l’orologio rimane un compromesso tra esigenze diverse,
Applausi. Parole da scolpire. Ecc. ecc.
Io non mi iscrivo a un partito, quello degli "indipendenti" migliori o peggiori a prescindere.
Guardo all'orologio.
Ma, nel giudicare l'orologio, il
modo con cui è realizzato è uno degli elementi da considerare.
L'artigianalità è un pregio (non solo nelle finiture, anche nell'ideazione e nella realizzazione dell'orologio); la personalizzazione anche.
Questi pregi vanno messi sul piatto della bilancia insieme con estetica, proporzioni, precisione, affidabilità, originalità, raffinatezza (tecnica e costruttiva), storicità, innovazione, rispetto della tradizione (ebbene sì, si può innovare nel solco di una tradizione), rapporto qualità/prezzo, affidabilità, riparabilità...
La gerarchia dei pregi, poi, ognuno la costruisce come crede.
Quanto alle prestazioni cronometriche: è fondamentale che siano ottime (parliamo pur sempre di meccanismi per misurare il tempo, per di più dai costi elevatissimi), non che siano da primato (non parliamo di strumenti professionali).
Conoscete la legge dei rendimenti decrescenti? In economia, oltre un certo limite, l'incremento dell'apporto di un fattore produttivo non produce più rendimenti proporzionali all'incremento stesso.
Vale per i rendimenti economici, ma vale anche per l'apprezzabilità - da parte dell'acquirente - delle prestazioni di un prodotto meccanico.
Quando acquistiamo un'automobile sportiva - qui il paragone mi sembra utile
- guardiamo
soltanto l'accelerazione? Oppure guardiamo anche ripresa, coppia, curva di erogazione della potenza, elasticità, tenuta di strada e tanti altri fattori che regolano la prestazione complessiva (per intenderci: il "tempo sul giro") e il piacere di guida?
E quando mettiamo di fronte due vetture
entrambe ad altissimi livelli in termini di prestazioni complessive, guardiamo solo il valore assoluto di queste (privilegiando esclusivamente chi ottiene il primato) o anche il comfort di marcia, la dotazione degli accessori, la linea, ecc.?
Se tra due orologi la differenza di prestazioni cronometriche è esigua, questo fattore resta degno di attenzione, ma la sua apprezzabilità diminuisce (rendimento decrescente) ed entra maggiormente in gioco con gli altri (estetica, originalità, ecc.).
Quello che intendeva in precedenza Leandro è che se Klings mi offre un'ottima resa cronometrica (e penso che possiamo presumerlo, vista l'altissima qualità del prodotto anche dal punto di vista meccanico), diventa non dirimente - anche se alcuni possono assegnarvi un peso maggiore che altri - la differenza di una frazione di secondo rispetto ad altro orologio (che magari mi offre minore gratificazione negli altri elementi da soppesare). E diventa puro esercizio verbale ipotizzare il micromiglioramento possibile ricorrendo a una progettazione con l'ausilio di strumenti informatici. Anche perché non stiamo acquistando orologi da portare a una di quelle gare di cronometria che erano in voga soprattutto cinquant'anni fa (quando gli orologi erano anche strumenti professionali e i margini di miglioramento erano ancora rilevanti).