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Christian Klings: un artista solitario

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #225 il: Aprile 23, 2018, 22:18:36 pm »

Una automobile costruita oggi totalmente a mano come una Benz del 1910 (e fatta allo stesso modo, con i cerchioni di legno), che valore avrebbe?
E' sempre un'auto moderna, non un'originale auto storica. La preferireste ad una Ferrari (o Lamborghini o Bentley) che rappresentano oggi il massimo realizzabile?

Stefano, il parallelo per me è errato, prova a chiedermi però cosa preferisco tra una Ferrari e una Pagani?!
Siamo sicuri che tutti gli indipendenti facciano orologi paragonabili ad una Pagani Zonda?
(che guarda caso è costruita artigianalmente ma con tutti gli ausili della moderna tecnologia)

Scusa Stefano ma dov'è che ho scritto -tutti-??
Io mi riferisco chiaramente all'eccellenze.

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #226 il: Aprile 23, 2018, 22:21:39 pm »
Secondo me il parallelo auto/orologi e l’abbiamo specificato tante volte, non regge proprio. Inutile cercare di trovare tante affinità, il tutto si riduce a qualche similitudine nel dettaglio e nulla più.
Troppo più antico il mestiere di costruire orologi rispetto al più giovane mondo dell’auto, inoltre spesso la differenza più sostanziale è che l’auto è ancora oggi un mezzo di reale necessità.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #227 il: Aprile 23, 2018, 22:26:48 pm »

Una automobile costruita oggi totalmente a mano come una Benz del 1910 (e fatta allo stesso modo, con i cerchioni di legno), che valore avrebbe?
E' sempre un'auto moderna, non un'originale auto storica. La preferireste ad una Ferrari (o Lamborghini o Bentley) che rappresentano oggi il massimo realizzabile?

Stefano, il parallelo per me è errato, prova a chiedermi però cosa preferisco tra una Ferrari e una Pagani?!
Siamo sicuri che tutti gli indipendenti facciano orologi paragonabili ad una Pagani Zonda?
(che guarda caso è costruita artigianalmente ma con tutti gli ausili della moderna tecnologia)

Scusa Stefano ma dov'è che ho scritto -tutti-??
Io mi riferisco chiaramente all'eccellenze.
Non l'hai scritto, la mia era appunto una domanda.

Era solo per dire che forse la recente mostra spostando l'attenzione sull'artigianalità ha un pò offuscato il metro di giudizio di qualcuno che per me invece non cambia.
Quindi ribadisco: artigianalità si, ma votata alla massima qualità del prodotto intesa anche come prestazioni, non solo come rifiniture o (ben più grave) come metodi di lavoro.

A me che Klings faccia tutto a mano e disegni su un tecnigrafo i suoi orologi facendo magari anche a meno della prototipazione in plastica, poco interessa, anzi mi fa un pò preoccupare.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #228 il: Aprile 23, 2018, 22:28:15 pm »
Pagani è anche tecnologia avanzatissima, non solo cura del dettaglio. Come Koenissegg, penso alla Regera, un capolavoro. E comunque persino queste auto straordinarie non riescono ad offrire quello che offre una Ferrari moderna, in termini di affidabilità ed usabilità. Usano l'informatica e tutta la tecnologia possibile. Quello che ha scritto Stefano andrebbe scolpito nella pietra, è la semplice verità. Semplice, nuda, e cruda. E forse, dico forse, se alcuni di questi signori rifinitori avessero le capacità di un Journe, un Papi, un Flageollet, forse si dedicherebbero meno anche alle finiture, non ne farebbero il principale argomento di vendita. Anche a me piacciono le finiture ma c'è un limite. Anzittutto bisogna anche vedere quanto se ne può godere delle finiture, e su orologi molto classici è più difficile che su certi orologi di avanguardia, per esempio.
L'unica cosa con cui mi sembra doveroso completare il ragionamento di Stefano, è che io penso che questi indipendenti, quelli della mostra, come Voutilainen, Asaoka, Smith , anche Roth (anche se è una categoria ancora a parte secondo me) possano fare splendidi orologi, ma non  quella che passa alla storia. Poi Voutilainen alla storia ci è già,  ma è un'altro discorso. Come per Dufour.
Insomma, Stefano, quanto hai ragione...
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #229 il: Aprile 23, 2018, 22:29:44 pm »
Secondo me il parallelo auto/orologi e l’abbiamo specificato tante volte, non regge proprio. Inutile cercare di trovare tante affinità, il tutto si riduce a qualche similitudine nel dettaglio e nulla più.
Troppo più antico il mestiere di costruire orologi rispetto al più giovane mondo dell’auto, inoltre spesso la differenza più sostanziale è che l’auto è ancora oggi un mezzo di reale necessità.
Forse hai ragione, dimentica il paragone con le auto, però spero che hai ben compreso il mio discorso.

