Ringrazio chi ha già contribuito.
Ho "preso in carico" molti dei calibri che mi son stati segnalati, inserendoli nel mio piccolo database.
Non prima di aver condotto una ricerca in rete per poterne ricavare una descrizione essenziale delle caratteristiche (tecniche, storiche, varianti, impiego, ecc.). Insomma, è lo spunto per studiare un po'...
Aggiungo anche un paio di considerazioni.
Tra i calibri segnalati, i Longines (13zn e 30ch) e i Valjoux 22 e 23 sono senz'altro storici.
Anche... troppo
, nel senso che appartengono essenzialmente al campo vintage (che ho momentaneamente escluso dalla ricognizione), non essendo stati utilizzati in epoca post-quarzo.
O sbaglio?
Quanto ai Buren.
Sono nati in epoca molto più recente (anni '60), erano fortemente innovativi (introduzione del microrotore, primo cronografo automatico il cal. 11), sono stati impiegati anche nel periodo post-quarzo.
Ma... possiamo considerare la loro pregevolezza sufficientemente "attuale", o dobbiamo contestualizzarla nel periodo in cui furono ideati?
Il Chronomatic, per dire: modulare, smistamento a camme... So che non dobbiamo valutare questi parametri in maniera rigida, come se fossero di per sé indici di scarsa qualità.
Ma voi - la domanda è secca - ritenete interessante,
dal punto di vista meccanico, un orologio "moderno" (post-quarzo) che incassi uno di questi calibri? (Sto ovviamente lasciando da parte l'aspetto estetico, che magari ci fa chiudere un occhio su quello che c'è dentro un orologio).