Pagani è anche tecnologia avanzatissima, non solo cura del dettaglio. Come Koenissegg, penso alla Regera, un capolavoro. E comunque persino queste auto straordinarie non riescono ad offrire quello che offre una Ferrari moderna, in termini di affidabilità ed usabilità. Usano l'informatica e tutta la tecnologia possibile. Quello che ha scritto Stefano andrebbe scolpito nella pietra, è la semplice verità. Semplice, nuda, e cruda. E forse, dico forse, se alcuni di questi signori rifinitori avessero le capacità di un Journe, un Papi, un Flageollet, forse si dedicherebbero meno anche alle finiture, non ne farebbero il principale argomento di vendita. Anche a me piacciono le finiture ma c'è un limite. Anzittutto bisogna anche vedere quanto se ne può godere delle finiture, e su orologi molto classici è più difficile che su certi orologi di avanguardia, per esempio.
L'unica cosa con cui mi sembra doveroso completare il ragionamento di Stefano, è che io penso che questi indipendenti, quelli della mostra, come Voutilainen, Asaoka, Smith , anche Roth (anche se è una categoria ancora a parte secondo me) possano fare splendidi orologi, ma non quella che passa alla storia. Poi Voutilainen alla storia ci è già, ma è un'altro discorso. Come per Dufour.
Insomma, Stefano, quanto hai ragione...