Orologico Forum 3.0

Considerazione generale sulle proposte attuali

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Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #15 il: Gennaio 18, 2018, 15:52:27 pm »
Ragazzi è quello che sostenevo ieri: ok abbiamo più calibri disponibili, ma sono migliori? Non so...e dirò di più...leggo quasi quotidianamente commenti che paragonano i nuovi calibri ai vecchi e pagine dopo quasi tutti concordiamo che il Calibro JLC o Piaget o Lemania etc rimangono insuperati...
Allora io preferisco un calibro modificato ad arte ad uno di manifattura di livello inferiore o pari ma che mi costa anche di più...

Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #16 il: Gennaio 18, 2018, 17:02:19 pm »
.................. (prendiamo la solita AP ferma al Royal Oak..) ..........

io su questo non sono d'accordo.
AP ha provato a cambiare il RO e fare linee nuove (ok sullo stesso spartito ma linee diverse).
pensa ai RO con cinturino pelle da 36 mm (cambio attacco anse), agli OS (inizialmente con attacco cinturino diverso...sono dovuti tornare indietro a furor di popolo), i vari OS con protezioni sui tasti, sulla corona, i RO Concept, ecc.....niente, la gente vuole il classico, più facile, più sicuro, più riconoscibile...e perchè no, anche più bello.

la stessa cosa ha provato a fare PP affiancando agli acciaio Nautilus prima l'aquanaut (piace perchè ricorda il primo), poi in Neptune, poi lo Sculpture, ecc.....anche qui niente, la gente vuole quello riconoscibile non quello in cui qualcuno deve andare  a leggere che marca è.

da circa 20 anni lego critiche a Vacheron perchè a detta di quasi tutti avrebbe dovuto rifare il 222 con tecniche moderne... è l'unica che ha provato a cambiare una linea per farne una nuova ed in fatti il mercato li boccia sempre.

non sono loro ad essere pigri e senza idee, sono i compratori che sono dinosauri ancorati a disegni riconoscibili e sicuro successo.

in parte tutto ciò spiega anche il successo Rolex che da 60 anni propina gli stessi identici orologi spacciandoli per novità


Caro Gianluca, concordo con te, il tuo pensiero ha centrato il punto debole...l’ho evidenziato in rosso!
D’altronde il compratore medio punta sempre a proteggere i propri investimenti, dunque “cambiare tutto affinché nulla cambi”...il nuovo equivale all’incerto, portando con se paure di futura invendibilità e perdita di valore del bene.
Perché, è inutile nasconderlo, spesso dietro l’appassionato medio ci sta un cuore da commerciante grande così 🤑

Saluti
Ignazio

Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #17 il: Gennaio 18, 2018, 17:17:14 pm »
Ragazzi è quello che sostenevo ieri: ok abbiamo più calibri disponibili, ma sono migliori? Non so...e dirò di più...leggo quasi quotidianamente commenti che paragonano i nuovi calibri ai vecchi e pagine dopo quasi tutti concordiamo che il Calibro JLC o Piaget o Lemania etc rimangono insuperati...
Allora io preferisco un calibro modificato ad arte ad uno di manifattura di livello inferiore o pari ma che mi costa anche di più...

