Dopo oltre 3 anni dall'apertura di questo mio topic, alla fine ed in modo quasi inaspettato, sono a presentarvi l'orologio della serie Tradition che ho scelto.
L'orologio era di un appassionato che scrive su O&P e che ho conosciuto solo casualmente perché mi ha contattato per alcune questioni su un mio orologio.
Ci siamo conosciuti e preso atto che il suo orologio era in vendita ho voluto approfittare della cosa ed alla fine, dopo una trattativa tra spassionati durata una decina di giorni, alla fine è finito al mio polso e ne sono felicissimo.
L'orologio mi piace moltissimo, anche se ammetto che non è quello che avrei scelto in foto perché avevo(un nodo ancora da sciogliere) una certa predilezione per la versione si in bianco, ma con calibro e quadrante scuri.
Il venditore mi assicura di aver scelto questa versione dopo averli visti e toccati entrambi. Il motivo della sua scelta consisteva in una maggior profondità del quadrante della versione silver e dettagli più godibili.
Ora che lo vedo bene e ce l'ho al polso, pur non avendo confrontato io stesso le 2 versioni, capisco cosa intendesse lui.
In fondo in un Breguet il quadrante argentè ha sempre il suo fascino, seppur piccino ed un pò ridotto come questo appare comunque un elemento di rilievo, non secondario, ma ben integrato col resto. Un elemento da ammirare, ma nel complesso assieme al resto, un bell'equilibrio tra le componenti che non avevo mai visto in un quadrante.
I Tradition probabilmente non possono lasciare indifferenti, o si amano o si odiano, difficile secondo me, apprezzarli in maniera compita e poco sentita, più facile avere sentimenti decisi, come deciso è il carattere intenso dell'orologio.
Questo modello misura 38mm(misurato al calibro), non è quindi piccolino, non proprio quindi misure classiche Breguet del recente passato, ma un filo più importante al polso ed in quanto tale, non tollera troppo polsi molto slim, diciamo che io con 17.5mm lo calzo ancora discretamente bene.
È ben proporzionato nel suo complesso e fa sentire la sua presenza al polso, senza essere comunque invadente o scomodo.
Il quadrante mantiene la stessa qualità Guillochè dei modelli "full dial" e il calibro è ben fatto, con le grandi ruote a vista in ottone ed un bilanciere di una certa importanza a fare da contraltare.
I dettagli sono un punto di forza, questo open dial coi ponti rialzati e geometricamente taglienti, volutamente grezzi e rifiniti superficialmente grenè.
Le ruote al lentino mostrano dettagli (altrimenti invisibili) come il buon grado di lavorazione ed un anello lucido a specchio tra i raggi e i perni che ne arricchisce il disegno.
Bello e fedele all'originale, il sistema 'parachute' per i perni del bilanciere, con le stesse forme e le stesse curve di quello implementato nei tasca di 2 secoli fa, qui in versione
azzurrata alla fiamma, come
tutte le viti nel calibro del resto. Bilanciere con viti di compensazione e regolazione inerziale, spirale Breguet (qui ancora in acciaio).
La carica manuale è dolce e piacevole, ha un morbido incedere ed un ticchettio che la accompagna davvero gratificante che da l'impressione di un sistema di carica e di rimessa molto curati a al contempo di un calibro solido.