Tra le proposte provo ad inserire anche questo Iwc Da Vinci con bracciale in acciaio.
Belli, però scrivevo che cercavo un orologio che non avesse cassa e lunetta “separate” dal bracciale.
Quindi un bracciale "integrato" nella cassa, tratto distintivo dei "gentaderivati".
Quanto alla disputa sulle "copie", mi sembra che si tenda a estremizzare un po' le posizioni...
Il termine "copia" non piace molto nemmeno a me, perché mi dà l'idea della contraffazione.
Io parlerei di "riedizione", se è fedele all'originale e realizzata da chi detiene i diritti intellettuali.
Se un modello viene riproposto con modifiche importanti si può parlare di "rivisitazione", "aggiornamento", ecc.
Ebbene, è indubbio che una riedizione (aggiornamento) di un orologio
non ha lo stesso significato e lo stesso valore dell'originale: non lo ha né in termini storici né collezionistici, e si tratta di fattori oggettivi, anche se per qualcuno possono non essere determinanti.
Discorso simile si può fare per il fattore "rarità".
Peraltro, è lo stesso mercato che riconosce questo valore maggiore...
Ciò detto, minor valore non significa
nessun valore.
Non stiamo parlando di opere d'arte, in cui l'originalità è tutto.
Stiamo parlando di prodotti industriali, quindi riproducibili.
Se un modello ha fatto la "storia", lo deve probabilmente anche a soluzioni stilistiche azzeccate, che nella misura in cui diventano "classiche" possono - e debbono - essere riutilizzate, non relegate al culto di qualche vecchio esemplare introvabile.
La riedizione di un "grande" orologio non avrà la stessa identica importanza, ma può essere considerata in ogni caso un orologio appetibile (lasciando da parte le questioni sulle speculazioni, gli "investimenti", ecc.).