Riassunto dei progressi di un secolo nell'orologeria meccanica da polso:
C'è il coassiale, il quarzo, lo zaffiro la ceramica e il silicio...
Beh, se guardiamo all'ultimo secolo, i progressi fatti sono stati più numerosi, e di grande importanza.
Innanzitutto, sistemi di carica automatica, di impermeabilizzazione delle casse e di protezione dagli urti davvero efficienti.
Quanto ai materiali, decisiva fu l'adozione di leghe capaci di garantire una sufficiente protezione dagli influssi magnetici oppure una costanza di precisione al variare delle temperature: spirali in nivarox, bilancieri monometallici, molle antimagnetiche. Per non parlare dei lubrificanti sintetici (ricordiamo il ruolo centrale attribuito già da Breguet alla lubrificazione).
Casomai, possiamo dire che le innovazioni più importanti si sono avute fino agli anni Sessanta, quando gli orologi raggiunsero livelli di precisione e affidabilità più che ottimali rispetto agli usi pratici (e, quindi, alla richiesta del mercato).
Da allora l'utilità marginale di progressi ulteriori si è molto ridotta, e con essa la spinta ad affrontare i necessari investimenti (soprattutto per gli orologi meccanici, depotenziati nel loro valore d'uso dopo l'avvento del quarzo).
Discorso diverso si deve forse fare per le complicazioni, che erano state ampiamente sviluppate già per gli orologi da tasca.
Magari Antonio (Croix_de_Malte_®) ci sa dire quali complicazioni nuove hanno visto la luce nel XX secolo.