I dettagli, specie in orologeria, contano.
Poi però dobbiamo anche pesare quanto
valgono, ed evidentemente non c'è alcun rapporto tra questi valori e i prezzi di listino.
La spirale libera risolve certamente alcuni piccoli inconvenienti legati al passaggio della spirale tra le spinette della racchetta, é un particolare pregevole come tanti altri, ma non è che si può giudicare un movimento solo da questo dettaglio (come non si può giudicare un cronografo dalla sola presenza della ruota a colonne).
I movimenti rolex per esempio hanno spirale libera, ma non per questo sono riferimento di chissà che cosa. Sono ottimi nella loro categoria, robusti e affidabili trattori per orologi sportivi e professionali, al pari di come lo sono altri movimenti (tra i quali certamente anche gli ETA 2892/A2).
Se differenze ci sono certamente non sono tale da spiegare e/o giustificare i prezzi e le differenze tra di essi al variare del marchio.
Il prezzo dei Rolex, va da sé, nulla ha a che fare con la bontà e il pregio dei calibri, la spirale libera o qualunque altra caratteristica tecnica. Ha a che fare col marchio, così come ce l'ha il prezzo di ogni altro orologio griffato (gli stessi iwc senza il marchio iwc costerebbero dalla metà giù fino ad 1/4).
Stiamo parlando di orologeria industriale prodotta in serie, ormai mediamente di livello talmente buono che marcare differenze significative tra prodotti di marchi diversi e origini diverse diventa una questione di lana caprina e senza risvolti praticamente riscontrabili; sostituissero i calibri dentro gli orologi, un rolex dentro ad un jlc, un jlc dentro ad un Longines, un ETA dentro ad un Rolex, ecc ecc, non se ne accorgerebbe nessuno. Sono tutti prodotti affidabili, robusti e che se regolati marciano entro le specifiche del cosc, ampiamente sovrabbondanti rispetto alle esigenze di precisione degli utilizzatori.