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Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...

Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #135 il: Giugno 02, 2017, 10:45:19 am »
Non capisco il discorso del ridurre tutto alle possibilità di spesa.
Invece è la prima cosa. Il che non significa non essere appassionati o non interessarsi di meccanica o di storia.
Ma è la cosa primaria perché se so quanto posso spendere cerco determinati orologi e non ne cerco determinati altri.
Voi direte "ragiono in maniera razionale e pur piacendomi non mi rifiuto di spendere quelle cifre". Io, personalmente, non la vedo così. Se una cosa mi piace tanto e posso spendere quella cifra tranquillamente la spendo.
Si parla di cose effimere, di passioni e spesso di irrazionalità.
Io non credo al discorso "mi rifiuto" credo più che altro al "si mi piace ma non così tanto da..." che è ben diverso. Ma se una cosa mi piace tanto, se me la posso permettere, la prendo.

👍

ALAN FORD

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Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #136 il: Giugno 02, 2017, 11:18:59 am »
Non capisco il discorso del ridurre tutto alle possibilità di spesa.
Invece è la prima cosa. Il che non significa non essere appassionati o non interessarsi di meccanica o di storia.
Ma è la cosa primaria perché se so quanto posso spendere cerco determinati orologi e non ne cerco determinati altri.
Voi direte "ragiono in maniera razionale e pur piacendomi non mi rifiuto di spendere quelle cifre". Io, personalmente, non la vedo così. Se una cosa mi piace tanto e posso spendere quella cifra tranquillamente la spendo.
Si parla di cose effimere, di passioni e spesso di irrazionalità.
Io non credo al discorso "mi rifiuto" credo più che altro al "si mi piace ma non così tanto da..." che è ben diverso. Ma se una cosa mi piace tanto, se me la posso permettere, la prendo.

Bravo, il prezzo è sempre rapportato alla smania di avere quel qualcosa, tanto una cosa che non puoi permetterti di comprare, non ti permetti neanche di desiderarla se non in maniera virtuale.
La guardi con ammirazione ma non ti sfiora neanche l'idea di averla.
Il nostro cervello non è stupido! ;D

Bertroo

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Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #137 il: Giugno 02, 2017, 13:19:48 pm »
Eh si, pienamente d'accordo.

e.m.

Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #138 il: Giugno 02, 2017, 15:01:55 pm »
Non capisco il discorso del ridurre tutto alle possibilità di spesa.
Invece è la prima cosa. Il che non significa non essere appassionati o non interessarsi di meccanica o di storia.
Ma è la cosa primaria perché se so quanto posso spendere cerco determinati orologi e non ne cerco determinati altri.
Voi direte "ragiono in maniera razionale e pur piacendomi non mi rifiuto di spendere quelle cifre". Io, personalmente, non la vedo così. Se una cosa mi piace tanto e posso spendere quella cifra tranquillamente la spendo.
Si parla di cose effimere, di passioni e spesso di irrazionalità.
Io non credo al discorso "mi rifiuto" credo più che altro al "si mi piace ma non così tanto da..." che è ben diverso. Ma se una cosa mi piace tanto, se me la posso permettere, la prendo.
Roberto,ho paura che vi siate incartati.
le prime tue due frasi sono una l'opposto dell'altra.

La capacita' di spesa non c'entra un tubero.
Mario ha a disposizione 9k da spendere in orologi,quindi non prende in considerazione ne il Lange chrono ne il Blancpain 1735,ne il 5402 ne il 3700.
Sceglie la categoria,sportivo-elegante,e si guarda intorno;
restringe il campo a tre possibilita':Audemars 14790,G.Perregaux Laureato e Vacheron Overseas.
Pur essendo abbastanza acerbo nel campo,che non vuol dire stupido,si rende conto abbastanza facilmente che i 3 orologi sono equivalenti come qualita' generale.Scopre anche che uno di essi costa quanto la somma degli altri due.
Da inesperto,pero' intelligente,sceglie di spendere i 9k per avere il Laureato ed l'Overseas.E di lasciar perdere il R.Oak.
Io non posso che felicitarmi per la sua decisione.
Anzi,diro' di piu':se tutti avessero la lucidita' dimostrata da Mario gli orologi,certi orologi,costerebbero meno,molto meno.
Evidentemente c'e' chi certi orologi preferisce pagarli di piu'. :'(

