I complimenti alle presentazioni sono sempre un piacere. Non solo per chi li riceve, ma anche per chi li fa, perché sono un modo per condividere la gioia di un acquisto; anche quando si tratta di un orologio che magari non ci intriga particolarmente.
Se poi si tratta di un pezzo deccellenza, congratularsi è quasi un obbligo.
In questo caso, però, mi trovo di fronte a un segnatempo che ammiro in ogni suo aspetto, che potrebbe essere anche un mio
dream watch (anche se Claudio viaggia su orbite più elevate
).
Per cui i miei complimenti sono
entusiasti!
Mi piace la forma della
cassa, con la lunetta scanalata e le anse a goccia che donano allinsieme un profilo di ricercatezza, senza allontanarsi dallequilibrio e dalleleganza.
Mi piace la lavorazione del
quadrante, anche qui piacevolmente ricercata, con la fascia delle ore satinata stile Breguet e i
guillochages molto sobri.
Mi piacciono i due quadranti ausiliarî al 12 e al 6, ben posizionati, grandi, che caratterizzano lorologio.
Mi piacciono le lancette: per la scelta delloro giallo, che crea un piacevole contrasto con il platino della cassa; e per la forma - a
pomme pronunciata - di quella delle ore, che è un po il marchio di fabbrica della
maison.
Mi piace di meno la collocazione delle finestrelle per le indicazioni digitali, e lho già rilevato in passato.
Non perché io ritenga questa posizione poco simmetrica. UJ ha proposto anche una soluzione in cui le finestrelle sono perfettamente allineate al 3 e al 9, e mi convince ancor meno. Il fatto che siano posizionate più in alto dona un piacevole senso di movimento, rompe una simmetria troppo algida.
Non capisco però perché sovrapporle parzialmente ai numeri delle ore e non posizionarle leggermente più in su, considerato che non esistevano impedimenti tecnici.
Una scelta estetica per rendere ancor più mosso il quadrante? Forse Pratt ha voluto fare come quelle dame dellOttocento che si applicavano un neo finto, ritenendo che una piccola imperfezione rendesse il volto più interessante
Beh, alla fine penso che anche la posizione di queste finestrelle sia come un neo: possiamo trovarla più o meno azzeccata, ma certo non guasta lassoluta bellezza del viso (
pardon, del quadrante).
Di questo UJ mi piacciono serve dirlo? le
dimensioni appropriate. Tanto nel diametro, quanto (aspetto da non trascurare assolutamente per un complicato) nello spessore.
Per me non sono un semplice valore aggiunto; cioè un qualcosa che se cè è meglio, ma se manca restano inalterate le altre qualità dellorologio.
No: sono la condizione per rendere un orologio davvero elegante e piacevole da ammirare anche al polso.
Leandro si domanda se il diametro non sia un filino eccessivo.
Beh, anchio sono convinto che per questa tipologia (calendario di stampo classico) il
range 35-37 mm sia lideale per un polso medio. Però penso che possiamo concedere ai tempi e al gusto personale - un ulteriore mm in più (o in meno
), senza che lorologio risulti snaturato.
Diciamo che questo UJ si colloca ai vertici dimensionali della sua categoria.
Già a 39 mm avrei considerato le misure eccessive (senza filino. Roberto escluso, ovviamente
).
Infine, mi piace il
movimento: un bel perpetuo; quindi non solo apparenza, ma anche sostanza.
Per di più qui abbiamo una nobilissima complicazione, con riserva di carica (informazione che giudico utilissima) e carica automatica, racchiusa in 32x5,2 mm!
Non è di manifattura
e allora?
Qui siamo ai vertici della categoria, e la considerazione della qualità deve venire al primo posto. Per cui il nome Eta non può far storcere la bocca a nessuno.
Quando poi dovessimo avere
anche loriginalità, in quel caso si può parlare di valore aggiunto (che Claudio sa apprezzare più di chiunque altro).
(
) trasformare la mia raccolta di orologi, in una collezione. In qualcosa che ha un senso tematico, dei parametri.
Ho iniziato a inseguire degli orologi rappresentativi di alcuni orologiai che, è mia opinione, sono più che dei designers e non sono solo orologiai, sono per capacità e talento degli artigiani straordinari e in alcuni casi, potremmo definirli: Artisti.
Decisione (di trasformare la raccolta in collezione) apprezzabilissima; e parametro scelto per la selezione (opere di grandi orologiai) davvero affascinante.
PS quando un giorno vorrai garantirti un posto in paradiso, regalami il UJ
...ma perchè in realtà ti chiami San Pietro?
Ho le mie conoscenze
Io ho conoscenze ancora più altolocate!
P.S. 1:
Il titolo del topic inizia con lesclamazione: Al grido di: RIVOLUZIONE!!...
Non ho colto il senso
(la rivoluzione astronomica del sole misurata dal perpetuo? La rivoluzione della raccolta che cambia volto in collezione? Una scelta ironicamente rivoluzionaria in favore di un orologio classico?)
P.S. 2:
Non so se devo condividere i timori di Gianluca... Tra i pezzi che hai sacrificato c'è anche quello di bellezza inarrivabile?