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Il valore degli orologi

ALAN FORD

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #270 il: Dicembre 27, 2018, 09:40:31 am »
Ehilà, ma non vi riposate nemmeno a Natale?  ;D

Mi ricollego alla discussione nata con la presentazione del Roth ripetizione di Claudio (http://www.orologico.info/index.php?topic=20294.msg424341#msg424341).
Per non “sporcare” oltremisura quel topic, ritiro su questo vecchio. Ma non per riattizzare la polemica – spero :P -, bensì perché mi sembra che a volte i battibecchi nascano da semplici equivoci.

Ad esempio:
Scusa Ermanno ma mi fai capire perché tu quel Rolex non lo vendi a 500 euro che è il suo reale valore in base alla sua banale meccanica invece che a 11.000?
Rispondendo a questo hai chiarito il concetto  della giacca e della panda.
La realtà è che il prezzo lo fa il mercato ed il resto sono solo chiacchiere tra noi.

Sembra quasi che chi parli di qualità intrinseca dell’orologio, o di rapporto qualità/prezzo (ed io sono tra quelli che ha il piacere di approfondire questo argomento), voglia negare l’ineluttabilità dei prezzi di mercato.

In realtà tutti quanti, quando vendiamo o compriamo, abbiamo come riferimento il mercato, per il semplice fatto che non possiamo fare diversamente.
(Ci sono anche le eccezioni: l’orologio che paghiamo più del dovuto perché ci fa sognare; quello che svendiamo perché abbiamo fretta di realizzare; quello “straordinario” – per rarità e valore presunto - per il quale è difficile parlare di “mercato”. Ma si tratta appunto di eccezioni al mercato).

L'ineluttabilità del mercato significa che le valutazioni sulla qualità intrinseca di un orologio e sul conseguente rapporto qualità/prezzo siano discorsi inutili e oziosi?
Ritengo di no.

Innanzitutto, perché agli appassionati (o ad alcuni di essi) normalmente interessano anche le discussioni “accademiche”.  :P

Ma soprattutto perché queste valutazioni, se non possono incidere sul quanto  pagare (non possiamo determinare unilateralmente il prezzo), possono incidere sul se  concludere la transazione.

Infatti, se quando compriamo  ci troviamo di fronte a un prezzo che giudichiamo esoso, non possiamo certo ridurlo a nostro piacimento.
Però possiamo rinunciare all’acquisto (ed eventualmente indirizzarci su altro).
A tutti quanti – anche a te Alessandro – sarà capitato numerose volte di pensare, vedendo un prezzo che ci pareva esagerato: “Ma questi sono pazzi!”. Anche per beni di lusso. Anche per orologi.
A volte avrai/avremo fatto la “pazzia”…
Più spesso avremo ragionato: “Ma con questi soldi io ci compro (o ci faccio) altro”.

Allo stesso modo, quando vendiamo, non possiamo certo imporre il prezzo che riteniamo equo, se quello di mercato è inferiore.
Ma possiamo rinunciare alla vendita, o procrastinarla a lungo prima di rassegnarci a quello che ci offre il mercato (sperando di incrociare l’amatore che vuole fare la “pazzia”).
Se volessimo accettare senza problemi il prezzo che offre il mercato, potremmo concludere in 48 ore per i pezzi più commerciabili; in una settimana per quelli che godono di una richiesta abbastanza sostenuta; in un mese - più o meno - per quelli che hanno la richiesta minore, con l’eccezione dei pezzi “straordinari” di cui sopra (in un mese, con internet, gli annunci arrivano in ogni caso all’attenzione di decine di migliaia di potenziali acquirenti: se il prezzo che chiediamo è giudicato appetibile dal “mercato”, arrivano anche le offerte concrete).

