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Il silicio in orologeria: a che punto siamo?

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #15 il: Novembre 05, 2017, 11:15:50 am »
Bella risposta Leo, grazie !!

Quindi tu in sostanza spieghi la poca diffusione del silicio con motivi legati alla percezione del prodotto da parte degli appassionati. In pratica le case (tranne poche eccezioni) sono titubanti all'impiego di parti in silicio perchè darebbero un aspetto povero al prodotto.

Può essere.
Però abbiamo imparato che il marketing in questo caso può ribaltare la situazione. Una campagna martellante sulle proprietà fantastiche e sugli enormi vantaggi che il silicio offrirebbe, sono sicuro che lo farebbe digerire alla maggioranza del parco buoi. Non me ne vogliano, ma non è che l'acquirente tipo dei Rolex sia un fine intenditore. Abbiamo visto che basta una scritta rossa od una ghiera in ceramica per farlo eccitare.
Mi immagino se presentassero un nuovo calibro equipaggiato con scappamento in silicio nero lucido ottenuto per fotoincisione, magari associato ad un seriale ad hoc (che non guasta mai per i fanatici ....dei seriali).

Poi in un movimento destinato ad essere chiuso da un fondello senza oblò, anche il discorso finiture non ha senso.

Boh, non saprei.
Marchi di secondo livello tipo Hamilton, Seiko (non GS), Longines, Breitling, Eberard, ecc. potrebbero solo trarre vantaggi dalla tecnologia del silicio. A fronte di un investimento iniziale per i macchinari, avrebbero gran parte dei componenti di un movimento stampati in gran quantità e pronti per l'utilizzo. Non male direi.

Comunque vedremo, il mio topic è stato giusto aperto per fare un pò il punto della situazione.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #16 il: Novembre 05, 2017, 11:29:49 am »
Nella mia ricerca di notizie fresche, leggo proprio ora su un'altro forum (fondato da un nostro conoscente che mi dispiace aver perso per la sua preparazione associata però ad un carattere un pò ...spigoloso ;)) di una notizia veramente interessante.

Zenith ha presentato una piccola serie degli orologi con scappamento innovativo fatto completamente in silicio.
L'organo regolatore è formato da una lamina che vibra ad una frequenza molto alta (150.000Hz) compiendo oscillazioni brevissime.
Fin qui nulla di nuovo, non è il primo esperimento del genere, sono anni che assistiamo a scappamenti rivoluzionari....però c'è qualcosa di diverso.
E' prevista per l'anno prossimo la commercializzazione in serie di tale movimento ed il prezzo degli orologi che andrà ad equipaggiare, sarà abbastanza popolare, 10k€.
Questo significa che presumibilmente avrà una notevole diffusione e che finalmente ci sarà il "battesimo su strada" di questo nuovo scappamento rivoluzionario.
E' una novità che finalmente farà uscire (forse) dalla sperimentazione qualche alternativa all'ancora svizzera, e grazie al silicio.

Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ilcommesso

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #17 il: Novembre 05, 2017, 11:44:38 am »
Nella mia ricerca di notizie fresche, leggo proprio ora su un'altro forum (fondato da un nostro conoscente che mi dispiace aver perso per la sua preparazione associata però ad un carattere un pò ...spigoloso ;)) di una notizia veramente interessante.

Zenith ha presentato una piccola serie degli orologi con scappamento innovativo fatto completamente in silicio.
L'organo regolatore è formato da una lamina che vibra ad una frequenza molto alta (150.000Hz) compiendo oscillazioni brevissime.
Fin qui nulla di nuovo, non è il primo esperimento del genere, sono anni che assistiamo a scappamenti rivoluzionari....però c'è qualcosa di diverso.
E' prevista per l'anno prossimo la commercializzazione in serie di tale movimento ed il prezzo degli orologi che andrà ad equipaggiare, sarà abbastanza popolare, 10k€.
Questo significa che presumibilmente avrà una notevole diffusione e che finalmente ci sarà il "battesimo su strada" di questo nuovo scappamento rivoluzionario.
E' una novità che finalmente farà uscire (forse) dalla sperimentazione qualche alternativa all'ancora svizzera, e grazie al silicio.

