ma infatti credo che l'opinione di Ermanno sia più o meno quella, da questo punto di vista è sempre stato coerente
Io ribalto la prospettiva: se oggi un 15202 lo si paga nuovo 20k euro (forse anche meno) e se ci si limita all'oggetto in quanto tale, orologio da polso da indossare e non cimelio da collezionare ed esibire in un museo, il mm di spessore di differenza e la diversa grafica del quadrante possono mai da soli
valere gli oltre 20.000 euro di differenza che separano un 15202 nuovo da un 5402 ser.A anche piuttosto
vissuto?! La risposta è NO,in termini di mera orologeria quei 20k euro non stanno nè in cielo nè in terra.
Altra storia se ci mettiamo a discutere della rarità, della reperibilità, della storicità e delle altre mille fisime legate ad un certo tipo di collezionismo e finalizzate più al gioco delle rivalutazioni e delle figurine che non alla fruizione degli orologi in quanto tali (al netto dei pochi
veri collezionisti che ci sono ma sono più o meno come le mosche bianche.
Allora è ovvio che tutto si tiene e si giustifica, come in ambito di collezionismo rolex vintage ogni più insulso particolare garantisce valutazioni singolari di oggetti che solo per ciò che sono e senza il marchio sul quadrante non varrebbero un decimo di quanto costano.
siccome però le valutazioni non le decidiamo noi (noi possiamo solo scegliere se accettarle o rifiutarle quando vogliamo comprare o vendere un orologio) ma il mercato, e siccome il mercato non si orienta in funzione degli oggetti in quanto tali e come sono fatti, ma in funzione di quanto si ci può ricamare/ricavare sopra, allora diventa discussione superflua mettersi a discutere se l'orologio x sia evoluzione o variante dell'orologio y e in quanto tale il suo prezzo sia più o meno giustificato, o se il prezzo dell'orologio z magari venduto sopra listino sia più o meno conforme al suo reale pregio.
Per me ostinarsi a cercare una qualche relazione tra valori economici e qualità del manufatto, quale che sia l'orologio in oggetto, vintage o moderno, storicamente rilevante o meno, è oggi più che mai un mero onanismo mentale perchè tutte le quotazioni attuali, in su e in giù, sono completamente scollegate dall'oggetto e da come è realizzato. In altri termini in un mercato in cui i valori sono ormai del tutto slegati dall'oggettiva qualità degli orologi, come in un mercato finanziario in cui i valori dei titoli sono in molti casi del tutto scollegati dalle realtà economiche che dovrebbero rappresentare, che senso ha anche solo porsi il problema se l'orologio x
vale quello che costa?! E se non ha senso porsi il problema che senso ha mettersi a sindacare sulla scelta di tizio o sempronio, che se sceglie di strapagare un 5711 come un 3700 lo fa sempre e comunque per mettere soldi su qualcosa che gli mantiene il valore e possibilmente glie lo incrementa nel tempo?!