Bertroo

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Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #139 il: Giugno 02, 2017, 15:15:17 pm »
No Erm. semplicemente non gli piace così tanto. È simile ma ben diverso come concetto. Se una cosa mi piace e ne sono convinto la prendo. E qui torniamo al campo delle possibilità.
Mario può spendere 9k? Si! A Mario piace il 14790? Non così tanto da comprarlo, altrimenti lo avrebbe preso.
La teoria (e la pratica) è mooooolto più semplice di quel che si pensa.
Ha senso comprare un orologio che ci piace a 9k? Si. (Se ci piace più degli altri).
Ha senso spendere 9k per 2 orologi che non ci fanno impazzire ma costano la metà del primo? No!
Ha senso comprare 2 orologi spendendo la stessa cifra ma che ci fanno impazzire? Si!
Pertanto, Mario sceglierà quello che più gli piace e lo soddisfa!
No comprare solo perché costa più di qualche anno fa, se piace e si ha la possibilità, non ha alcun senso!
Rispondendo alla tua domanda, se avessi 30k, da spendere al volo, comprerei un 3712? Si! Perché mi piace molto!

ALAN FORD

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Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #140 il: Giugno 02, 2017, 15:41:36 pm »
Non capisco il discorso del ridurre tutto alle possibilità di spesa.
Invece è la prima cosa. Il che non significa non essere appassionati o non interessarsi di meccanica o di storia.
Ma è la cosa primaria perché se so quanto posso spendere cerco determinati orologi e non ne cerco determinati altri.
Voi direte "ragiono in maniera razionale e pur piacendomi non mi rifiuto di spendere quelle cifre". Io, personalmente, non la vedo così. Se una cosa mi piace tanto e posso spendere quella cifra tranquillamente la spendo.
Si parla di cose effimere, di passioni e spesso di irrazionalità.
Io non credo al discorso "mi rifiuto" credo più che altro al "si mi piace ma non così tanto da..." che è ben diverso. Ma se una cosa mi piace tanto, se me la posso permettere, la prendo.
Roberto,ho paura che vi siate incartati.
le prime tue due frasi sono una l'opposto dell'altra.

La capacita' di spesa non c'entra un tubero.
Mario ha a disposizione 9k da spendere in orologi,quindi non prende in considerazione ne il Lange chrono ne il Blancpain 1735,ne il 5402 ne il 3700.
Sceglie la categoria,sportivo-elegante,e si guarda intorno;
restringe il campo a tre possibilita':Audemars 14790,G.Perregaux Laureato e Vacheron Overseas.
Pur essendo abbastanza acerbo nel campo,che non vuol dire stupido,si rende conto abbastanza facilmente che i 3 orologi sono equivalenti come qualita' generale.Scopre anche che uno di essi costa quanto la somma degli altri due.
Da inesperto,pero' intelligente,sceglie di spendere i 9k per avere il Laureato ed l'Overseas.E di lasciar perdere il R.Oak.
Io non posso che felicitarmi per la sua decisione.
Anzi,diro' di piu':se tutti avessero la lucidita' dimostrata da Mario gli orologi,certi orologi,costerebbero meno,molto meno.
Evidentemente c'e' chi certi orologi preferisce pagarli di piu'. :'(

Il tuo ragionamento non fa una piega se devi comprare la vanga nuova per il giardino, in orologeria ed in tutte quelle cose in cui subentra la passione e l'innamoramento non funziona così. (per me ovvio inutile ribadirlo)
« Ultima modifica: Giugno 02, 2017, 16:10:06 pm da alanford »

e.m.

Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #141 il: Giugno 02, 2017, 16:20:20 pm »
Per me anche la passione ha un limite dettato dal cervello.
Potrei prendere una sbandata per una bellissima donna di cattivo affare,la mia testolina mi suggerirebbe di lasciar perdere ed io accetterei il consiglio...

Istaro

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Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #142 il: Giugno 02, 2017, 16:54:50 pm »
Per me anche la passione ha un limite dettato dal cervello.
Potrei prendere una sbandata per una bellissima donna di cattivo affare,la mia testolina mi suggerirebbe di lasciar perdere ed io accetterei il consiglio...

Quoto.

