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Era un mondo per appassionati con abbonamenti a riviste con contenuti reali, e meno ammiccanti! La cultura era più sviluppata, per lo meno un appassionato sapeva almeno come funziona uno scappamento!
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Mah, io non sono mica tanto d'accordo con questa affermazione.
La penso quasi al contrario
Prima dell'avvento del web i mezzi per informarsi erano scarsi , limitati.
Qualche rivista ,poche possibilità di scambio di informazioni/opinioni .
Oggi , basta volere, e si trova tutto per cui credo che oggi ci sia una cultura orologiera molto superiore a quella diciamo pre quarzo.
Non credo che il Commenda che si comprava il PP ne sapesse poi tanto di orologeria o che sapesse come funzionava uno scappamento. Un appassionato anche oggi sa come funziona uno scappamento
Mi son fatto il PP , gho i danee mi !!!
Ma pensate davvero che tutti quelli che si compravano il Longines oro o acciaio se non ci si poteva permettere l'oro sapessero qualcosa del calibro, ad es 30 L che ci stava dentro o che avessero qualche idea che il Cal 431 battesse a 36.000 VPH?
Io no
Ho fatto mio il commento di dnysoldier, ma ci sono ovviamente da fare alcuni distinguo.
Internet offre all'appassionato di orologi - ma non solo - molte informazioni in più di quelle di cui disponeva l'appassionato di un tempo.
Per cui oggi è possibile,
a determinate condizioni, acquisire un bagaglio culturale notevole nel settore di interesse.
Però bisogna sottolineare la necessità che si verifichino queste altre condizioni, cioè che
non ci si affidi solo a internet, perché la cultura del web è frammentata, disorganica, piena di informazioni non verificate, amplificatore pubblicitario.
Internet è uno strumento utilissimo di approfondimento per chi parte da una formazione di base costruita con metodo, su testi organici
(libri) scritti da autori affidabili.
Quanto alle riviste di una volta, facevano sì le loro marchette, ma il loro venir meno costituisce una perdita inestimabile (chi possiede le raccolte sa bene quale sia il loro valore culturale).
Non dimentichiamo infine l'insostituibile esperienza concreta che derivava in passato dal "macinare chilometri", frequentando concessionari, orologiai, mercatini. Lo schermo del pc, con le sue macro, è comodissimo, ci mette in contatto con tutto il mondo, ma non può sostituire la visione diretta (o l'ascolto, visto che parliamo di ripetizioni...
), senza filtri e manipolazioni.
Insomma: internet costituisce in astratto una grande opportunità - per chi la sa cogliere - nella direzione della qualità.
Ma sembra che nel concreto abbia avuto un effetto moltiplicatore soprattutto nella direzione dell'immagine, dello status symbol, dell' "investimento"...