Orologico Forum 3.0

I calibri che hanno fatto la storia

Bonimba

Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #15 il: Marzo 11, 2017, 21:44:50 pm »
Ma del Longines 990 , doppio bariletto complanare , data , automatico , forse il più sottile nel suo campo considerando anche la complicazione della data non ne vogliamo parlare ?
 :)


Bertroo

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #16 il: Marzo 11, 2017, 21:50:56 pm »
Beh, se ci stanno gli Eta 2892 ed i GP3000, non posiamo escludere il trattore di casa Rolex.
Poi considera che io manco l'ho avuto mai un Rolex !!!!
 ;D ;D ;D

In linea di massima sono d'accordo con te.
Ma se pensiamo alla distribuzione del 2892 e all'affidabilita' di ogni orologio di ogni casa che lo ha montato, un qualche merito bisognerebbe darglielo.

Bertroo

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #17 il: Marzo 11, 2017, 21:51:20 pm »
Ma del Longines 990 , doppio bariletto complanare , data , automatico , forse il più sottile nel suo campo considerando anche la complicazione della data non ne vogliamo parlare ?
 :)


Vero!

Istaro

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #18 il: Marzo 12, 2017, 19:38:08 pm »
Ma del Longines 990 , doppio bariletto complanare , data , automatico , forse il più sottile nel suo campo considerando anche la complicazione della data non ne vogliamo parlare ?
 :)

Lo avevo già citato: è il Lemania 8810!  ;)
(Longines avviò il progetto - fu l'ultimo calibro di manifattura - ceduto poi a Lemania).
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Istaro

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #19 il: Marzo 12, 2017, 20:13:45 pm »
Ringrazio chi ha già contribuito.

Ho "preso in carico" molti dei calibri che mi son stati segnalati, inserendoli nel mio piccolo database.
Non prima di aver condotto una ricerca in rete per poterne ricavare una descrizione essenziale delle caratteristiche (tecniche, storiche, varianti, impiego, ecc.). Insomma, è lo spunto per studiare un po'...  ;)

Aggiungo anche un paio di considerazioni.

Tra i calibri segnalati, i Longines (13zn e 30ch) e i Valjoux 22 e 23 sono senz'altro storici.
Anche... troppo  :P, nel senso che appartengono essenzialmente al campo vintage (che ho momentaneamente escluso dalla ricognizione), non essendo stati utilizzati in epoca post-quarzo.
O sbaglio?

Quanto ai Buren.
Sono nati in epoca molto più recente (anni '60), erano fortemente innovativi (introduzione del microrotore, primo cronografo automatico il cal. 11), sono stati impiegati anche nel periodo post-quarzo.
Ma... possiamo considerare la loro pregevolezza sufficientemente "attuale", o dobbiamo contestualizzarla nel periodo in cui furono ideati?
Il Chronomatic, per dire: modulare, smistamento a camme... So che non dobbiamo valutare questi parametri in maniera rigida, come se fossero di per sé indici di scarsa qualità.
Ma voi - la domanda è secca - ritenete interessante, dal punto di vista meccanico, un orologio "moderno" (post-quarzo) che incassi uno di questi calibri? (Sto ovviamente lasciando da parte l'aspetto estetico, che magari ci fa chiudere un occhio su quello che c'è dentro un orologio).
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #20 il: Marzo 12, 2017, 23:10:58 pm »
I valjoux 2x e 7x sono stati usati anche in epoca di rinascita post quarzo, oltre che da Rolex (che ha prodotto i suoi 6263 e 6265 fino alla metà degli anni 80) anche da altre aziende come Chronoswiss e Audemars Piguet che hanno prodotto piccole serie limitate grazie al rinvenimento di piccoli stock di questi movimenti ormai dismessi dalla produzione da parte di Valjoux
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Bertroo

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #21 il: Marzo 13, 2017, 14:53:54 pm »
I valjoux 2x e 7x sono stati usati anche in epoca di rinascita post quarzo, oltre che da Rolex (che ha prodotto i suoi 6263 e 6265 fino alla metà degli anni 80) anche da altre aziende come Chronoswiss e Audemars Piguet che hanno prodotto piccole serie limitate grazie al rinvenimento di piccoli stock di questi movimenti ormai dismessi dalla produzione da parte di Valjoux

Angelo riesci a ricordare in quali AP sono stati montati?