Condivido quanto affermato da Alessandro, Roberto, Dario sul fatto che parliamo di una passione, di un'attrazione verso il superfluo, e quindi subentra una certa dose  di forzatura della razionalità.
Altrimenti non dovremmo proprio comprare orologi meccanici di lusso, che costano tutti più del valore "intrinseco".

Peraltro, una certa dose  di forzatura della razionalità, del calcolo utilitaristico, è non solo legittima, ma anche doverosa, per non restare aridi.
Altrimenti non ameremmo l'arte, il buon cibo, lo sport, ecc.

Il problema sorge quando si supera la "certa dose", sconfinando nell'irrazionalità assoluta.
Questo è sempre uno sbaglio, tanto più grave se commesso da un "appassionato", inteso come persona che si professa più competente di altri nella materia.

Qual è la "certa dose"?
Varia ovviamente per ognuno, perché è una miscela di ingredienti diversi a cui può essere dato un peso diverso.
(I forum, peraltro, servono anche ad arricchirci e a diventare più consapevoli nei giudizi, no?)

Però è importante che un limite sappiamo porcelo, e che sia inferiore alle nostre possibilità.
Dobbiamo saperci porre di fronte a un orologio (o altro) e dirci: "Mi piace moltissimo, potrei permettermelo, ma non ne vale la pena".

So già che qualcuno potrebbe eccepire: "Se si dice così è solo perché quell'oggetto non piace abbastanza".
No. Questa obiezione sottovaluta - a mio avviso colpevolmente - la forza di carattere e la razionalità, che ci devono accompagnare anche quando ci inoltriamo nei territori del piacere.

Altrimenti vorrebbe dire che abbiamo la stessa fermezza di una donnicciola presa da compulsione da shopping... (mi perdonino le signore che leggono).  ;)
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ALAN FORD

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Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #143 il: Giugno 02, 2017, 17:25:04 pm »
Tanto non ne usciremo mai visto che il "razionalizzometro" ancora non lo hanno inventato e la razionalità la misuriamo esclusivamente  con il nostro metro.

Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #144 il: Giugno 02, 2017, 18:25:49 pm »
No Erm. semplicemente non gli piace così tanto. È simile ma ben diverso come concetto. Se una cosa mi piace e ne sono convinto la prendo. E qui torniamo al campo delle possibilità.
Mario può spendere 9k? Si! A Mario piace il 14790? Non così tanto da comprarlo, altrimenti lo avrebbe preso.
La teoria (e la pratica) è mooooolto più semplice di quel che si pensa.
Ha senso comprare un orologio che ci piace a 9k? Si. (Se ci piace più degli altri).
Ha senso spendere 9k per 2 orologi che non ci fanno impazzire ma costano la metà del primo? No!
Ha senso comprare 2 orologi spendendo la stessa cifra ma che ci fanno impazzire? Si!
Pertanto, Mario sceglierà quello che più gli piace e lo soddisfa!
No comprare solo perché costa più di qualche anno fa, se piace e si ha la possibilità, non ha alcun senso!
Rispondendo alla tua domanda, se avessi 30k, da spendere al volo, comprerei un 3712? Si! Perché mi piace molto!

Vi ho letto per un po prima di scrivere perchè entrambi le posizioni trovo che possano esser condivisibili, anche perchè a volte nel leggerle mi sono trovato d'accordo con uno e poi con l'altro gruppo di opinioni.
Alla fine però devo dire che mi trovo d'accordo con Roberto e gli altri interpretano anche il mio pensiero quando dicono che gran parte delle decisioni derivano da quanto bramiamo l'oggetto e dalla ns capacità economica.
Me ne sono convinto con l'ultimo post di Gianni


Condivido quanto affermato da Alessandro, Roberto, Dario sul fatto che parliamo di una passione, di un'attrazione verso il superfluo, e quindi subentra una certa dose  di forzatura della razionalità.
Altrimenti non dovremmo proprio comprare orologi meccanici di lusso, che costano tutti più del valore "intrinseco".

Peraltro, una certa dose  di forzatura della razionalità, del calcolo utilitaristico, è non solo legittima, ma anche doverosa, per non restare aridi.
Altrimenti non ameremmo l'arte, il buon cibo, lo sport, ecc.


Il problema sorge quando si supera la "certa dose", sconfinando nell'irrazionalità assoluta.
Questo è sempre uno sbaglio, tanto più grave se commesso da un "appassionato", inteso come persona che si professa più competente di altri nella materia.