...ed hai ragione ma qui secondo il me il punto dovrebbe esser che 50/70 anni dopo i grandi calibri vintage, con gli innumerevoli sviluppi avuti nella tecnica, la ricerca, gli strumenti e le macchine a controllo numerico, dovremmo pretendere dei nuovi movimenti con bellissime architetture, innovazioni tecniche o quantomeno il meglio delle innovazioni che già conosciamo, migliori di quelli del passato, decorazioni discrete o buone dal momento che per realizzarle gli addetti non devono più passare giorni intere con il legnetto in mano bensì passar pochi minuti l'orologio sotto qualche fresa o macchinario diverso.
E non vengano a raccontarci dell'enorme esborso di risorse necessarie per un movimento dal momento che ne vediamo di bellissimi presentati ogni anno da singoli Watchmaker che di risorse (di ogni natura) ne hanno pochissime.
Ogni watchmaker ha, appena dopo pochi anni, più movimenti originali da far cadere letteralmente la mandibola quando li vediamo. Come è possibile pensare che una Maison con centinaia di milioni di utile, centinaia di orologiai, ricercatori e designers, tutte le migliori macchine già in casa.... non riescano a far nulla del genere??
Sono i parametri di richiesta, i paletti che questi fissano ai loro orologiai per i nuovi movimenti e modelli, ad esser sin troppo stretti da non permettergli di andar oltre ai movimenti deludenti che sfornano.
Vogliamo ricordare i tanti meravigliosi calibri di Journe realizzati in pochissimi anni? quelli stupefacenti realizzati da Claret per il suo marchio e decine di altre Maison, oppure i nuovi Calibri di Voutilainen, Ferrier, De Bethune, UJ, Halter, Smith, Moser....

Vi faccio un esempio, Chopard ha resuscitato un marchio come Ferdinand Berthoud, ha messo una piccola somma per lo sviluppo di una bella idea, calibro originale sviluppato da un piccolo team esterno di orologiai e designers di qualità, e immediatamente ha ottenuto ciò che con il marchio principale non aveva mai raggiunto prima: riconoscimenti ovunque, addirittura miglior orologio del GPHG!
« Ultima modifica: Gennaio 18, 2018, 17:19:00 pm da claudio969 »

Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #18 il: Gennaio 18, 2018, 17:31:39 pm »
...ed hai ragione ma qui secondo il me il punto dovrebbe esser che 50/70 anni dopo i grandi calibri vintage, con gli innumerevoli sviluppi avuti nella tecnica, la ricerca, gli strumenti e le macchine a controllo numerico, dovremmo pretendere dei nuovi movimenti con bellissime architetture, innovazioni tecniche o quantomeno il meglio delle innovazioni che già conosciamo, migliori di quelli del passato, decorazioni discrete o buone dal momento che per realizzarle gli addetti non devono più passare giorni intere con il legnetto in mano bensì passar pochi minuti l'orologio sotto qualche fresa o macchinario diverso.
E non vengano a raccontarci dell'enorme esborso di risorse necessarie per un movimento dal momento che ne vediamo di bellissimi presentati ogni anno da singoli Watchmaker che di risorse (di ogni natura) ne hanno pochissime.
Ogni watchmaker ha, appena dopo pochi anni, più movimenti originali da far cadere letteralmente la mandibola quando li vediamo. Come è possibile pensare che una Maison con centinaia di milioni di utile, centinaia di orologiai, ricercatori e designers, tutte le migliori macchine già in casa.... non riescano a far nulla del genere??
Sono i parametri di richiesta, i paletti che questi fissano ai loro orologiai per i nuovi movimenti e modelli, ad esser sin troppo stretti da non permettergli di andar oltre ai movimenti deludenti che sfornano.
Vogliamo ricordare i tanti meravigliosi calibri di Journe realizzati in pochissimi anni? quelli stupefacenti realizzati da Claret per il suo marchio e decine di altre Maison, oppure i nuovi Calibri di Voutilainen, Ferrier, De Bethune, UJ, Halter, Smith, Moser....

Vi faccio un esempio, Chopard ha resuscitato un marchio come Ferdinand Berthoud, ha messo una piccola somma per lo sviluppo di una bella idea, calibro originale sviluppato da un piccolo team esterno di orologiai e designers di qualità, e immediatamente ha ottenuto ciò che con il marchio principale non aveva mai raggiunto prima: riconoscimenti ovunque, addirittura miglior orologio del GPHG!

