Io la vedo dura.
Sarebbe come comprare azioni quando sono al massimo storico.
Chi vuole investire oggi deve pensare ad orologi diversi,orologi ancora sconosciuti al grosso pubblico ma con qualita' tali da farli emergere in futuro.
Non è proprio così
Il risparmiatore, l'investitore e lo speculatore hanno tre profili diversi, accettano rischi diversi e si aspettano rendimenti diversi.
In orologeria oggi spende denari per lo più la prima tipologia, il
risparmiatore.
Colui che avendo a disposizione liquidità, spesso ingente e sommersa, non cerca il grande rendimento assicurato ma si accontenta di preservare il potere d'acquisto del suo capitale o al limite, se investitore, cerca un rendimento (ossia un trend di crescita costante del valore del suo investimento) misurato e generalmente molto diverso dai tassi a due cifre che per fare un paragone con il mercato dei titoli sono propri più di pezzi di carta spazzatura che non delle azioni di una multinazionale con 150 anni di storia alle spalle e il bilancio simile a quello di uno stato.
In questo caso entrambi si accontentano in cambio della
sicurezza legata alle convenzioni (come ci si accontenta di un rendimento nullo quando si riceve una banconota di una moneta forte o un bund tedesco a fronte della garanzia massima che una banconota o un bund garantiscono termini di liquidità), sicurezza che oggi appartiene per convenzione solo ad alcuni orologi di sole due marche e pochissimo altro.
Costoro non cercano
avventure, non sono disposti a fare scommesse, non accettano rischio e vanno
sul sicuro, ossia quegli oggetti ormai per convenzione divenuti da investmento, che hanno già scontato l'altalena della svalutazione e della successiva forte rivalutazione o che hanno alle spalle una domanda talmente alta da sostenerne a tempo indeterminato il valore di secondo polso e hanno ormai attratto talmente tanta di quella domanda e di quell'interesse da non essere più passibili di chissá quali future perdite. Sono i soliti noti, tra i quali da qualche anno a questa parte si annoverano i 3700 e i 5402, i 16610 e 16710 e da qualche mese anche i 16520. Ma anche le attuali produzioni di alcune referenze di sempre e soltanto i soliti due marchi, il che produce ciò che è sotto gli occhi di tutti: il 99% delle vendite di secondo polso lo fanno alcuni rolex ed in misura minore alcuni Patek.
Quello che dici tu, ossia comprare oggi a buon prezzo ció che ha qualità e che domani potrebbe catalizzare su di sé l'attenzione vedendosi così rivalutata la quotazione, ha un'alea di rischio enorme sia perché storicamente quasi mai si è realizzato tale nesso di causa/effetto sia perché richiede competenze e conoscenza che l'acquirente risparmiatore medio non ha. È qualcosa che attiene più allo speculatore, che per minimizzare il rischio compra a niente e lavora al fine di realizzare un grande profitto, e che se tale profitto non si realizza porta in fonderia ciò che ha comunque pagato poco o nulla.
Ma già portare in fonderia una ripetizione a minuti AP che hai pagato
niente, ma comunque sempre diverse decine di migliaia di euro, è un rischio che quasi nessuno oggi è disposto a correre. E per questo preferisce parcheggiare 40 mila euro su un 3700 piuttosto la metá su una ripetizione a minuti marca X di 30 anni fà e del cui domani non v'é certezza.
Certezza che quasi 30 anni di mercato del secondo polso e i milioni di transazioni e risparmiatori che vi si sono impegnati e continuano a impegnarvisi, al contrario conferiscono a certi orologi di certi marchi.
Per questo oggi entrare su un 3700 a 40k euro non sarà foriero di chissà quali guadagni futuri (ma nessuno che ha 40k da spendere su un 3700 si aspetta di svoltare il proprio tenore di vita facendo questo tipo di acquisti) ma non è
da pazzi come tu pensi, é solo la scelta più sicura (come lo è acquistare un bund tedesco piuttosto che un titolo indiano o brasiliano) e per tal ragione le scelte si orientano per larga parte nel modo che sappiamo anche con i prezzi su certi livelli irrazionali, non certo per la storia e il pregio, ma perché quel prezzo é percepito come sicuro e garantito (ossia non ha più nulla a che vedere con l'oggetto ma con ciò che rappresenta convenzionalmente, come un pezzo di carta da 1 cent vale 100 euro perché c'è scritto sopra così).