Caro Angelo,
se mi sono permesso di scrivere hai sbagliato, non è per imporre con scortesia le mie opinioni (altre volte mi darai atto che sono molto più prudente nellesprimermi), ma per fare alcune necessarie puntualizzazioni su concetti che conosco bene e che non sono suscettibili di interpretazioni.
Ribadisco pertanto la citazione tratta dallEnciclopedia Treccani (per la quale scrivono gli economisti più autorevoli), non da wikipedia: Valore di scambio o potere dacquisto della moneta e livello generale dei prezzi sono espressioni reciproche (
) Le variazioni del potere dacquisto [della moneta sono] rilevabili indirettamente a mezzo dei numeri indici dei prezzi.
Non ho parlato specificatamente dellindice Istat, anzi ho aggiunto: Un discorso
a latere è quello sulleffettiva affidabilità delle metodologie di misurazione dellinflazione, sulle discrepanze tra indici generali e indici settoriali, ecc. (per inciso: lIstat, oltre allindice generale, elabora anche indici settoriali).
Non mi sembra però questa la sede per addentrarci su quali siano gli indici più affidabili, né un tale approfondimento ha incidenza sul nocciolo della questione.
A me premeva solo chiarire che,
se parliamo di potere dacquisto del denaro, è di indici di prezzi dobbiamo parlare ; e che il tasso di cambio è un concetto diverso, che incide a monte sugli indici di prezzi (comunque li vogliamo misurare), ma
non si somma agli stessi nel misurare le variazione del potere di acquisto del denaro
nel mercato di riferimento (il discorso della valuta può incidere sulle transazioni tra mercati diversi, come ho già scritto; ma è speculare: ciò che si deprezza su un mercato si apprezza sullaltro
).
Se io compro un orologio a 7.500 e lo rivendo a 6.500, il valore reale di questo orologio sarà dato, nel mercato in cui opero, dal potere dacquisto di questi 6.500 euro. E la variazione di valore (potere d'acquisto) del bene sarà misurata in rapporto alla cifra iniziale ricalcolata sulla base della variazione del potere d'acquisto della moneta (misurato dall'indice dei prezzi al consumo).
Sono cresciuti i listini degli orologi nuovi?
Ma i listini degli orologi nuovi non indicano il potere dacquisto della moneta, perché io non debbo mica spendere il mio denaro necessariamente in orologi nuovi!
Con i 6.500 euro potrò acquistare capi dabbigliamento, beni alimentari, prodotti informatici, lamette da barba, ecc. O anche altri orologi usati, che magari hanno subìto lo stesso bagno di sangue del mio Audemars (o forse maggiore, per cui in rapporto a questi il mio Audemars si è
rivalutato!
).
È variato il tasso di cambio con dollaro o franco svizzero?
Lincidenza di questa variazione è già incorporata nei prezzi dei beni che potrei acquistare.
Se poi tu vuoi sostenere che
la dinamica del valore degli orologi usati non ha seguito negli ultimi anni quella degli orologi nuovi, stai facendo una considerazione legittima (al netto del tasso di fantasia che esprimono i listini).
Che però non può essere espressa nei termini generali di corrispondente perdita di valore reale di un orologio acquistato già usato.
Penso che consistesse in questo lequivoco che si è creato.
le stesse rivalutazioni monetarie legali tengono conto oltre che dell'indice istat anche dei c.d. interessi legali proprio per avere risultati più realistici visto che il solo indice ISTAT non può essere, per come è calcolato, significativo di alcuna puntuale realtà).
No: al tasso di inflazione
non si sommano nemmeno gli interessi legali (come non si sommano le fluttuazioni dei tassi di cambio).
Semplicemente, il legislatore e la giurisprudenza individuano, in base alla natura degli interessi da tutelare, in quali materie debbano essere corrisposti gli interessi pari al tasso legale (che non hanno lo scopo di garantire una tutela puntuale del potere dacquisto) e in quali materie, invece, debba essere garantita la rivalutazione monetaria sulla base dell'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (o di una percentuale dellindice stesso).
Qualsiasi avvocato potrà confortarti in questo.
I tassi di attualizzazione (o di capitalizzazione) sono unaltra cosa ancora, perché sono tassi convenzionali (costanti) che esprimono il valore presente (o futuro) degli strumenti finanziari.
Chiarito lequivoco di cui sopra, non aggiungiamo alle pere e alle mele anche le fragole e le susine per tenere il punto, su