Qual è la "certa dose"?
Varia ovviamente per ognuno, perché è una miscela di ingredienti diversi a cui può essere dato un peso diverso.

(I forum, peraltro, servono anche ad arricchirci e a diventare più consapevoli nei giudizi, no?)

Però è importante che un limite sappiamo porcelo, e che sia inferiore alle nostre possibilità.
Dobbiamo saperci porre di fronte a un orologio (o altro) e dirci: "Mi piace moltissimo, potrei permettermelo, ma non ne vale la pena".

So già che qualcuno potrebbe eccepire: "Se si dice così è solo perché quell'oggetto non piace abbastanza".
No. Questa obiezione sottovaluta - a mio avviso colpevolmente - la forza di carattere e la razionalità, che ci devono accompagnare anche quando ci inoltriamo nei territori del piacere.

Altrimenti vorrebbe dire che abbiamo la stessa fermezza di una donnicciola presa da compulsione da shopping... (mi perdonino le signore che leggono).  ;)

Una certa dose di forzatura della razionalità, del calcolo utilitaristico, è non solo legittima, ma anche doverosa, per non restare aridi.
Altrimenti non ameremmo l'arte, il buon cibo, lo sport, ecc

In questa frase mi sembra ci sia una contraddizione Gianni perchè già è abbastanza complesso aver della razionalità in una passione, tanto meno del calcolo utilitaristico.
arte, cibo, sport.... mah come potremmo abbinarlo e usarlo in questi campi, soprattutto se le ns finanze non c'impongono di ridimensionarci?

Eliminate le riflessioni sulla moralità di certi acquisti, se io avessi possibilità infinite e fossi un appassionato d'arte, secondo il tuo ragionamento non dovrei comprarmi un capolavoro di Bacon a 50 milioni perchè non vale 3 opere di qualità di Freud? Ma se è l'opera di bacon che mi emoziona, coinvolge e desidero?
Non proverei la cucina di Heinz Beck pur potendolo permettermelo perchè non vale 4 pasti del ristorante sotto casa?
Ma così facendo m'infliggerei un'autopunizione inutile e non proverei delle emozioni, seppur il costo di quelle emozioni procurate, non pesano sulle mie finanze... e perchè allora dovrei limitarmi?

Secondo me i limiti di cui tu parli dovremmo darci sono in -stretta- correlazione alla ns capacità di spesa:
io non posso permettermi 4 ristoranti al mese allora può esser una riflessione non spendere tutto per un singolo pasto,
idem per l'arte o per l'orologeria o per qualsiasi ns passione.
e anche in casi simili... può esser una riflessione ma "potrebbe" anche non esser sbagliato spender tutto in una sola occasione perchè l'emozione procurata è maggiore delle 4 più piccole...

Quando far intervenire la razionalità, il calcolo? Tu dici non dipende dalle finanze di ognuno di noi, io dico è strettamente legato invece a queste... altrimenti non capisco come si possa criticare chi compra soltanto Rolex e PP.
Quando è accettabile che entri in gioco la razionalità e come questa può esser indipendente dalle ns finanze?
Uno guadagna 3k al mese e può comprarsi un Rolex da 7k ed uno che guadagna 300k al mese non può comprarsi un Dufour?
Qual'è e dov'è quel calcolo utilitaristico intelligente da una parte e sciocco dall'altra?

Molto spesso ho criticato chi compra PP e Rolex ma non per il marchio in se che hanno acquisito bensì perchè molti -non tutti- coloro che si sono rivolti a questi due marchi lo hanno fatto non guardando l'intero panorama, si sono messi il limiti di questi soli 2 brand, proprio per un mero calcolo utilitaristico. ma io mi chiedo a quel punto dov'è la passione?
Qualcuno di questi qualche giorno fa chiedeva chi era Dufour e si autodenunciava sorpreso di veder per la prima volta i suoi lavori... ma non era un novellino, era una persona con decine di pezzi anche importanti... ma solo ed esclusivamente di 2 marchi.

ALAN FORD

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« Risposta #145 il: Giugno 02, 2017, 18:53:19 pm »
Hai scritto cose ineccepibili fratello di pettine!