Ho sentito nominare il nome di Breguet un pò troppe volte dimenticandosi di cosa gli orologi Breguet rappresentavano nel 1800.
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #230 il: Aprile 23, 2018, 22:30:46 pm »

Una automobile costruita oggi totalmente a mano come una Benz del 1910 (e fatta allo stesso modo, con i cerchioni di legno), che valore avrebbe?
E' sempre un'auto moderna, non un'originale auto storica. La preferireste ad una Ferrari (o Lamborghini o Bentley) che rappresentano oggi il massimo realizzabile?

Stefano, il parallelo per me è errato, prova a chiedermi però cosa preferisco tra una Ferrari e una Pagani?!
Siamo sicuri che tutti gli indipendenti facciano orologi paragonabili ad una Pagani Zonda?
(che guarda caso è costruita artigianalmente ma con tutti gli ausili della moderna tecnologia)

Scusa Stefano ma dov'è che ho scritto -tutti-??
Io mi riferisco chiaramente all'eccellenze.
Non l'hai scritto, la mia era appunto una domanda.

Era solo per dire che forse la recente mostra spostando l'attenzione sull'artigianalità ha un pò offuscato il metro di giudizio di qualcuno che per me invece non cambia.
Quindi ribadisco: artigianalità si, ma votata alla massima qualità del prodotto intesa anche come prestazioni, non solo come rifiniture o (ben più grave) come metodi di lavoro.

A me che Klings faccia tutto a mano e disegni su un tecnigrafo i suoi orologi facendo magari anche a meno della prototipazione in plastica, poco interessa, anzi mi fa un pò preoccupare.
Applausi. Bisogna rimanere sempre oggettivi nel valutare le cose. E mi fa piacere constatare che qualcuno, ma lo immaginavo, aveva mantenuto una sua lucidità di giudizio.
« Ultima modifica: Aprile 23, 2018, 22:37:18 pm da mbelt »
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #231 il: Aprile 23, 2018, 22:31:38 pm »
Si è sempre lamentata una reale mancanza di artigianalità d’altri tempi negli orologi. Si trovano artigiani artisti che lo fanno e ci si lamenta che anche gli eccessi non vanno bene. Però non si spiega perché Klings debba fare a meno anche della luce elettrica ed usare il lumino ad olio per i suoi lavori(è chiaramente una cosa senza senso ed una estremizzazione assurda) ed altri invece fanno bene ad usare i cnc e i cad con catene produttive a stadi, 1000 operai e centinaia di migliaia di orologi l’anno.
Insomma un pò di equilibrio non guasta.
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #232 il: Aprile 23, 2018, 22:32:19 pm »
Boh...a me sembra che abbiamo proprio perso il senso di tutto il discorso scusate.
Stiamo discutendo se uno che riesce a fare orologi con tourbillon, orologi con vari scappamenti e guilloche fatti a mano, sia in grado di fare un orologio preciso? E se il fatto che faccia tutto a mano, un orologio sartoriale sia un plus o un minus? Boh

Riguardo il pensiero di gianluca mi trovo d’accordo. Io infatti da un artigiano mi farei fare l’oroligio con le misure che piacciono a me che, per coerenza di pensiero, non sono i 37-38 x 5-6mm. Roba troppo piccola per me.