Parli dello zenith defy lab?  ???
http://www.orologico.info/index.php?topic=22770.0

L'unico utilizzo del silicio, ad ora, riguarda il classico scappamento o i nuovi oscillatori ad alta/altissima frequenza.

Non è certo il materiale migliore per ponti,platine e tutto il resto, ma mi sembra che nessuno abbia mai parlato di tale utilizzo.

La realtà è che persino gli appassionati,quelli interessati a vere innovazioni, sono pochi; chi ha comprato il PP lab lo ha fatto pensando alla speculazione,o perchè  non può dire NO all'ennesima serie limitata, ma decisamente non perchè fosse alla ricerca della precisione cronometrica assoluta.
Vorrei tanto essere smentito  ::)

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #18 il: Novembre 05, 2017, 11:47:44 am »
Bella risposta Leo, grazie !!

Quindi tu in sostanza spieghi la poca diffusione del silicio con motivi legati alla percezione del prodotto da parte degli appassionati. In pratica le case (tranne poche eccezioni) sono titubanti all'impiego di parti in silicio perchè darebbero un aspetto povero al prodotto.

Può essere.
Però abbiamo imparato che il marketing in questo caso può ribaltare la situazione. Una campagna martellante sulle proprietà fantastiche e sugli enormi vantaggi che il silicio offrirebbe, sono sicuro che lo farebbe digerire alla maggioranza del parco buoi. Non me ne vogliano, ma non è che l'acquirente tipo dei Rolex sia un fine intenditore. Abbiamo visto che basta una scritta rossa od una ghiera in ceramica per farlo eccitare.
Mi immagino se presentassero un nuovo calibro equipaggiato con scappamento in silicio nero lucido ottenuto per fotoincisione, magari associato ad un seriale ad hoc (che non guasta mai per i fanatici ....dei seriali).

Poi in un movimento destinato ad essere chiuso da un fondello senza oblò, anche il discorso finiture non ha senso.

Boh, non saprei.
Marchi di secondo livello tipo Hamilton, Seiko (non GS), Longines, Breitling, Eberard, ecc. potrebbero solo trarre vantaggi dalla tecnologia del silicio. A fronte di un investimento iniziale per i macchinari, avrebbero gran parte dei componenti di un movimento stampati in gran quantità e pronti per l'utilizzo. Non male direi.

Comunque vedremo, il mio topic è stato giusto aperto per fare un pò il punto della situazione.

gli ultimi marchi da te citati con l'investimento iniziale ndcessario per un po' di R&D e qualche macchinario comprano ETA, Sellita ecc per i prossimi 10 anni. Forse mi sbaglio, ma  vedo il "cliente medio" Hamilton  come un neofita, che ha appena scoperto l'esistenza dell'orologeria meccanica, prima di arrivare al silicio ne ha di strada da fare....


Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #19 il: Novembre 05, 2017, 12:01:49 pm »
Bella risposta Leo, grazie !!

Quindi tu in sostanza spieghi la poca diffusione del silicio con motivi legati alla percezione del prodotto da parte degli appassionati. In pratica le case (tranne poche eccezioni) sono titubanti all'impiego di parti in silicio perchè darebbero un aspetto povero al prodotto.

Può essere.
Però abbiamo imparato che il marketing in questo caso può ribaltare la situazione. Una campagna martellante sulle proprietà fantastiche e sugli enormi vantaggi che il silicio offrirebbe, sono sicuro che lo farebbe digerire alla maggioranza del parco buoi. Non me ne vogliano, ma non è che l'acquirente tipo dei Rolex sia un fine intenditore. Abbiamo visto che basta una scritta rossa od una ghiera in ceramica per farlo eccitare.
Mi immagino se presentassero un nuovo calibro equipaggiato con scappamento in silicio nero lucido ottenuto per fotoincisione, magari associato ad un seriale ad hoc (che non guasta mai per i fanatici ....dei seriali).

Poi in un movimento destinato ad essere chiuso da un fondello senza oblò, anche il discorso finiture non ha senso.