Tutto assolutamente vero Claudio, c’è una esplicita volontà all’immobilismo da parte delle grandi Maison...che porta inevitabilmente alle considerazioni da te fatte!
Motivo per cui reputo il lavoro dei tanti indipendenti ancora più mirabile di quanto sia già, perché, oltre ad affrontare investimenti importanti (per loro evidentemente), sono quelli che ci fanno davvero sognare...il tuo nuovo perpetuo ne è meraviglioso esempio!
🤗

Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #19 il: Gennaio 18, 2018, 17:36:18 pm »
...ed hai ragione ma qui secondo il me il punto dovrebbe esser che 50/70 anni dopo i grandi calibri vintage, con gli innumerevoli sviluppi avuti nella tecnica, la ricerca, gli strumenti e le macchine a controllo numerico, dovremmo pretendere dei nuovi movimenti con bellissime architetture, innovazioni tecniche o quantomeno il meglio delle innovazioni che già conosciamo, migliori di quelli del passato, decorazioni discrete o buone dal momento che per realizzarle gli addetti non devono più passare giorni intere con il legnetto in mano bensì passar pochi minuti l'orologio sotto qualche fresa o macchinario diverso.
E non vengano a raccontarci dell'enorme esborso di risorse necessarie per un movimento dal momento che ne vediamo di bellissimi presentati ogni anno da singoli Watchmaker che di risorse (di ogni natura) ne hanno pochissime.
Ogni watchmaker ha, appena dopo pochi anni, più movimenti originali da far cadere letteralmente la mandibola quando li vediamo. Come è possibile pensare che una Maison con centinaia di milioni di utile, centinaia di orologiai, ricercatori e designers, tutte le migliori macchine già in casa.... non riescano a far nulla del genere??
Sono i parametri di richiesta, i paletti che questi fissano ai loro orologiai per i nuovi movimenti e modelli, ad esser sin troppo stretti da non permettergli di andar oltre ai movimenti deludenti che sfornano.
Vogliamo ricordare i tanti meravigliosi calibri di Journe realizzati in pochissimi anni? quelli stupefacenti realizzati da Claret per il suo marchio e decine di altre Maison, oppure i nuovi Calibri di Voutilainen, Ferrier, De Bethune, UJ, Halter, Smith, Moser....

Vi faccio un esempio, Chopard ha resuscitato un marchio come Ferdinand Berthoud, ha messo una piccola somma per lo sviluppo di una bella idea, calibro originale sviluppato da un piccolo team esterno di orologiai e designers di qualità, e immediatamente ha ottenuto ciò che con il marchio principale non aveva mai raggiunto prima: riconoscimenti ovunque, addirittura miglior orologio del GPHG!

Tutto assolutamente vero Claudio, c’è una esplicita volontà all’immobilismo da parte delle grandi Maison...che porta inevitabilmente alle considerazioni da te fatte!
Motivo per cui reputo il lavoro dei tanti indipendenti ancora più mirabile di quanto sia già, perché, oltre ad affrontare investimenti importanti (per loro evidentemente), sono quelli che ci fanno davvero sognare...il tuo nuovo perpetuo ne è meraviglioso esempio!
🤗

Ti ringrazio ma non direi che il mio perpetuo è un esempio di ciò che dicevo, anche li abbiamo un vecchio e nobile calibro come FP71 con un modulo perpetuale eta, quindi anche nel mio UJ ref. 3, è un lavoro a metà, ottimo per carità come finiture e designer ma il movimento è l'ennesima riproposizione.

Errol

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Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #20 il: Gennaio 18, 2018, 17:53:50 pm »
secondo me, ma è un mio parere, continuate a rapportarvi a livelli eccessivamente importanti e costosi.

quello che io volevo sottolineare e la diffusione di calibri esclusivi (inteso come di esclusivo utilizzo) anche su prodotti di basso o medio livello.

torno sempre a 20/30 anni fa: se volevo un crono automatico equivalente ad un Breitling Chronomat o oppure un Daytona (all'epoca costavano all'incirca la stessa somma) non avevo alcuna possibilità di trovare all'interno di qualsiasi marchio un movimento diverso tra:
- Valjoux 7750
- El Primero
- Lemania 283 (base Eta 2892 + modulo Lemania)

in alternativa ci metto il Lemania 5100 che ho sempre ritenuto una mondezza.

