Orologico Forum 3.0

I calibri che hanno fatto la storia

Istaro

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I calibri che hanno fatto la storia
« il: Marzo 10, 2017, 15:05:55 pm »
Una difficoltà particolare, per il neofita, penso sia quella di orientarsi tra i calibri.

Mi spiego.
Le referenze degli orologi (nel loro complesso) possiamo ricordarle più facilmente, perché la nostra memoria visiva ci aiuta, ricollegandole all’estetica dei diversi modelli.
Nel caso dei movimenti, invece, se non abbiamo piena padronanza della materia, risulta più difficile ricordare la miriade di sigle, collegandole sia alle caratteristiche tecniche sia al giudizio di merito sulla qualità del meccanismo.

Per cui, a tempo perso, ho deciso anch’io di iniziare a crearmi un piccolo database dei calibri. Un database che, a differenza di quelli – immensi - disponibili su internet, nel tempo posso alimentare con annotazioni personali sulla base delle notizie e delle valutazioni che avrò modo di leggere, evitando così di disperderle.

Chiedo il vostro aiuto per individuare – come punto di partenza - i calibri “rimarchevoli”, cioè quelli che per pregevolezza  e sufficiente diffusione  hanno lasciato un segno nell’orologeria degli ultimi decenni.
Chissà, magari è una ricognizione che può interessare anche altri…  :)

Propongo una prima lista di quelli che mi sembrano “degni” di rientrare in questo novero:

- solo tempo manuali:   FP 21 (PP 177),   JLC 818 (VC 1001),   JLC 803 (AP 2003; VC 1003),   Piaget 9P e 430P
- solo tempo automatici:   Piaget 12P e 500P,   FP 71 (Breguet 502),   JLC 920 (PP  28-255C; VC  1120; AP 2120),   Universal 2-66 (PP 240),   JLC 889 (VC 112X, 1222; IWC  3254; AP 212X, 222X, 2326; Breguet 549).
- tempo e data, automatici:   Eta 2892 e 2892-A2,   Eta 2824-2,   Lemania 8810 (Ebel 060),   GP 3000,   JLC 899,   FP 1150
- cronografi automatici:   FP 1185,   Zenith El Primero 400 (Rolex 4130; Tag Heuer 36),   Valjoux 7750
- cronografi manuali:   Lemania 3210 2310 e 2320 (Breguet 533.2; Roger Dubuis con punzone Ginevra).

Quando un calibro è stato adottato da diverse case, ho inserito tra parentesi le personalizzazioni principali (ma in questo caso l’indicazione è ovviamente assai lacunosa).
Spero di non aver fatto errori grossolani…  :P

Il pregio di questi calibri non è ovviamente equivalente. Ma non si tratta di fare una classifica, bensì di individuare quelli – in diversa misura - degni di attenzione.
Mi sembra che ci stiano bene anche gli Eta, considerato che sono stati  - e sono – la base per tanti complicati storici (soprattutto i 2892; forse il 2824 è un po’ tirato per i capelli… lo tolgo?).

Quali movimenti ho dimenticato (ne ho tralasciati tanti, lo so…) ?
Qualche Venus, ad esempio, ci starebbe bene o sono troppo rari per essere considerati “storici”?

E al contrario: ho incluso nella lista qualche calibro “sopravvalutato”?
« Ultima modifica: Marzo 10, 2017, 15:41:55 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Bertroo

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #1 il: Marzo 10, 2017, 15:14:35 pm »
Tra gli automatici solotempo io ci metterei anche il coassiale di Omega.

Tra i chrono manuali sempre secondo me sono da annoverare i Longines 13zn e Longines 30ch

Ci sarebbero anche i chrono manuali Minerva tipo il 13-20

ciaca

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #2 il: Marzo 10, 2017, 15:17:56 pm »
Di quelli sopravvissuti alla crisi dei quarzi, o nati a ridosso di quella crisi, mi pare tu abbia compilato una lista abbastanza esaustiva. C'è un refuso, il Lemania è 2310 (tre contatori) o 2320 (due contatori).

Tra i solo tempo manuali aggiungerei anche il Peseux 7001 che è stata l'ebauche preferita di molti indipendenti negli anni 80 e 90, e ancora oggi continua ad essere base per alcuni orologi di nicchia mainstream.

E perché no anche l'Unitas 6497, mentre tirerei via l'eta 2824 che non mi pare abbia alcuna particolare rilevanza (anche se comunque diffuso e usato come base anche per orologi di fascia alta come gli astronomici di Oechslin per Ulysse Nardin)

Se guardiamo all'era pre quarzo ne mancano tanti, quasi tutti :)
« Ultima modifica: Marzo 10, 2017, 15:27:47 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Istaro

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #3 il: Marzo 10, 2017, 15:26:33 pm »
Di quelli sopravvissuti alla crisi dei quarzi, o nati a ridosso di quella crisi, mi pare tu abbia compilato una lista abbastanza esaustiva. (...)
Se guardiamo all'era pre quarzo ne mancano tanti, quasi tutti :)

Beh, effettivamente la lista risente di un "vizio", quello dell'intento con cui è stata compilata: acquisire elementi per un giudizio più consapevole sugli orologi di possibile interesse .