Alessandro, tu hai venduto numerosi orologi: li hai venduti sempre a tempo di record (quindi a prezzo di mercato)? Oppure a volte hai tenuto duro più a lungo, perché pensavi che il “mercato” non apprezzasse a sufficienza il tuo orologio? In questo secondo caso, comunque sia andata a finire, c’è stata semplicemente una forbice tra il prezzo di mercato e il valore che tu  - legittimamente - attribuivi all’orologio…  ;)

Insomma, se non ci infervoriamo, le nostre posizioni sono quasi sempre più vicine di quanto la vis polemica  ci faccia credere.  :)

Non sono d'accordo su niente.
No non mi è mai successo di innamorarmi di uno per poi comprarne un altro perché quello era caro.
La mia parte di  cervello che seleziona quello che mi piace è sincronizzata con la parte che valuta le mie possibilità.
Adesso ti faccio un esempio, mi piace l'Octo Finissimo, un po' troppo grande ma mi piace.
Rientra nelle mie possibilità, non lo compro ma ci rientrerebbe.
Ora spiegami al posto del Finissimo di cui mi piace la forma ed il fatto che è finissimo io su cosa dovrei ripiegare?
E' forse indispensabile il Finissimo per cui dovrei cercare una alternativa?
Non esiste e non mi pongo il problema se il prezzo è giusto, è il suo prezzo prendere o lasciare come per tutti gli altri.

corrado71

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #271 il: Dicembre 27, 2018, 09:59:24 am »
Ehilà, ma non vi riposate nemmeno a Natale?  ;D

Mi ricollego alla discussione nata con la presentazione del Roth ripetizione di Claudio (http://www.orologico.info/index.php?topic=20294.msg424341#msg424341).
Per non “sporcare” oltremisura quel topic, ritiro su questo vecchio. Ma non per riattizzare la polemica – spero :P -, bensì perché mi sembra che a volte i battibecchi nascano da semplici equivoci.

Ad esempio:
Scusa Ermanno ma mi fai capire perché tu quel Rolex non lo vendi a 500 euro che è il suo reale valore in base alla sua banale meccanica invece che a 11.000?
Rispondendo a questo hai chiarito il concetto  della giacca e della panda.
La realtà è che il prezzo lo fa il mercato ed il resto sono solo chiacchiere tra noi.

Sembra quasi che chi parli di qualità intrinseca dell’orologio, o di rapporto qualità/prezzo (ed io sono tra quelli che ha il piacere di approfondire questo argomento), voglia negare l’ineluttabilità dei prezzi di mercato.

In realtà tutti quanti, quando vendiamo o compriamo, abbiamo come riferimento il mercato, per il semplice fatto che non possiamo fare diversamente.
(Ci sono anche le eccezioni: l’orologio che paghiamo più del dovuto perché ci fa sognare; quello che svendiamo perché abbiamo fretta di realizzare; quello “straordinario” – per rarità e valore presunto - per il quale è difficile parlare di “mercato”. Ma si tratta appunto di eccezioni al mercato).

L'ineluttabilità del mercato significa che le valutazioni sulla qualità intrinseca di un orologio e sul conseguente rapporto qualità/prezzo siano discorsi inutili e oziosi?
Ritengo di no.

Innanzitutto, perché agli appassionati (o ad alcuni di essi) normalmente interessano anche le discussioni “accademiche”.  :P

Ma soprattutto perché queste valutazioni, se non possono incidere sul quanto  pagare (non possiamo determinare unilateralmente il prezzo), possono incidere sul se  concludere la transazione.

Infatti, se quando compriamo  ci troviamo di fronte a un prezzo che giudichiamo esoso, non possiamo certo ridurlo a nostro piacimento.
Però possiamo rinunciare all’acquisto (ed eventualmente indirizzarci su altro).
A tutti quanti – anche a te Alessandro – sarà capitato numerose volte di pensare, vedendo un prezzo che ci pareva esagerato: “Ma questi sono pazzi!”. Anche per beni di lusso. Anche per orologi.
A volte avrai/avremo fatto la “pazzia”…
Più spesso avremo ragionato: “Ma con questi soldi io ci compro (o ci faccio) altro”.

