Speravo almeno in una risposta.....
Ma vi domando anche: se guardiamo ai listini del nuovo fine anni 80 inizi 90 quella che era intesa come alta orologeria costava quanto un appartamento....o sbaglio? Andava l'oro più dell'acciaio e le complicazioni erano viste giustamente come un punto di arrivo...ma vogliamo parlare dei prezzi? Maison che pubblicavano prezzi in franchi svizzeri da paura erano la norma-
E parlo non solo di Patek e AP.
Ora, se all'epoca, epoca in cui voi mi insegnate che le grandi speculazioni ancora non esistevano o quasi, fossi stato più facoltoso e avessi acquistato un pezzo da 80 milioni (dell'epoca..) ed oggi avessi un bel orologio che nessuno vuole perchè non di moda come interpretate la svalutazione?
L'avrei pagato al tempo troppo?
Che cosa è il troppo?
Roberto
Il discorso è ben più complesso Roberto.
Occorre svincolare il valore proprio dell'oggetto (valore tecnico, storico, artistico, ecc.) dal valore attribuito nel tempo dal mercato.
A volte il mercato premia ed a volte penalizza, senza che però le qualità intrinseche dell'orologio mutino.
Difficile giudicare tutto dalla sola rivalutazione o svalutazione.
Certo, per un investitore e' così, ma noi non dovremmo essere semplici appassionati?
Facciamo l'esempio di due individui:
Uno negli anni '90 ha acquistato un Rolex (non chiedetemi quale) magari spendendo due stipendi medi ed un'altro un Destriero Scafusiae di IWC che costava come un attico in centro.
Ora a distanza di 25 anni il Rolex vale facilmente il quadruplo mentre il Destriero ad andare bene la metà.
Ti domando: le qualità degli orologi sono cambiate?
Uno e' diventato più pregiato ed l'altro magari un cesso?
Ovviamente no, però se la vediamo con gli occhi di uno speculatore parrebbe di sì.
Non so se mi sono spiegato...