Poiché io non sono - ancora - un vintagista, e quindi gli orologi che seguo con più interesse sono quelli prodotti a partire dagli anni '80, ho trascurato le vecchie glorie...  :P

Ma ci sarà tempo per ampliare gli orizzonti.  :D
« Ultima modifica: Marzo 10, 2017, 16:02:25 pm da Istaro »
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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #4 il: Marzo 10, 2017, 16:27:50 pm »
Gran bel lavoro grazie...da annotare anche i calibri automatici Pellaton serie 85...hanno contribuito per buoni 40 anni...
Alessandro

Patrizio

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #5 il: Marzo 10, 2017, 17:06:23 pm »
manca un po' la sassonia forse
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ciaca

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #6 il: Marzo 10, 2017, 17:50:51 pm »
La Sassonia però appartiene più alla rinascita della manifattura che ha avuto il suo fulcro nel nuovo millennio. Se ci mettiamo a fare l'elenco di tutti i calibri di manifattura, sassoni e non, nati negli ultimi 20 anni facciamo notte :)
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e.m.

Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #7 il: Marzo 10, 2017, 18:22:04 pm »
Il vintage ci ha regalato calibri splendidi ma per il momento li lascerei da parte,troppe le probabilità che ad un calibro "giusto" faccia da contorno un resto molto rimaneggiato.
Ancora sui calibri d'epoca:ogni calibro ha il proprio punto debole;quindi i particolari che cedono sono sempre gli stessi per ogni calibro.I ricambi originali costano un occhio della testa e si fa fatica a trovarli.I cinesi l'hanno capito e si son messi a produrre in serie i pezzi che si rompono più spesso.
Morale,diventa pressoché impossibile sapere se un calibro d'epoca ha tutti i componenti Swiss Made o se una parte di questi e' Cina Made.

tick

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #8 il: Marzo 10, 2017, 19:57:56 pm »
Bella discussione, ci vorrebbe tempo. Il calibro Buren con microrotore ed i suoi derivati prossimi più famosi, soprattutto i calibre 11,12 (veloce),14 (GMT), 15 (brutto) che hanno contribuito alla corsa al primo crono automatico (Intramatic) nel consorzio con Breitling, Dubois Depraz e Heuer. Se non sbaglio qualcuno ne ha uno in firma ;)
Nelle versioni base originali solo tempo con i Super Slender erano sul mercato gli orologi tra i più sottili mai prodotti grazie al calibro così concepito (128x e poi 132x). Diversi modelli Hamilton (che si mangiò Buren) avevano il calibro rinominato e incassato nei Thin-O-Matic, così come Bulova. I calibri 100x sono stati usati un po’ da tutti.
Direi che primogenitura del “rotore planetario” (così avevano chiamato il micro rotor), ripreso poi dal citato UG e derivati (Chopard), e la diffusione di massa fanno sì che non possiamo dimenticarci questi Buren.
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S.M.

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #9 il: Marzo 11, 2017, 17:46:10 pm »
La prima cosa che salta all'occhio nella lista è la totale assenza di calibri Rolex.
Difficile dire quale sia "storico", ma questa casa pur nella pressochè totale assenza di complicazioni, ha avuto ed ha tuttora un posto di primo piano.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Bertroo

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #10 il: Marzo 11, 2017, 18:26:16 pm »
La prima cosa che salta all'occhio nella lista è la totale assenza di calibri Rolex.
Difficile dire quale sia "storico", ma questa casa pur nella pressochè totale assenza di complicazioni, ha avuto ed ha tuttora un posto di primo piano.


Il posto di primo piano sappiamo tutti perché lo ha.
Più che altro bisogna vedere da quando hanno un ruolo di primo piano, da quale anno. Comunque per spezzare una lancia a suo favore, nella costruzione e nella progettazione delle casse per orologi tecnici e professionali possiamo annoverarla tra le più importanti (anni fa ovviamente non oggi).

Anche se sui vecchi calibro non so molto, magari ermanno ne sa di più e potrà smentirci.

Istaro

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #11 il: Marzo 11, 2017, 20:16:51 pm »
Dunque: io nella mia lista ho dato la precedenza a calibri che sono stati incassati da diverse maisons.

Innanzitutto per avere un criterio di partenza...

Ciò non toglie che anche i calibri di manifattura possono essere presi in considerazione, attenendosi in ogni caso ai criteri definiti in partenza (sennò diventa un'inutile rassegna enciclopedica): pregevolezza  e sufficiente diffusione  (quest'ultima intesa ovviamente in maniera differente rispetto ai precedenti: diciamo calibri restati a lungo nei listini della casa che li ha realizzati).

Quindi il coassiale di Omega ricordato già da Roberto. A me vengono in mente anche i calibri della serie Elite di Zenith. Alcuni L.U.C. di Chopard (quali, secondo voi?).
Qualche sassone, come suggerito da Patrizio?
I Rolex, indubbiamente. Ma anche qui: quali? Il 3135? Il 4130?

Mi rimetto ai vostri contributi...  :)
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S.M.

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #12 il: Marzo 11, 2017, 20:29:44 pm »
Beh, se il criterio è la diffusione, l'affidabilità, la longevità, il 3135 Rolex potrebbe rientrarvi.
Poi certo, visto che Rolex non ha mai concesso a nessuno i suoi movimenti, è logico che siano incassati esclusivamente solo nei suoi orologi.
Il 4130 è troppo giovane ancora per poterlo definire "Pietra miliare"
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Bertroo

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #13 il: Marzo 11, 2017, 21:29:10 pm »
Pur possedendoli non credo che possa essere una pietra miliare ne oggi ne mai! Perché lo dovrebbe essere? Perché è robusto e nell'insieme una buona macchina? Vero! Ma ce ne sono a bizzeffe!

Mi ripeto, nei chrono devi inserire i Longines 13zn-30ch e il minerva. Questi sì che sono pietre miliari.

Io ci metterei anche i V22 e 23.

S.M.

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #14 il: Marzo 11, 2017, 21:34:23 pm »
Beh, se ci stanno gli Eta 2892 ed i GP3000, non posiamo escludere il trattore di casa Rolex.
Poi considera che io manco l'ho avuto mai un Rolex !!!!
 ;D ;D ;D
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