Allo stesso modo, quando vendiamo, non possiamo certo imporre il prezzo che riteniamo equo, se quello di mercato è inferiore.
Ma possiamo rinunciare alla vendita, o procrastinarla a lungo prima di rassegnarci a quello che ci offre il mercato (sperando di incrociare l’amatore che vuole fare la “pazzia”).
Se volessimo accettare senza problemi il prezzo che offre il mercato, potremmo concludere in 48 ore per i pezzi più commerciabili; in una settimana per quelli che godono di una richiesta abbastanza sostenuta; in un mese - più o meno - per quelli che hanno la richiesta minore, con l’eccezione dei pezzi “straordinari” di cui sopra (in un mese, con internet, gli annunci arrivano in ogni caso all’attenzione di decine di migliaia di potenziali acquirenti: se il prezzo che chiediamo è giudicato appetibile dal “mercato”, arrivano anche le offerte concrete).

Alessandro, tu hai venduto numerosi orologi: li hai venduti sempre a tempo di record (quindi a prezzo di mercato)? Oppure a volte hai tenuto duro più a lungo, perché pensavi che il “mercato” non apprezzasse a sufficienza il tuo orologio? In questo secondo caso, comunque sia andata a finire, c’è stata semplicemente una forbice tra il prezzo di mercato e il valore che tu  - legittimamente - attribuivi all’orologio…  ;)

Insomma, se non ci infervoriamo, le nostre posizioni sono quasi sempre più vicine di quanto la vis polemica  ci faccia credere.  :)

Non sono d'accordo su niente.
No non mi è mai successo di innamorarmi di uno per poi comprarne un altro perché quello era caro.
La mia parte di  cervello che seleziona quello che mi piace è sincronizzata con la parte che valuta le mie possibilità.
Adesso ti faccio un esempio, mi piace l'Octo Finissimo, un po' troppo grande ma mi piace.
Rientra nelle mie possibilità, non lo compro ma ci rientrerebbe.
Ora spiegami al posto del Finissimo di cui mi piace la forma ed il fatto che è finissimo io su cosa dovrei ripiegare?
E' forse indispensabile il Finissimo per cui dovrei cercare una alternativa?
Non esiste e non mi pongo il problema se il prezzo è giusto, è il suo prezzo prendere o lasciare come per tutti gli altri.

Visione che condivido in pieno.

e.m.

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #272 il: Dicembre 27, 2018, 10:02:02 am »
Io sono assolutamente in linea da quanto scritto da Gianni.

Bertroo

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #273 il: Dicembre 27, 2018, 11:22:47 am »
Ehilà, ma non vi riposate nemmeno a Natale?  ;D

Mi ricollego alla discussione nata con la presentazione del Roth ripetizione di Claudio (http://www.orologico.info/index.php?topic=20294.msg424341#msg424341).
Per non “sporcare” oltremisura quel topic, ritiro su questo vecchio. Ma non per riattizzare la polemica – spero :P -, bensì perché mi sembra che a volte i battibecchi nascano da semplici equivoci.

Ad esempio:
Scusa Ermanno ma mi fai capire perché tu quel Rolex non lo vendi a 500 euro che è il suo reale valore in base alla sua banale meccanica invece che a 11.000?
Rispondendo a questo hai chiarito il concetto  della giacca e della panda.
La realtà è che il prezzo lo fa il mercato ed il resto sono solo chiacchiere tra noi.

Sembra quasi che chi parli di qualità intrinseca dell’orologio, o di rapporto qualità/prezzo (ed io sono tra quelli che ha il piacere di approfondire questo argomento), voglia negare l’ineluttabilità dei prezzi di mercato.

In realtà tutti quanti, quando vendiamo o compriamo, abbiamo come riferimento il mercato, per il semplice fatto che non possiamo fare diversamente.
(Ci sono anche le eccezioni: l’orologio che paghiamo più del dovuto perché ci fa sognare; quello che svendiamo perché abbiamo fretta di realizzare; quello “straordinario” – per rarità e valore presunto - per il quale è difficile parlare di “mercato”. Ma si tratta appunto di eccezioni al mercato).