Bertroo

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« Risposta #146 il: Giugno 02, 2017, 19:35:24 pm »
No Erm. semplicemente non gli piace così tanto. È simile ma ben diverso come concetto. Se una cosa mi piace e ne sono convinto la prendo. E qui torniamo al campo delle possibilità.
Mario può spendere 9k? Si! A Mario piace il 14790? Non così tanto da comprarlo, altrimenti lo avrebbe preso.
La teoria (e la pratica) è mooooolto più semplice di quel che si pensa.
Ha senso comprare un orologio che ci piace a 9k? Si. (Se ci piace più degli altri).
Ha senso spendere 9k per 2 orologi che non ci fanno impazzire ma costano la metà del primo? No!
Ha senso comprare 2 orologi spendendo la stessa cifra ma che ci fanno impazzire? Si!
Pertanto, Mario sceglierà quello che più gli piace e lo soddisfa!
No comprare solo perché costa più di qualche anno fa, se piace e si ha la possibilità, non ha alcun senso!
Rispondendo alla tua domanda, se avessi 30k, da spendere al volo, comprerei un 3712? Si! Perché mi piace molto!

Vi ho letto per un po prima di scrivere perchè entrambi le posizioni trovo che possano esser condivisibili, anche perchè a volte nel leggerle mi sono trovato d'accordo con uno e poi con l'altro gruppo di opinioni.
Alla fine però devo dire che mi trovo d'accordo con Roberto e gli altri interpretano anche il mio pensiero quando dicono che gran parte delle decisioni derivano da quanto bramiamo l'oggetto e dalla ns capacità economica.
Me ne sono convinto con l'ultimo post di Gianni


Condivido quanto affermato da Alessandro, Roberto, Dario sul fatto che parliamo di una passione, di un'attrazione verso il superfluo, e quindi subentra una certa dose  di forzatura della razionalità.
Altrimenti non dovremmo proprio comprare orologi meccanici di lusso, che costano tutti più del valore "intrinseco".

Peraltro, una certa dose  di forzatura della razionalità, del calcolo utilitaristico, è non solo legittima, ma anche doverosa, per non restare aridi.
Altrimenti non ameremmo l'arte, il buon cibo, lo sport, ecc.


Il problema sorge quando si supera la "certa dose", sconfinando nell'irrazionalità assoluta.
Questo è sempre uno sbaglio, tanto più grave se commesso da un "appassionato", inteso come persona che si professa più competente di altri nella materia.

Qual è la "certa dose"?
Varia ovviamente per ognuno, perché è una miscela di ingredienti diversi a cui può essere dato un peso diverso.

(I forum, peraltro, servono anche ad arricchirci e a diventare più consapevoli nei giudizi, no?)

Però è importante che un limite sappiamo porcelo, e che sia inferiore alle nostre possibilità.
Dobbiamo saperci porre di fronte a un orologio (o altro) e dirci: "Mi piace moltissimo, potrei permettermelo, ma non ne vale la pena".

So già che qualcuno potrebbe eccepire: "Se si dice così è solo perché quell'oggetto non piace abbastanza".
No. Questa obiezione sottovaluta - a mio avviso colpevolmente - la forza di carattere e la razionalità, che ci devono accompagnare anche quando ci inoltriamo nei territori del piacere.

Altrimenti vorrebbe dire che abbiamo la stessa fermezza di una donnicciola presa da compulsione da shopping... (mi perdonino le signore che leggono).  ;)

Una certa dose di forzatura della razionalità, del calcolo utilitaristico, è non solo legittima, ma anche doverosa, per non restare aridi.
Altrimenti non ameremmo l'arte, il buon cibo, lo sport, ecc

In questa frase mi sembra ci sia una contraddizione Gianni perchè già è abbastanza complesso aver della razionalità in una passione, tanto meno del calcolo utilitaristico.
arte, cibo, sport.... mah come potremmo abbinarlo e usarlo in questi campi, soprattutto se le ns finanze non c'impongono di ridimensionarci?

Eliminate le riflessioni sulla moralità di certi acquisti, se io avessi possibilità infinite e fossi un appassionato d'arte, secondo il tuo ragionamento non dovrei comprarmi un capolavoro di Bacon a 50 milioni perchè non vale 3 opere di qualità di Freud? Ma se è l'opera di bacon che mi emoziona, coinvolge e desidero?
Non proverei la cucina di Heinz Beck pur potendolo permettermelo perchè non vale 4 pasti del ristorante sotto casa?
Ma così facendo m'infliggerei un'autopunizione inutile e non proverei delle emozioni, seppur il costo di quelle emozioni procurate, non pesano sulle mie finanze... e perchè allora dovrei limitarmi?

