Poi forse è vero cio che dice Gianni, che si spendono tanti soldi e forse non disturba che si notino un pochino, non credo ci sia una legge non scritta che l'orologio non debba assolutamente vedersi.
L'orologio da polso può - e deve - vedersi, eccome!
Ma è proprio perché si vede che deve risultare equilibrato...
La piccola "vanità" di far vedere quello che si indossa, il desiderio che qualcuno ci chieda: "Bello, di che si tratta?", non sono un peccato. Possiamo ammettere tranquillamente questo sentimento (che è anche il mio
).
La questione è di non lasciarsi trasportare dal sentimento, dalla "passione" (che - come recita l'etimologia - è qualcosa che "subiamo"), perdendo obiettività.
Se indosso l'orologio senza camicia (con una polo, un maglioncino), o con le maniche rigirate, non vedo dove sia la differenza tra orologio di dimensioni equilibrate (o anche piccolo) e orologio grande: entrambi si vedono benissimo (quando vi si presta attenzione).
Se invece indosso una camicia a maniche lunghe, magari sotto la giacca, l'orologio si vede quando il polsino sale un po' a causa dei movimenti delle braccia: piccolo o grande che sia l’orologio, poco cambia (a meno che io non voglia indossare un mattone che fuoriesca dal polsino sempre...).
Insomma, un orologio equilibrato non resta "nascosto".
La differenza è solo che quello grande (quello troppo grande, che deborda dal polso) "grida" la sua presenza...
È giusto rilevare che non bisogna avere una visione appiattita delle vie diverse attraverso cui le case sono arrivate a proporre orologi di grandi dimensioni: qualcuna ha fatto da apripista, qualcun'altra si è adeguata, altre ancora dipendevano dalla domanda di specifici mercati… Ma resta il dato oggettivo di una strategia di mercato che ormai è davvero uniforme, pianificata e anche imposta (col marketing, ignorando altri segmenti, ecc.).
È altrettanto giusto rilevare che le motivazioni personali con cui ci si può avvicinare all’acquisto di questi orologi possono essere diverse: alcuni – dice Gianluca – li aspettavano da tempo (così grossi?
), altri si sono abituati… Ma resta il
trend di costume – non soltanto nel settore degli orologi - di una preferenza per la vistosità.
Ad ogni modo, le “elucubrazioni” (per me necessarie ad ogni appassionato che voglia essere consapevole) su strategie delle case o motivazioni degli acquisti
non possono farci perdere di vista la realtà: ‘sti orologi – belli o brutti, pregevoli o grossolani, espressione di una “filosofia” originale o di un semplice seguire la scia –
so’ grossi!