L'ineluttabilità del mercato significa che le valutazioni sulla qualità intrinseca di un orologio e sul conseguente rapporto qualità/prezzo siano discorsi inutili e oziosi?
Ritengo di no.

Innanzitutto, perché agli appassionati (o ad alcuni di essi) normalmente interessano anche le discussioni “accademiche”.  :P

Ma soprattutto perché queste valutazioni, se non possono incidere sul quanto  pagare (non possiamo determinare unilateralmente il prezzo), possono incidere sul se  concludere la transazione.

Infatti, se quando compriamo  ci troviamo di fronte a un prezzo che giudichiamo esoso, non possiamo certo ridurlo a nostro piacimento.
Però possiamo rinunciare all’acquisto (ed eventualmente indirizzarci su altro).
A tutti quanti – anche a te Alessandro – sarà capitato numerose volte di pensare, vedendo un prezzo che ci pareva esagerato: “Ma questi sono pazzi!”. Anche per beni di lusso. Anche per orologi.
A volte avrai/avremo fatto la “pazzia”…
Più spesso avremo ragionato: “Ma con questi soldi io ci compro (o ci faccio) altro”.

Allo stesso modo, quando vendiamo, non possiamo certo imporre il prezzo che riteniamo equo, se quello di mercato è inferiore.
Ma possiamo rinunciare alla vendita, o procrastinarla a lungo prima di rassegnarci a quello che ci offre il mercato (sperando di incrociare l’amatore che vuole fare la “pazzia”).
Se volessimo accettare senza problemi il prezzo che offre il mercato, potremmo concludere in 48 ore per i pezzi più commerciabili; in una settimana per quelli che godono di una richiesta abbastanza sostenuta; in un mese - più o meno - per quelli che hanno la richiesta minore, con l’eccezione dei pezzi “straordinari” di cui sopra (in un mese, con internet, gli annunci arrivano in ogni caso all’attenzione di decine di migliaia di potenziali acquirenti: se il prezzo che chiediamo è giudicato appetibile dal “mercato”, arrivano anche le offerte concrete).

Alessandro, tu hai venduto numerosi orologi: li hai venduti sempre a tempo di record (quindi a prezzo di mercato)? Oppure a volte hai tenuto duro più a lungo, perché pensavi che il “mercato” non apprezzasse a sufficienza il tuo orologio? In questo secondo caso, comunque sia andata a finire, c’è stata semplicemente una forbice tra il prezzo di mercato e il valore che tu  - legittimamente - attribuivi all’orologio…  ;)

Insomma, se non ci infervoriamo, le nostre posizioni sono quasi sempre più vicine di quanto la vis polemica  ci faccia credere.  :)

Non sono d'accordo su niente.
No non mi è mai successo di innamorarmi di uno per poi comprarne un altro perché quello era caro.
La mia parte di  cervello che seleziona quello che mi piace è sincronizzata con la parte che valuta le mie possibilità.
Adesso ti faccio un esempio, mi piace l'Octo Finissimo, un po' troppo grande ma mi piace.
Rientra nelle mie possibilità, non lo compro ma ci rientrerebbe.
Ora spiegami al posto del Finissimo di cui mi piace la forma ed il fatto che è finissimo io su cosa dovrei ripiegare?
E' forse indispensabile il Finissimo per cui dovrei cercare una alternativa?
Non esiste e non mi pongo il problema se il prezzo è giusto, è il suo prezzo prendere o lasciare come per tutti gli altri.

Visione che condivido in pieno.


+2
Mi piace? risponde alle caratteristiche che cerco? Rientra nelle mie possibilità? allora non mi pongo nessun problema e/o pippa mentale.Se non posso non cerco un'alternativa. Si campa meravigliosamente bene anche senza una cosa sciocca come gli orologi.A me piace il LO...viene 150k+iva, cosa dovrei fare secondo il ragionamento di Gianni, trovare un'alternativa? E perchè? A me piace quello...e quello costa. Se posso lo prendo altrimenti sta li. Il prezzo è quello, prendere o lasciare. Vale per tutto e tutti gli orologi.