Boh, non saprei.
Marchi di secondo livello tipo Hamilton, Seiko (non GS), Longines, Breitling, Eberard, ecc. potrebbero solo trarre vantaggi dalla tecnologia del silicio. A fronte di un investimento iniziale per i macchinari, avrebbero gran parte dei componenti di un movimento stampati in gran quantità e pronti per l'utilizzo. Non male direi.

Comunque vedremo, il mio topic è stato giusto aperto per fare un pò il punto della situazione.

Se la tecnologia del silicio nopn viene adottata quando più, quando meno, anche alla "gamma alta", l'evoluzione e la diffusione solo nella bassa non ha molto senso. Gli orologi di fascia più alta sono gli esempi maximi di facciata, certamente non quelli che tirano le vendite, ma quelli dai quali ci si ispira per il successo e la diffusione di quelli più commerciali.
Tu dici che se Rolex adottasse il silicio dappertutto, anche se i calibri fossero bruttissimi i rolexari se li farebbero andare bene lo stesso... mah, io non ne sono convinto, anzi... Intanto penso che molti appassionati dei coronati ne apprezzino le tradizioni(conoscono discretamente anche i calibri e le tecniche adottate, perchè no...), apprezzano che inoltre il marchio si muova lentamente e dia tempo e modo di assorbire i cambiamenti, anche a livello commerciale, sia sul nuovo che sull'usato/vintage, in più credo che si creerebbe una bolla su ciò che è il vecchio e crescerebbe l'interesse di molti (come in parte già accade) per i vecchi modelli realizzati con il tradizionale ottone/acciaio... magari a discapito dei nuovi.
Inoltre ipotizzare addirittura per la stessa Rolex, la precursione in termini tecnologici di implementare silicio in toto prima di altri significa letteralmente rivoltare ciò che invece è stato finora l'interesse e l'incedere del marchio in termini di innovazione, ossia procedere con calma attendendo gli sviluppi degli altri. Scenario assai improbabile pensare all'esatto opposto, no?
La poca diffusione del silicio sembra rispondere al fatto che l'immobilismo del settore ne limita automaticamente la diffusione per via di uno scarso interesse di mercato verso questo cambiamento, è vero che ci sono marchi che se la suonano come vogliono, ma in questo caso persino questi ci vanno coi piedi di piombo ed evitano investimenti rischiosi (a fronte di quali introiti in più?)
« Ultima modifica: Novembre 05, 2017, 12:06:12 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #20 il: Novembre 05, 2017, 12:19:27 pm »
Nella mia ricerca di notizie fresche, leggo proprio ora su un'altro forum (fondato da un nostro conoscente che mi dispiace aver perso per la sua preparazione associata però ad un carattere un pò ...spigoloso ;) ) di una notizia veramente interessante.

Zenith ha presentato una piccola serie degli orologi con scappamento innovativo fatto completamente in silicio.
L'organo regolatore è formato da una lamina che vibra ad una frequenza molto alta (150.000Hz) compiendo oscillazioni brevissime.
Fin qui nulla di nuovo, non è il primo esperimento del genere, sono anni che assistiamo a scappamenti rivoluzionari....però c'è qualcosa di diverso.
E' prevista per l'anno prossimo la commercializzazione in serie di tale movimento ed il prezzo degli orologi che andrà ad equipaggiare, sarà abbastanza popolare, 10k€.
Questo significa che presumibilmente avrà una notevole diffusione e che finalmente ci sarà il "battesimo su strada" di questo nuovo scappamento rivoluzionario.
E' una novità che finalmente farà uscire (forse) dalla sperimentazione qualche alternativa all'ancora svizzera, e grazie al silicio.

