Purtroppo sta succedendo quello che gli appassionati più navigati avevano capito da un pezzo.
Ricordate i discorsi in cui Ermanno asseriva che neanche AP conoscesse tutte le caratteristiche del modello originale del Royal Oak?
Oppure quando pubblicava le castronerie che Patek scrive nei suoi (costosi) estratti di archivio?
Con il pensionamento dei più anziani, quelli che hanno conosciuto modi di lavorare e filosofie oramai superate dalla modernità, le case hanno perso completamente la memoria storica.
Oggi la verità è solo quella scritta nelle "policy aziendali", negli archivi informatici, e nei progetti fatti al CAD.
Tutto quello progettato e costruito antecedentemente l'epoca della "memoria condivisa", quello disegnato su fogli di carta A3 squadrati o lavorato a mano da un metalmeccanico, è andato perduto.
Per noi le strade da percorrere sono solo due, almeno riguardo la modellistica moderna.
O si guarda (per chi può permetterselo) verso gli indipendenti che ancora conservano il savoir faire dei bei tempi andati, oppure si accetta in pieno la logica dell'orologio industriale di qualità.
In questo secondo caso è inutile perdere tempo (e soldi) dietro AP, Patek, Vacheron, ecc. che millantano lavorazioni artigianali e filosofie di prodotto di nicchia, meglio buttarsi su Rolex o marchi da centinaia di migliaia di pezzi all'anno, tanto è lo stesso.
A chi piace invece c'è una terza via, quella del vintage, con il rischio però di non trovare sempre chi è in grado di mettere mano e manutenzionare i propri pezzi.