« Ultima modifica: Dicembre 27, 2018, 11:26:35 am da Bertroo »

fansie

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #274 il: Dicembre 27, 2018, 13:24:50 pm »
Io mi fermo sempre alla domanda "rientra nelle mie possibilità?"... Mi frega sempre quella  :D
Federico

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #275 il: Dicembre 27, 2018, 14:34:34 pm »
Poi ho capito che proprio non riesco a valutare gli orologi in modo così distaccato, quasi "asettico" mi verrebbe da dire, per dare giudizi oggettivi. E' proprio l'oggettività che rifuggo in una passione così intensa come quella per il mondo dell'orologeria. Essendo un gioco, una debolezza, una, per l'appunto, passione, ebbene riesco viverla solo con soggettività

Non ho letto tutta la discussione (però lo farò) ma, per contestualizzarmi meglio, prendo a prestito questo intervento che descrive benissimo anche il mio modo di vivere questa passione.

Io non ho il problema del ripiego, ho talmente tanti orologi nelle mie mire che prima di arrivare ad un "ripiego" ci sono 10/100 "prime scelte" (di tipi, forme, prezzi ampiamente differenti tra loro)...

Per quel che riguarda il valore degli orologi, sono un po' fuori dal mondo.
Sono io solitamente ad attribuire un "mio" valore ad un orologio (fatto di parametri più oggettivi, ma anche strettamente soggettivi, come appunto l'emozione).
So bene quel che dice il mercato, se il "mio" valore vi coincide, è un matrimonio che s'ha da fare, altrimenti considero in errore il mercato, e rimane dov'è.
È questo valore che mi fa talvolta sottovalutare alcuni e talvolta strapagare altri (o svendere più velocemente i miei per arrivare ad un acquisto).
Il tutto nei modesti limite delle mie tasche, il parametro oggettivamente più sovrano...


Insomma, se non ci infervoriamo, le nostre posizioni sono quasi sempre più vicine di quanto la vis polemica  ci faccia credere.  :)

Visto "da fuori" direi che hai ragione  ;)

e.m.

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #276 il: Dicembre 27, 2018, 15:10:35 pm »
Vedo che Ulisse segue i miei stessi parametri,quante volte ho scritto che il valore degli orologi lo stabilisco io secondo il mio modo di intendere l'orologeria?

Istaro

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #277 il: Dicembre 27, 2018, 15:35:27 pm »
Ora spiegami al posto del Finissimo di cui mi piace la forma ed il fatto che è finissimo io su cosa dovrei ripiegare?
E' forse indispensabile il Finissimo per cui dovrei cercare una alternativa?

No, non “devi” cercare nessuna alternativa. Se non ritieni di comprarlo (per qualsiasi motivo: e potrebbe esserci anche il fatto che uno lo giudica troppo caro, pur potendoselo permettere…), puoi rinunciare all’acquisto.
Come ho scritto anch’io.  ;)

Però ti domando: davvero, quando entri in una boutique, chiedi quanto costa un orologio che hai visto in vetrina e - se ti piace e te lo puoi permettere - paghi senza battere ciglio? 5.000 o 50.000 euro non fa differenza? Acciaio o platino, solo tempo o ripetizione, Patek o vattelappesca?  ???

E funziona così anche quando vendi (regna solo il “mercato”)?

Alessandro, tu hai venduto numerosi orologi: li hai venduti sempre a tempo di record (quindi a prezzo di mercato)? Oppure a volte hai tenuto duro più a lungo, perché pensavi che il “mercato” non apprezzasse a sufficienza il tuo orologio? In questo secondo caso, comunque sia andata a finire, c’è stata semplicemente una forbice tra il prezzo di mercato e il valore che tu  - legittimamente - attribuivi all’orologio…  ;)