Questa è una notizia molto interessante ed anche un buon punto di partenza per valutare gli sviluppi futuri. Il perchè proprio Zenith si sia presa il rischio imprenditoriale di puntare alla ricerca e alla distribuzione industriale a costi "più popolari" lo ignoro, ma può essere che più di altri avesse necessità di rinnovarsi perchè al ristagno.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-

Bertroo

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #21 il: Novembre 05, 2017, 13:31:13 pm »
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #22 il: Novembre 05, 2017, 13:45:51 pm »
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D

E' un buon indizio invece. Si può sperare visto in degli sviluppi su larga scala abbattendo ancora i costi. Fino a poco tempo fa gli scappamenti alternativi fatti con nuovi materiale o erano prototipi o orologi prodotti in pochi esemplari per milionari fatti solo per dare risalto ai marchi di facciata(facendo vedere che innovavano ed invece accadeva il contrario) , il che faceva pensare ad una distanza incolmabile a livello di diffusione di un prodotto diverso e rivoluzionario che non fosse il fortunato, ma oramai conclamato e popolare coaxial di Daniels per Omega.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #23 il: Novembre 05, 2017, 15:04:04 pm »
A me il silicio non piace molto. Non sono un detrattore, ma non riesco a farmelo piacere.
Arrivo alla ceramica, soprattutto per le componenti estetiche e casse dove apprezzo molto le sue caratteristiche di inscalfibilità (anche se a discapito della resistenza agli urti), un pò meno per i componenti meccanici anche se una ruota in ceramica sul mio Portoghese Perpetual me ce l'hanno messa :(......

A parte quello che pensiamo noi, quando (e se) il silicio+nuovi scappamenti entreranno nell'orologeria di massa, ci sarà un'autentica rivoluzione.
Gli orologi verranno divisi tra epoca ante e post silicio, come è accaduto per i tasca Vs. polso od in minor misura tra casse non impermeabili e casse impermeabili.

Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

S.M.

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #24 il: Novembre 05, 2017, 15:06:16 pm »
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D
Non è proprio popolare ma neanche proibitivo. Se consideri gli sconti siamo in teoria anche a meno.
Oramai con quella cifra ben pochi altri orologi nuovi di marchi conosciuti ci compri......
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Bertroo

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #25 il: Novembre 05, 2017, 15:16:18 pm »
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D
Non è proprio popolare ma neanche proibitivo. Se consideri gli sconti siamo in teoria anche a meno.
Oramai con quella cifra ben pochi altri orologi nuovi di marchi conosciuti ci compri......


Questo è vero. Sarà che il nuovo non lo prendo minimamente in considerazione!

cicci

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #26 il: Novembre 05, 2017, 15:36:09 pm »
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.

Immagine della spirale "Syloxi" di Rolex utilizzato nel calibro 2236:


 ;D
La felicità è avere la propria passione per lavoro.  (Alain Silberstein)



fansie

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #27 il: Novembre 05, 2017, 15:41:23 pm »
10k per un solotempo in acciaio non è poco... parecchi marchi parifascia di Zenith (Rolex, Omega, Breitling, Panerai, Hublot, ecc) i solotempo in acciaio li fanno pagare meno.. con 10k qualche complicazioncina sul nuovo (un gmt, un calendario, in alcuni casi un crono..) generalmente ci scappa..
Federico

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #28 il: Novembre 05, 2017, 15:48:00 pm »
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.

Immagine della spirale "Syloxi" di Rolex utilizzato nel calibro 2236:


 ;D
Però mi sembra che il montaggio di tale spirale sia limitato a solo ad orologi da donna.
Come mai per gli orologi più tecnici, quelli con i quali Rolex si è costruita la fama che ha, ha lasciato la Parachrom?
Anche negli gli ultimi usciti mi sembra che si sia preoccupata più di introdurre il cuscinetto sul rotore (finalmente) che aggiornare la spirale. Eppure già l'aveva in casa.....
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

cicci

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #29 il: Novembre 05, 2017, 15:58:25 pm »
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.


 ;D
Però mi sembra che il montaggio di tale spirale sia limitato a solo ad orologi da donna.

Infatti ho ho scritto che è solo per il calibro 2236 (per il momento..), che è da donna.

Citazione
Come mai per gli orologi più tecnici, quelli con i quali Rolex si è costruita la fama che ha, ha lasciato la Parachrom?

Nessuno ha detto che Parachrom è stata abbandonata..

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