Errol

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #22 il: Marzo 13, 2017, 15:24:32 pm »
I valjoux 2x e 7x sono stati usati anche in epoca di rinascita post quarzo, oltre che da Rolex (che ha prodotto i suoi 6263 e 6265 fino alla metà degli anni 80) anche da altre aziende come Chronoswiss e Audemars Piguet che hanno prodotto piccole serie limitate grazie al rinvenimento di piccoli stock di questi movimenti ormai dismessi dalla produzione da parte di Valjoux

Angelo riesci a ricordare in quali AP sono stati montati?

io non ne ricordo nessuno, però Angelo sicuramente ne sa più di me, pertanto resto curioso
        

ciaca

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #23 il: Marzo 13, 2017, 15:50:54 pm »
AP negli anni 80 ha fatto una serie di cronografi scheletrati con il valjoux 23.
Sia in versione cerimonia con bracciale mesh integrato Che in versione classica con cinturino





« Ultima modifica: Marzo 13, 2017, 16:10:02 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Bertroo

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #24 il: Marzo 13, 2017, 15:54:47 pm »
Mh...peccato. Gli scheletrati non mi piacciono.

Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #25 il: Marzo 13, 2017, 17:01:25 pm »
AP negli anni 80 ha fatto una serie di cronografi scheletrati con il valjoux 23.
Sia in versione cerimonia con bracciale mesh integrato Che in versione classica con cinturino







può piacere o meno, ma mi sfugge il senso di un crono scheletrato da cerimonia....

ciaca

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #26 il: Marzo 13, 2017, 18:27:54 pm »
Citazione
ma mi sfugge il senso di un crono scheletrato da cerimonia....

Le tre cose, cronografi, scheletrati e orologi cerimoniosi in oro giallo e bracciale mesh, erano di gran moda negli anni 80.
Hanno messo insieme 3 caratteristiche commerciali all'epoca, un po' come oggi accade con i cronografi subacquei dall'aspetto anni 70 ma col fondello trasparente e il diametro di un cuscinetto a sfera per assi di autotreni. :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #27 il: Marzo 14, 2017, 08:10:10 am »
Beh, se il criterio è la diffusione, l'affidabilità, la longevità, il 3135 Rolex potrebbe rientrarvi.
Poi certo, visto che Rolex non ha mai concesso a nessuno i suoi movimenti, è logico che siano incassati esclusivamente solo nei suoi orologi.
Il 4130 è troppo giovane ancora per poterlo definire "Pietra miliare"

Il 3130/35 ci rientra di sicuro. È un bel calibro, nel senso che è progettato bene e per durare ed avere prestazioni buone a lungo termine.
Il 4130 pur essendo ottimo è comunque una evoluzione del precedente che a sua volta era derivato Zenith(quindi lascerei solo l'El primero storico) e non ha quindi una sua vera originalità progettuale come quella del 3135 evoluzione del 3035 ma sempre Rolex.
Capisco che a noi appassionati i calibro Rolex non suscitano particolari emozioni, ma credetemi se vi dico che a fronte di uno spessore notevole sono fatti davvero bene nei dettagli che contano (non le finiture che sono altra cosa)👍🏻
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

S.M.

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Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #28 il: Marzo 14, 2017, 08:27:30 am »
Beh, se il criterio è la diffusione, l'affidabilità, la longevità, il 3135 Rolex potrebbe rientrarvi.
Poi certo, visto che Rolex non ha mai concesso a nessuno i suoi movimenti, è logico che siano incassati esclusivamente solo nei suoi orologi.
Il 4130 è troppo giovane ancora per poterlo definire "Pietra miliare"

Il 3130/35 ci rientra di sicuro. È un bel calibro, nel senso che è progettato bene e per durare ed avere prestazioni buone a lungo termine.
Il 4130 pur essendo ottimo è comunque una evoluzione del precedente che a sua volta era derivato Zenith(quindi lascerei solo l'El primero storico) e non ha quindi una sua vera originalità progettuale come quella del 3135 evoluzione del 3035 ma sempre Rolex.
Capisco che a noi appassionati i calibro Rolex non suscitano particolari emozioni, ma credetemi se vi dico che a fronte di uno spessore notevole sono fatti davvero bene nei dettagli che contano (non le finiture che sono altra cosa)👍🏻
Ho sempre pensato esattamente come te.
Tranne l'antidiluviano perno sulla massa oscillante, il 3135 è veramente fatto bene. Ho sentito opinioni di più tecnici, anche quelli che snobbano Rolex e da questo punto di vista sono tutti concordi.
Anche la diffusione, seppur limitata ad una sola casa, giustifica il suo inserimento nella lista.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:I calibri che hanno fatto la storia
« Risposta #29 il: Marzo 14, 2017, 09:28:36 am »
Si dice che addirittura l'antidiluviano perno abbia avuto una sua funzione , ma non dilunghiamoci e prendiamo atto che anche Rolex è passata ai cuscinetti 😊
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-