Oggi, oltre a quelli sopra riportati che ancora esistono e vengono utilizzati, su quel livello, o spesso anche meglio, trovo, come manifattura e quindi utilizzo esclusivo:

- Calibro 4130 Rolex
- Calibro B01 e derivati Breitling
- MB R200 Montblanc
- 9300 (mi sembra) Omega
- serie 89000 IWC
- 751 Jaeger
- ecc

su livelli superiori trovo Chopard, Vacheron, Piaget, Patek, ecc

        

Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #21 il: Gennaio 18, 2018, 17:57:03 pm »
...il Remontoire 1941 di Grönefeld è un buon esempio. A voi vi pare possibile che questa giovane Maison famigliare si è presentata al mondo con questo calibro originale, mentre  qualcosa di simile, le grandi Maisons non l'hanno mai avuta?
oltre 250 componenti, remontoir che rilascia la sua energia ogni 8 secondi, il grande bilanciere a inerzia variabile da 10 mm, ponti in acciaio anzichè in argento tedesco che richiedono assai più tempo per esser lucidato, architettura unica e disegno spettacolare...


Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #22 il: Gennaio 18, 2018, 18:14:28 pm »
secondo me, ma è un mio parere, continuate a rapportarvi a livelli eccessivamente importanti e costosi.

quello che io volevo sottolineare e la diffusione di calibri esclusivi (inteso come di esclusivo utilizzo) anche su prodotti di basso o medio livello.

torno sempre a 20/30 anni fa: se volevo un crono automatico equivalente ad un Breitling Chronomat o oppure un Daytona (all'epoca costavano all'incirca la stessa somma) non avevo alcuna possibilità di trovare all'interno di qualsiasi marchio un movimento diverso tra:
- Valjoux 7750
- El Primero
- Lemania 283 (base Eta 2892 + modulo Lemania)

in alternativa ci metto il Lemania 5100 che ho sempre ritenuto una mondezza.

Oggi, oltre a quelli sopra riportati che ancora esistono e vengono utilizzati, su quel livello, o spesso anche meglio, trovo, come manifattura e quindi utilizzo esclusivo:

- Calibro 4130 Rolex
- Calibro B01 e derivati Breitling
- MB R200 Montblanc
- 9300 (mi sembra) Omega
- serie 89000 IWC
- 751 Jaeger
- ecc

su livelli superiori trovo Chopard, Vacheron, Piaget, Patek, ecc

...sarei d'accordo con te Gianluca se ti avessi chiesto questo movimento originale, con le medesime finiture fatte a mano in centinaia di ore ma io ho domandato alla Maison uno o più buoni orologiai e designer per ideare un movimento di qualità e con una meravigliosa architettura, persone in grado di realizzare un'idea e un disegno simile a quelli dei solo tempo di Gronefeld, Voutilainen, Ferrier; Gauthier, Smith ecc.... e poi, grazie a macchine che i piccoli Watchmakers non potranno mai comprare e a un numero infinito di manodopera specializzata, produrre in serie questi movimenti in numeri che non sono di qualche decina di pezzi ma migliaia, anche decine di migliaia di pezzi.
Una volta che è stato ideato il modello e ottimizzate le macchine e la catena produttiva, tu davvero credi che, possa a venir a costare molto di più di un altro qualsiasi e banale movimento?
Certo non avrà queste finiture ma se le fanno sufficientemente buone a macchina, con un minimo di cura, il 70% della clientela nemmeno si accorgerà della differenza.
E' semplicemente che tutto questo ha un costo iniziale e le Maison non trovano un motivo valido per spendere determinate cifre quando alla maggior parte dei clienti del settore del movimento frega 0 (affermazione fatta in altri lidi da un "appassionato" che grazie a questa ha ricevuto tanti applausi ed è stata più volte quotata)