Qui non mi avevi risposto…

Io mi permetto di sottolineare il passaggio in cui scrivi “La mia parte di cervello che seleziona quello che mi piace è sincronizzata con la parte che valuta le mie possibilità”.
Perfetto.
Stai descrivendo il funzionamento “automatico” del tuo cervello, sulla base della conoscenza che hai del tuo patrimonio finanziario, delle tue entrate future presunte, della gerarchia di importanza delle spese che pensi di poter sostenere…
Tu non fai acquisti a casaccio che compromettano la sicurezza economica della tua famiglia.
Ma - prima di acquistare un orologio - non fai nemmeno una riunione con commercialista, soci d’affari, consulenti finanziari, ecc. per calcolare la congruità della spesa…  ;D
Semplicemente, il tuo cervello fa un calcolo veloce e approssimativo.
Non capita solo per acquisti importanti. Capita, senza che ce ne accorgiamo, per moltissime scelte che facciamo tutti i giorni, anche “banali”: dalla scelta di un parcheggio a quella del posto al cinema (c’è un libro molto istruttivo che illustra questi meccanismi di funzionamento del cervello, L'algoritmo del parcheggio).

Anche nelle scelte futili e legate al lusso, ognuno di noi, sulla base della propria esperienza, fa un calcolo dei tanti fattori in gioco: gusto, possibilità economiche, prestigio, commerciabilità e magari – proprio in fondo, eh! :P - anche valore intrinseco.
Per alcuni questo calcolo sarà attento, perché è parte del divertimento e della “passione”.
Per altri, come te, sarà rapidissimo, quasi inconsapevole, “automatico”, perché basato sull’istinto che viene dall’esperienza (e tu ne hai tanta). Così come il calcolo sulla compatibilità economica.


Ad ogni modo: non voglio attribuirti a tutti i costi un criterio di valutazione che non senti tuo.
Diciamo che non ti interessa nulla del pregio di un orologio quando devi valutare il prezzo a cui comprarlo (o venderlo).
Concederai che altri abbiano una prospettiva diversa?  :)
Ho ritirato su un topic che parlava proprio di questo; dove un bel po’ di forumisti si sono dilettati ad analizzare il valore intrinseco degli orologi per diciotto pagine. Avevamo anche creato il grafico-radar…  :P
Il “mercato” è ineluttabile, ok; ma non è (per tutti) l’unico criterio di scelta.
« Ultima modifica: Dicembre 27, 2018, 15:44:59 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #278 il: Dicembre 27, 2018, 16:08:00 pm »
Vedo che Ulisse segue i miei stessi parametri,quante volte ho scritto che il valore degli orologi lo stabilisco io secondo il mio modo di intendere l'orologeria?

Esatto, e leggendovi pur notando pareri all'apparenza diversi, son convinto che quasi tutti qui ragionino al tuo (ed al mio) stesso modo.
Al massimo cambiano i parametri di valutazione (o, meglio, l'incidenza che ciascuno di essi ha nella valutazione).

ALAN FORD

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #279 il: Dicembre 27, 2018, 18:20:06 pm »
Citazione
Citazione da: Istaro - Dicembre 26, 2018, 22:30:23 pm
Alessandro, tu hai venduto numerosi orologi: li hai venduti sempre a tempo di record (quindi a prezzo di mercato)? Oppure a volte hai tenuto duro più a lungo, perché pensavi che il “mercato” non apprezzasse a sufficienza il tuo orologio? In questo secondo caso, comunque sia andata a finire, c’è stata semplicemente una forbice tra il prezzo di mercato e il valore che tu  - legittimamente - attribuivi all’orologio…  ;)

Qui non mi avevi risposto…


Se li ho venduti subito significa che il prezzo era giusto perché di solito li metto a prezzo di mercato poi però magari il prezzo di mercato è pure caro e bisogna ridurre qualcosa.
Anche se le auto non c'entrano niente ti faccio un esempio banale.
Il mese scorso dovevo disfarmi di una Citroen C5 aziendale con 308.000 km.
Non avevo idea di quanto chiedere e l'ho messa su Subito a 4.500 euro, non ha chiamato un cane ed ho capito che avevo toppato, l'ho abbassata di 500 euro e qualcuno ha chiamato offrendo 2.500-3000, l'ho abbassata a 3.500 e magicamente hanno telefonato un centinaio di persone e tra quelli che hanno chiamato è capitato  quello che ha trovato il prezzo congruo e se l'è presa, non ho deciso io ma ha deciso il m,mercato.
Comunque non vendo tutto veloce, il Roth è li oramai da mesi, non mi frega niente di venderlo in fretta e sta li se non lo vendo lo tengo, il prezzo di mercato secondo CR24 è molto più alto, apparentemente è raro visto che ce ne sono solo 2 ma sta li.