Secondo me i limiti di cui tu parli dovremmo darci sono in -stretta- correlazione alla ns capacità di spesa:
io non posso permettermi 4 ristoranti al mese allora può esser una riflessione non spendere tutto per un singolo pasto,
idem per l'arte o per l'orologeria o per qualsiasi ns passione.
e anche in casi simili... può esser una riflessione ma "potrebbe" anche non esser sbagliato spender tutto in una sola occasione perchè l'emozione procurata è maggiore delle 4 più piccole...

Quando far intervenire la razionalità, il calcolo? Tu dici non dipende dalle finanze di ognuno di noi, io dico è strettamente legato invece a queste... altrimenti non capisco come si possa criticare chi compra soltanto Rolex e PP.
Quando è accettabile che entri in gioco la razionalità e come questa può esser indipendente dalle ns finanze?
Uno guadagna 3k al mese e può comprarsi un Rolex da 7k ed uno che guadagna 300k al mese non può comprarsi un Dufour?
Qual'è e dov'è quel calcolo utilitaristico intelligente da una parte e sciocco dall'altra?

Molto spesso ho criticato chi compra PP e Rolex ma non per il marchio in se che hanno acquisito bensì perchè molti -non tutti- coloro che si sono rivolti a questi due marchi lo hanno fatto non guardando l'intero panorama, si sono messi il limiti di questi soli 2 brand, proprio per un mero calcolo utilitaristico. ma io mi chiedo a quel punto dov'è la passione?
Qualcuno di questi qualche giorno fa chiedeva chi era Dufour e si autodenunciava sorpreso di veder per la prima volta i suoi lavori... ma non era un novellino, era una persona con decine di pezzi anche importanti... ma solo ed esclusivamente di 2 marchi.


Citando un'epoca e storica scena fantozziana "92 minuti di applausi"


« Ultima modifica: Giugno 02, 2017, 20:36:30 pm da bojwolb »

Istaro

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Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #147 il: Giugno 02, 2017, 21:02:26 pm »
Quando far intervenire la razionalità, il calcolo? Tu dici non dipende dalle finanze di ognuno di noi, io dico è strettamente legato invece a queste...
Quando è accettabile che entri in gioco la razionalità e come questa può esser indipendente dalle ns finanze?

Claudio, tener conto delle nostre disponibilità finanziarie non è “razionalità”, è mera necessità, vincolo esterno.
Chi fa debiti (o toglie il cibo di bocca ai propri figli) per comprare ciò che non può permettersi non è poco razionale, ma semplicemente malato.

Però il vincolo economico non è solo esterno, ma anche interno: è quello che ci poniamo noi stessi quando ragioniamo  sulle nostre scelte e sul valore di ciò che scegliamo.

In effetti, tutte le volte che facciamo una “scelta” (di un oggetto, di un lavoro, di una persona, di un evento…) stiamo esprimendo una preferenza rispetto a qualcos’altro.
Altrimenti prenderemmo (ci impegneremmo con, parteciperemmo a) tutto!

Le possibilità “infinite” non le ha nessuno.
Non di denaro (neanche uno sceicco del Brunei).
Non di tempo (la risorsa più preziosa).
Neanche in termini di disponibilità di ciò che costituisce l’oggetto della nostra scelta, che può essere raro/unico (un bene), irripetibile (due eventi concomitanti), geloso (un marito o una moglie non amano essere “condivisi”), ecc.

Tutte le volte che facciamo la nostra scelta verso qualcosa che pur ci possiamo permettere  stiamo in ogni caso rinunciando a qualcos’altro.

Sulla base di quale criterio facciamo la nostra scelta?
Limitando la razionalità al vincolo economico esterno, tu neghi la possibilità stessa della razionalità.

In effetti, mi parli solo di “emozione”…

Ti domando però: perché chi controlla le emozioni si “autopunisce”?
Anche chi si abbandona alle proprie emozioni rischia di autopunirsi, “soffocando” la voce della razionalità (che significa conoscenza, esperienza, capacità di ponderare e di riconoscere il valore  delle cose - che non è solo quello economico -, ecc.).