Errol

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Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #23 il: Gennaio 18, 2018, 18:17:16 pm »

Ogni watchmaker ha, appena dopo pochi anni, più movimenti originali da far cadere letteralmente la mandibola quando li vediamo. Come è possibile pensare che una Maison con centinaia di milioni di utile, centinaia di orologiai, ricercatori e designers, tutte le migliori macchine già in casa.... non riescano a far nulla del genere??
...................
Vogliamo ricordare i tanti meravigliosi calibri di Journe realizzati in pochissimi anni? quelli stupefacenti realizzati da Claret per il suo marchio e decine di altre Maison, oppure i nuovi Calibri di Voutilainen, Ferrier, De Bethune, UJ, Halter, Smith, Moser....


Claudio secondo me hai ragione solo in parte.
indubbiamente le grandi case qualche investimento in più sui movimenti potrebbero e dovrebbero farlo (resta sempre il discorso che per esempio AP manda fuori il 3120 del RO 15300...e sono solo critiche di ogni genere) però non sempre la grandezza dell'azienda fa scopa con la possibilità di innovazione.

una produttore come Voutilainen può fare un solo tempo in oro e venderlo a 60 k€ (non ho idea di quanto costino) e con quello che ha speso pr farlo basta venderne 2/3 per fare il guadagno che lo fa vivere un anno sereno e pacioso, un marchio tipo PP non può piazzare un Calatrava a 60 k€ e deve farlo stare entro i 25/30.

un'azienda di quel livello non ha la possibilità di sviluppare tutti qui calibri, rinnovare tutti i macchinari (eh si, perchè se devi produrne 2000/3000 di quei calibri devi per forza installare una linea di produzione, l'indipendente per farne 2/3 all'anno può pure farseli a mano e malgrado tutto alla fine risparmia pure), testarlo (perchè se un calibro va male l'indipendente rimette mano sempre a quei due o tre, una casa come PP dovrebbe rimettere mano a 2000/3000 orologi all'anno, e montarlo mantenendo il prezzo al livello che tutti si aspettano.

esempio pratico: nella società di architettura in cui lavoro, discreta ma non grandissima, sotto certi sconti dalla parcella non possiamo lavorare perchè le spese di gestione, di segreteria, ecc ecc non ci consentono di lavorare sotto certe soglie, soglie che per un architetto indipendente o una associazione di 2/3 architetti sono invece più che remunerative.

più o meno il discorso sta li.

resta il fatto comunque che far pagare 25/30 mila euro un solotempo con un calibro di 50 anni fa è comunque troppo
        

S.M.

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Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #24 il: Gennaio 18, 2018, 20:27:43 pm »
Il discorso è interessante e le riflessioni anche, per cui aggiungo anche la mia.

A me gli orologi moderni (tranne rare eccezioni) non piacciono, a prescindere da cosa incassano.
Troppo grandi, troppo vistosi, spesso pacchiani, ti sparano in faccia la loro (falsa in molti casi) opulenza. Quadranti con il brand sempre in vista come biglietto da visita, come fosse la cosa più importante. Sembrano urlarti la loro presenza.
Ma queste sono i miei gusti personali, quindi perfettamente opinabili.

E dentro?
Ok, le scelte strategiche del gruppo a cui fa capo Eta hanno costretto molti marchi a dotarsi di calibri di manifattura (poi è tutta da vedere la provenienza) che però si perdono in quelle enormi casse.
Da parte sua il marketing, visto che quell'investimento (sempre troppo piccolo) andava fatto, hanno cercato di pompare nell'appassionato l'idea dell'esclusività come valore aggiunto. Prima era materia per esperti parlare di cosa c'era dentro, oggi tutti noi (me incluso) ci riempiamo la bocca con la parola "manifattura".