Citazione
Concederai che altri abbiano una prospettiva diversa?  :)

Ma assolutamete, io non ho la verità in tasca e non cercherò mai di convincere gli altri che hanno torto ed io ragione, siamo nel campo del futile, della passione e dei sogni ed i sogni non hanno prezzo altrimenti che sogni sono?

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #280 il: Dicembre 30, 2018, 08:53:35 am »
Che belli che siete ....tanto tempo fa le vivevo anche io queste “solite” discussioni ..alle quali avete risposto tutti come rispondevate/rispondevamo anni fa ...  8)

Non c’e Risposta ...ognuno fa ciò che gli piace ... tutto lì....  ;)

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #281 il: Dicembre 30, 2018, 10:52:35 am »
Che belli che siete ....tanto tempo fa le vivevo anche io queste “solite” discussioni ..alle quali avete risposto tutti come rispondevate/rispondevamo anni fa ...  8)

Non c’e Risposta ...ognuno fa ciò che gli piace ... tutto lì....  ;)

Si, ma anche in quello si può articolare ed argomentare.
Dire solo "facciamo ciò che ci piace e basta" è un pò tranchant e mortificante per il forum, anche se è parte della verità.
Bisogna comunque parlarne, discutere ed argomentare il perchè di ogni scelta, in fondo il forum è condivisione altrimenti ognun per se e finisce il gioco.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #282 il: Dicembre 30, 2018, 13:50:54 pm »
Beh tento un’altra risposta allora che mi è venuta in mente recentemente :

L’intenditore/pseudoesperto compra raffinatezze ( Patek , Roth ..ecc )

Il modaiolo compra Rolex

Il modaiolo ma  esperto compra ciò che più gli piace e sa sempre cos’ha al polso ....

Che ne dite ? 😄

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #283 il: Dicembre 30, 2018, 15:54:52 pm »
Beh tento un’altra risposta allora che mi è venuta in mente recentemente :

L’intenditore/pseudoesperto compra raffinatezze ( Patek , Roth ..ecc )

Il modaiolo compra Rolex

Il modaiolo ma  esperto compra ciò che più gli piace e sa sempre cos’ha al polso ....

Che ne dite ? 😄

Buona sintesi, ma la affinerei un pochino...
Ci sei ma devi considerare sempre la disponibilità di ognuno in relazione col grado di passione.
Diciamo che tralasciando questo aspetto potremmo rettificare così il concetto, anche se troppo semplice:
 
Intenditore/pseudoesperto(come lo chiami tu) comprerebbe:
indipendenti, Journe, Patek, Vacheron, Breguet, Audemars vintage etc...

Il modaiolo (un pò speculatore) compra solo Rolex, RO, Nautilus, Patek vintage e poco altro.

Il modaiolo esperto(che è un pò un controsenso in termini, ma ci sta) compra orologi da intenditore, ma tiene un occhio anche su pezzi di valore certo e di eventuale rivalutazione.


Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Errol

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #284 il: Dicembre 30, 2018, 16:03:17 pm »
Molti di quelli che oggi comprano gli indipendenti sotto certi punti di vista sono gli speculatori 2.0, che non si accontentano del colpo gobbo per alzare qualche migliaio d’euro ma invece tentano il colpo “cammello” (a due gobbe) con la speranza di un guadagno molto più ampio.
Poi certo comprano oggetti di indiscussa qualità ma ormai l’arricchimento si cerca con gli indipendenti