moderne nanotecnologie è la strada per la futura orologeria industriale che così com'é non ha più molto da dire.
L'innovazione dei materiali ha segnato le tappe più rilevanti di un secolo di orologeria da polso, prima tra tutte la sostituzione del ferro con le leghe amagnetiche e refrattarie per la produzione di spirali e bilancieri.
E così probabilmente sarà anche stavolta, con la messa a punto di macchine tali da non richiedere più alcuna manutenzione (né intervento di mano umana in generale).
Macchine che non si potranno riparare e che verranno gettate via alla fine del loro ciclo di vita. Un'orologeria 2.0 certo meno affascinante di quella che amiamo ma che in buona parte è anche una suggestione anacronistica.
Tanti in questi anni si sono impegnati nello sviluppo di questa orologeria 2.0, in primis sul silicio, ed in questo senso Panerai segna un ulteriore passo avanti con l'uso del carbonio e la messa a punto di un movimento che sulla carta non necessita di alcuna lubrificazione.
Potrà non piacere ma questa è secondo me l'unica strada di sviluppo dell'orologeria indistriale con un senso
pratico in termini di possibili ricadute sulla produzione di serie. Continuare a scimmiottare l'orologeria d'altri tempi per via industriale grazie ai cnc è una strada senza uscita e bene fanno alcune case a portarsi avanti su questo sentiero.
Oggi potrà anche essere un prototipo senza pretese commerciali, domani potrebbe diventare la norma e mandare al macero tonnellate di orologi meccanici tradizionali di produzione contemporanea senza alcun perché. Segnando anche una piú marcata distinzione tra l'orologeria industriale di serie e l'alta orologeria artigianale (su cui gli indipendenti avranno sempre piú campo libero; per certi aspetti un salutare ritorno al passato. Chi vivrà vedrà.