Vediamoli questi movimenti esclusivi, confrontiamoli con quelli di pari categoria usati nel passato e se davvero sono migliori, onoriamoli con il giusto apprezzamento.
Io non credo che ci sia la differenza qualitativa che ci si aspetta da oltre mezzo secolo di evoluzione tecnica e manufatturiera.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #25 il: Gennaio 18, 2018, 21:04:14 pm »
...ed hai ragione ma qui secondo il me il punto dovrebbe esser che 50/70 anni dopo i grandi calibri vintage, con gli innumerevoli sviluppi avuti nella tecnica, la ricerca, gli strumenti e le macchine a controllo numerico, dovremmo pretendere dei nuovi movimenti con bellissime architetture, innovazioni tecniche o quantomeno il meglio delle innovazioni che già conosciamo, migliori di quelli del passato, decorazioni discrete o buone dal momento che per realizzarle gli addetti non devono più passare giorni intere con il legnetto in mano bensì passar pochi minuti l'orologio sotto qualche fresa o macchinario diverso.
E non vengano a raccontarci dell'enorme esborso di risorse necessarie per un movimento dal momento che ne vediamo di bellissimi presentati ogni anno da singoli Watchmaker che di risorse (di ogni natura) ne hanno pochissime.
Ogni watchmaker ha, appena dopo pochi anni, più movimenti originali da far cadere letteralmente la mandibola quando li vediamo. Come è possibile pensare che una Maison con centinaia di milioni di utile, centinaia di orologiai, ricercatori e designers, tutte le migliori macchine già in casa.... non riescano a far nulla del genere??
Sono i parametri di richiesta, i paletti che questi fissano ai loro orologiai per i nuovi movimenti e modelli, ad esser sin troppo stretti da non permettergli di andar oltre ai movimenti deludenti che sfornano.
Vogliamo ricordare i tanti meravigliosi calibri di Journe realizzati in pochissimi anni? quelli stupefacenti realizzati da Claret per il suo marchio e decine di altre Maison, oppure i nuovi Calibri di Voutilainen, Ferrier, De Bethune, UJ, Halter, Smith, Moser....

Vi faccio un esempio, Chopard ha resuscitato un marchio come Ferdinand Berthoud, ha messo una piccola somma per lo sviluppo di una bella idea, calibro originale sviluppato da un piccolo team esterno di orologiai e designers di qualità, e immediatamente ha ottenuto ciò che con il marchio principale non aveva mai raggiunto prima: riconoscimenti ovunque, addirittura miglior orologio del GPHG!

Tutto assolutamente vero Claudio, c’è una esplicita volontà all’immobilismo da parte delle grandi Maison...che porta inevitabilmente alle considerazioni da te fatte!
Motivo per cui reputo il lavoro dei tanti indipendenti ancora più mirabile di quanto sia già, perché, oltre ad affrontare investimenti importanti (per loro evidentemente), sono quelli che ci fanno davvero sognare...il tuo nuovo perpetuo ne è meraviglioso esempio!
🤗

Ti ringrazio ma non direi che il mio perpetuo è un esempio di ciò che dicevo, anche li abbiamo un vecchio e nobile calibro come FP71 con un modulo perpetuale eta, quindi anche nel mio UJ ref. 3, è un lavoro a metà, ottimo per carità come finiture e designer ma il movimento è l'ennesima riproposizione.
Il mio era un apprezzamento sulla totalità del pezzo, evidentemente il calibro, se pur nobile nelle origini e nelle finiture, non è di nuova e personale ideazione/progettazione 👍🏻

fansie

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Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #26 il: Gennaio 18, 2018, 21:26:04 pm »
Il discorso è interessante e le riflessioni anche, per cui aggiungo anche la mia.