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #233 il: Aprile 23, 2018, 22:36:20 pm »
Si è sempre lamentata una reale mancanza di artigianalità d’altri tempi negli orologi. Si trovano artigiani artisti che lo fanno e ci si lamenta che anche gli eccessi non vanno bene. Però non si spiega perché Klings debba fare a meno anche della luce elettrica ed usare il lumino ad olio per i suoi lavori(è chiaramente una cosa senza senso ed una estremizzazione assurda) ed altri invece fanno bene ad usare i cnc e i cad con catene produttive a stadi, 1000 operai e centinaia di migliaia di orologi l’anno.
Insomma un pò di equilibrio non guasta.
Il giusto equilibrio è non negare l'uso dei moderni mezzi per ottenere il massimo.
Poi magari ottenuto il massimo, lo si rifinisce 1000 ore a mano per dare un prodotto inattacabile da ogni punto di vista.

Ultimamente mi sembra di vedere che si tende a premiare il metodo rispetto al prodotto.
Breguet avrebbe usato i CNC o le elettroerosioni per fare chissà quali miracoli se le avesse avute disponibili, altro che tasca !!
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #234 il: Aprile 23, 2018, 22:39:09 pm »
Si è sempre lamentata una reale mancanza di artigianalità d’altri tempi negli orologi. Si trovano artigiani artisti che lo fanno e ci si lamenta che anche gli eccessi non vanno bene. Però non si spiega perché Klings debba fare a meno anche della luce elettrica ed usare il lumino ad olio per i suoi lavori(è chiaramente una cosa senza senso ed una estremizzazione assurda) ed altri invece fanno bene ad usare i cnc e i cad con catene produttive a stadi, 1000 operai e centinaia di migliaia di orologi l’anno.
Insomma un pò di equilibrio non guasta.
Il giusto equilibrio è non negare l'uso dei moderni mezzi per ottenere il massimo.
Poi magari ottenuto il massimo, lo si rifinisce 1000 ore a mano per dare un prodotto inattacabile da ogni punto di vista.

Ultimamente mi sembra di vedere che si tende a premiare il metodo rispetto al prodotto.
Breguet avrebbe usato i CNC o le elettroerosioni per fare chissà quali miracoli se le avesse avute disponibili, altro che tasca !!
Stefano, non ti dimenticare però che se un orologio frutto di ricerca di quella vera, pesante, fosse rifinito come un Voutilainen o meglio ancora come uno Smith costerebbe forse un milione di euro....e a quel punto sarebbe un capolavoro assoluto ma forse ne ridurrebbe anche la portata della scommessa tecnica.
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #235 il: Aprile 23, 2018, 22:41:18 pm »
Io infatti da un artigiano mi farei fare l’oroligio con le misure che piacciono a me che, per coerenza di pensiero, non sono i 37-38 x 5-6mm. Roba troppo piccola per me.

Sono ovviamente dei plus che ci riportano a tempi morti e sepolti. Una meraviglia. Solo un pazzo può affermare che il poter fare un orologio come più ti piace e su richiesta è una cosa negativa.
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #236 il: Aprile 23, 2018, 22:44:28 pm »
Si è sempre lamentata una reale mancanza di artigianalità d’altri tempi negli orologi. Si trovano artigiani artisti che lo fanno e ci si lamenta che anche gli eccessi non vanno bene. Però non si spiega perché Klings debba fare a meno anche della luce elettrica ed usare il lumino ad olio per i suoi lavori(è chiaramente una cosa senza senso ed una estremizzazione assurda) ed altri invece fanno bene ad usare i cnc e i cad con catene produttive a stadi, 1000 operai e centinaia di migliaia di orologi l’anno.
Insomma un pò di equilibrio non guasta.
Il giusto equilibrio è non negare l'uso dei moderni mezzi per ottenere il massimo.
Poi magari ottenuto il massimo, lo si rifinisce 1000 ore a mano per dare un prodotto inattacabile da ogni punto di vista.

Ultimamente mi sembra di vedere che si tende a premiare il metodo rispetto al prodotto.
Breguet avrebbe usato i CNC o le elettroerosioni per fare chissà quali miracoli se le avesse avute disponibili, altro che tasca !!
Stefano, non ti dimenticare però che se un orologio frutto di ricerca di quella vera, pesante, fosse rifinito come un Voutilainen o meglio ancora come uno Smith costerebbe forse un milione di euro....e a quel punto sarebbe un capolavoro assoluto ma forse ne ridurrebbe anche la portata della scommessa tecnica.
Si, è vero, per questo personalmente (e sottolineo personalmente) tendo a premiare più la meccanica che le rifiniture.