Tu forse ti potevi permettere la revisione di un Antiqua.
Ma hai “razionalmente” considerato esagerata (e semi-truffaldina) la richiesta di Halter…

Un “appassionato”, per come lo intendo io, non è la vittima  di un’attrazione irrefrenabile (“passione” in senso stretto e melodrammatico), ma una persona che – spinta da un’attrazione, anche emotiva – studia e approfondisce, quindi accresce la propria consapevolezza.

In generale, io contesto fortemente che nelle nostre scelte – cioè in tutta la nostra vita – si debba essere guidati solo dalle emozioni. Le emozioni sono una parte  della nostra vita, che non va soffocata, ma non deve neanche diventare preponderante, altrimenti risulta ingannevole.
(Vi risparmio le mie divagazioni sul degrado della cultura moderna, e sulla perdita del valore delle cose, derivanti dal primato dell’emozione – e della femminilizzazione… - e dalla suggestionabilità che ne discende  :P).

In conclusione: per me potrebbe essere “razionale”, in linea teorica, anche l’acquisto di un Patek 5711.
Ma non  perché sia un “investimento”, proprio perché non voglio ridurre la scelta razionale a quella economico-finanziaria (oltre al fatto che chi lo considera tale non sa far di conto).
Piuttosto, spero che chi lo acquista abbia ben misurato il controvalore che può assumere per lui l’orologio in termini di fattura, di estetica, di riconoscibilità sociale (anche questo può essere per alcuni un valore), di confronto costi/opportunità (a che altro rinuncio?), ecc.

In ogni caso, spero davvero di non sentire che ci si è orientati su un 5711 (o su un Dufour: il principio è lo stesso) perché non si è saputo resistere a “un’emozione”…  ???
« Ultima modifica: Giugno 02, 2017, 21:04:07 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

e.m.

Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #148 il: Giugno 03, 2017, 00:15:42 am »
Grazie Gianni,
sei sempre estremamente esplicito e comprensibile nelle tue profonde analisi.

Claudio,e' forse l'arte un prodotto industriale?O un orologio prodotto in serie un'opera d'arte?

Mario,sei partito con il piede giusto,avanti cosi'!

Re:Confronto orologi: prestigio,storia,sostanza VS novita',tendenza/moda,design...
« Risposta #149 il: Giugno 03, 2017, 00:54:17 am »
Grazie Gianni,
sei sempre estremamente esplicito e comprensibile nelle tue profonde analisi.

Claudio,e' forse l'arte un prodotto industriale?O un orologio prodotto in serie un'opera d'arte?

Mario,sei partito con il piede giusto,avanti cosi'!

No Ermanno, l'orologeria industriale non è arte e inoltre sono multipli, per questo ciò che più mi appaga è l'orologeria artigianale e ancor di più realizzata in pezzi unici però, è stato Gianni a parlar di arte, non io.
Personalmente spesso sono attratto dalla storia dell'orologiaio quasi quanto dall'estetica dell'orologio, sono stimolato dall'artigianalità del manufatto e dalle finiture manuali più che dalla riconoscibilità dello stesso o del richiamo del brand.
Ognuno di noi da un peso diverso e un valore ad alcune peculiarità, tutto ciò, abbinato alle ns facoltà economiche ci da la ns disponibilità ad acquisire un oggetto anzichè un altro.
Io credo però non possa esser razionalizzato in una formula matematica perchè ci sono troppe incognite.
Quel che credo fermamente è che non trattandosi di "pane" non trovo il motivo per comprare un oggetto che, si ci entusiasma ma, non troppo. Potrei comprenderlo se è un oggetto coerente ad una collezione, un pezzo mancante ma, se trattasi esclusivamente di piacere ed emozione...
Per me sul 15202 più che su altri è stato proprio così, era l'orologio che nel suo genere mi piaceva di più, ritenevo però eccessivo il suo costo e valore di mercato, ho però ritenuto una follia maggiore spender una somma comunque importante seppur inferiore per qualcosa che non mi appagava altrettanto quindi... la mia decisione non era se prender quel pezzo o un altro di qualità simile che costasse meno ma che mi avrebbe anche soddisfatto meno... la mia riflessione era sul prender o meno l'orologio.
« Ultima modifica: Giugno 03, 2017, 07:57:12 am da claudio969 »