A me gli orologi moderni (tranne rare eccezioni) non piacciono, a prescindere da cosa incassano.
Troppo grandi, troppo vistosi, spesso pacchiani, ti sparano in faccia la loro (falsa in molti casi) opulenza. Quadranti con il brand sempre in vista come biglietto da visita, come fosse la cosa più importante. Sembrano urlarti la loro presenza.
Ma queste sono i miei gusti personali, quindi perfettamente opinabili.

E dentro?
Ok, le scelte strategiche del gruppo a cui fa capo Eta hanno costretto molti marchi a dotarsi di calibri di manifattura (poi è tutta da vedere la provenienza) che però si perdono in quelle enormi casse.
Da parte sua il marketing, visto che quell'investimento (sempre troppo piccolo) andava fatto, hanno cercato di pompare nell'appassionato l'idea dell'esclusività come valore aggiunto. Prima era materia per esperti parlare di cosa c'era dentro, oggi tutti noi (me incluso) ci riempiamo la bocca con la parola "manifattura".

Vediamoli questi movimenti esclusivi, confrontiamoli con quelli di pari categoria usati nel passato e se davvero sono migliori, onoriamoli con il giusto apprezzamento.
Io non credo che ci sia la differenza qualitativa che ci si aspetta da oltre mezzo secolo di evoluzione tecnica e manufatturiera.

Io la penso esattamente così. Secondo me nei movimenti solotempo, é stato fatto qualcosa a livello tecnico, ma non tantissimo.
Nelle complicazioni invece, dagli anni 80/90 c'é stato un po' più il salto di qualità. Mi pare di aver letto che quando Calabrese realizzò il suo tourbillon per Blancpain, c'erano nel mondo solo 60 tourbillon in orologi da polso. Adesso lo realizzano in tanti, ci sono biassiali, triassiali, eccetera. Anche le ripetizioni minuti si era stati anni senza realizzarle... E anche nelle ripetizioni da polso, mi pare sono state realizzate alcune importanti innovazioni, timbri a cattedrale, brevetti per sentir meglio il suono, per silenziarle, per togliere le pause, eccetera. Nei perpetui l'aggiornamento istantaneo a finestra. Poi tutti i calendari e le fasi lunari realizzati dagli indipendenti che raggiungono precisioni per secoli e secoli (penso a Strehler nelle fasi lunari, Andersen nei calendari,  ecc..).
Quello che invece sarebbe potuto esser fatto meglio nei pluricomplicati sono le dimensioni: é vero che sono stati realizzati di tutti i tipi, ma le dimensioni in molti casi, son rimaste quelle di 150 anni fa (degli orologi da tasca).
Federico

Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #27 il: Gennaio 18, 2018, 21:27:51 pm »

Ogni watchmaker ha, appena dopo pochi anni, più movimenti originali da far cadere letteralmente la mandibola quando li vediamo. Come è possibile pensare che una Maison con centinaia di milioni di utile, centinaia di orologiai, ricercatori e designers, tutte le migliori macchine già in casa.... non riescano a far nulla del genere??
...................
Vogliamo ricordare i tanti meravigliosi calibri di Journe realizzati in pochissimi anni? quelli stupefacenti realizzati da Claret per il suo marchio e decine di altre Maison, oppure i nuovi Calibri di Voutilainen, Ferrier, De Bethune, UJ, Halter, Smith, Moser....


Claudio secondo me hai ragione solo in parte.
indubbiamente le grandi case qualche investimento in più sui movimenti potrebbero e dovrebbero farlo (resta sempre il discorso che per esempio AP manda fuori il 3120 del RO 15300...e sono solo critiche di ogni genere) però non sempre la grandezza dell'azienda fa scopa con la possibilità di innovazione.

una produttore come Voutilainen può fare un solo tempo in oro e venderlo a 60 k€ (non ho idea di quanto costino) e con quello che ha speso pr farlo basta venderne 2/3 per fare il guadagno che lo fa vivere un anno sereno e pacioso, un marchio tipo PP non può piazzare un Calatrava a 60 k€ e deve farlo stare entro i 25/30.