Attualmente il giusto compromesso lo trovo in Journe, seppur con qualche scivolone.

Grande attenzione all'innovazione, agli spessori, alla cronometria, alla tecnica con qualche concessione alle finiture che seppur di alto livello, non sono paragonabili a Doufour o Voutilanen o Roth, Smith e compagni.
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #237 il: Aprile 23, 2018, 22:44:58 pm »
Si è sempre lamentata una reale mancanza di artigianalità d’altri tempi negli orologi. Si trovano artigiani artisti che lo fanno e ci si lamenta che anche gli eccessi non vanno bene. Però non si spiega perché Klings debba fare a meno anche della luce elettrica ed usare il lumino ad olio per i suoi lavori(è chiaramente una cosa senza senso ed una estremizzazione assurda) ed altri invece fanno bene ad usare i cnc e i cad con catene produttive a stadi, 1000 operai e centinaia di migliaia di orologi l’anno.
Insomma un pò di equilibrio non guasta.
Il giusto equilibrio è non negare l'uso dei moderni mezzi per ottenere il massimo.
Poi magari ottenuto il massimo, lo si rifinisce 1000 ore a mano per dare un prodotto inattacabile da ogni punto di vista.

Ultimamente mi sembra di vedere che si tende a premiare il metodo rispetto al prodotto.
Breguet avrebbe usato i CNC o le elettroerosioni per fare chissà quali miracoli se le avesse avute disponibili, altro che tasca !!

Ma chi l’ha detto che un orologio per essere un ottimo prodotto sotto tutti gli aspetti necessita di essere fabbricato con cad e cnc? Dove sta scritto?
Il prodotto finale è lo specchio del metodo. Nessuno premia il metodo se il prodotto finale è peggiore.
« Ultima modifica: Aprile 23, 2018, 22:48:08 pm da leolunetta »
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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #238 il: Aprile 23, 2018, 22:47:33 pm »
Io infatti da un artigiano mi farei fare l’oroligio con le misure che piacciono a me che, per coerenza di pensiero, non sono i 37-38 x 5-6mm. Roba troppo piccola per me.

Sono ovviamente dei plus che ci riportano a tempi morti e sepolti. Una meraviglia. Solo un pazzo può affermare che il poter fare un orologio come più ti piace e su richiesta è una cosa negativa.

Io sono d’accordo, ma è emerso questo.
Boh, e’ qualche giorno che si fanno discussioni a distruggere.
Infatti difficilmente continuerò a scrivere. Orologico non mi sta più piacendo/divertendo.

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #239 il: Aprile 23, 2018, 22:50:46 pm »
Si è sempre lamentata una reale mancanza di artigianalità d’altri tempi negli orologi. Si trovano artigiani artisti che lo fanno e ci si lamenta che anche gli eccessi non vanno bene. Però non si spiega perché Klings debba fare a meno anche della luce elettrica ed usare il lumino ad olio per i suoi lavori(è chiaramente una cosa senza senso ed una estremizzazione assurda) ed altri invece fanno bene ad usare i cnc e i cad con catene produttive a stadi, 1000 operai e centinaia di migliaia di orologi l’anno.
Insomma un pò di equilibrio non guasta.
Il giusto equilibrio è non negare l'uso dei moderni mezzi per ottenere il massimo.
Poi magari ottenuto il massimo, lo si rifinisce 1000 ore a mano per dare un prodotto inattacabile da ogni punto di vista.

Ultimamente mi sembra di vedere che si tende a premiare il metodo rispetto al prodotto.
Breguet avrebbe usato i CNC o le elettroerosioni per fare chissà quali miracoli se le avesse avute disponibili, altro che tasca !!

Ma chi l’ha detto che un orologio per essere un ottimo prodotto sotto tutti gli aspetti necessita di essere fabbricato con cad e cnc? Dove sta scritto?
Dipende dall'orologio.
Fare dei pezzi piccoli e complessi come ho visto nel mio Jump Ripetition e come anche confermato da chi ci ha messo le mani, è impossibile se non si usano mezzi moderni.

E ovvio che per un calibro solo tempo da 7mm di spessore si possa fare a meno, ci mancherebbe.

Trovo un'assurdità privarsi per scelta di alcuni vantaggi moderni. Tutto qui.
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