un'azienda di quel livello non ha la possibilità di sviluppare tutti qui calibri, rinnovare tutti i macchinari (eh si, perchè se devi produrne 2000/3000 di quei calibri devi per forza installare una linea di produzione, l'indipendente per farne 2/3 all'anno può pure farseli a mano e malgrado tutto alla fine risparmia pure), testarlo (perchè se un calibro va male l'indipendente rimette mano sempre a quei due o tre, una casa come PP dovrebbe rimettere mano a 2000/3000 orologi all'anno, e montarlo mantenendo il prezzo al livello che tutti si aspettano.

esempio pratico: nella società di architettura in cui lavoro, discreta ma non grandissima, sotto certi sconti dalla parcella non possiamo lavorare perchè le spese di gestione, di segreteria, ecc ecc non ci consentono di lavorare sotto certe soglie, soglie che per un architetto indipendente o una associazione di 2/3 architetti sono invece più che remunerative.

più o meno il discorso sta li.

resta il fatto comunque che far pagare 25/30 mila euro un solotempo con un calibro di 50 anni fa è comunque troppo

anch'io sono d'accordo con te ma... solo in parte :)
è vero che una grande organizzazione ha tante spese ed è altrettanto vero che devi organizzare una linea di produzione ma è altresì vero che una volta che lo hai fatto, quel calibro che manualmente per 10 pezzi ti costa 100 per un totale di 1 anno di lavoro, industrialmente ti costa 10, magari per 2.000 movimenti in un anno e a quel punto se lo metti ai 25/30k di cui parli non è che ci guadagni, bensì ti arricchisci sfacciatamente!
Non dimenticherei poi che, con un'organizzazione complessa come PP o altra grande Maison, questo lavoro non impegnerà tutto il processo produttivo come nel caso del Watchmaker bensì una piccola parte dell'insieme dei prodotti realizzati.
Insomma, secondo il mio parere, tutti questi alibi per non realizzare qualcosa che singoli orologiai fanno da soli nella loro soffitte di casa, queste opulente maisons, non li hanno! O meglio, il loro alibi siamo noi clienti che non pretendiamo di più!

Istaro

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Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #28 il: Gennaio 19, 2018, 00:13:35 am »
Mi son sempre piaciuti gli orologi di "manifattura", ma quello che più mi spaventa è l'assistenza. Ho sentito richieste folli per revisioni o accessori.

"Dettaglio" da non trascurare...  :-\
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

S.M.

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Re:Considerazione generale sulle proposte attuali
« Risposta #29 il: Gennaio 19, 2018, 07:21:17 am »
Poi non credo più neanche alla storia degli alti costi di industrializzazione che frenano gli investimenti.

Con le moderne macchine a controllo numerico, una volta che hai elaborato il programma di lavorazione il gioco è fatto.
Alla fine i macchinari sono sempre gli stessi, come hardware non devi cambiare nulla, è dietro che si lavora per vettorizzare il pezzo che si intende ricavare. Ed anche qui i moderni programmi di progettazione danno una grandissima mano.

Se lo fa JLC che ha una produzione di 80.000 pezzi l'anno suddivisi in una sterminata vastità di movimenti,  perché non lo fanno anche gli altri che hanno produzioni numericamente paragonabili ed a volte superiori?

Ma poi, torno a ripetere, abbiamo visto di che movimenti parliamo?
Non si può generalizzare, ma a me la gran parte sembrano un insieme di lamierini stampati senza la minima finitura.
Nessuna ombra delle più elementari lavorazioni, tipo il perlage, cote de Geneve, ne anglange fatti a macchina.......
Insomma, a me non pare proprio che +manifattura + varietà = qualità.
Semmai più scelta, questo si.

È palesemente una produzione votata al massimo profitto ed ogni novità viene introdotta con lo scopo del risparmio.

Ma alla fine se gli orologio piacciono significa che va bene così.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.