Sì, la realizzazione dell'esemplare donato a Santos-Dumont si deve a Edmond Jaeger.
Non intendevo correggere questa informazione, ma soltanto integrarla, segnalando che per gli esemplari prodotti in serie sette anni dopo Jaeger si valse della collaborazione della LeCoultre (non soltanto per i Santos: strinse un accordo di esclusiva con Cartier, al quale forniva orologi che a sua volta commissionava alla LeCoultre).
La definitiva fusione del marchio si ebbe nel 1937 (fino ad allora erano marchiati col nome composto solo alcuni modelli).
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Sulla data in cui la nuova fattura assunse definitivamente il nome Jaeger-LeCoultre, invece, penso di dover confermare il 1937.
Il 1925 è l'anno in cui uscì il Duoplane, che riportava sul quadrante la dicitura composta (forse da qui nasce l'equivoco). E già da tempo la stessa cosa - indicazione di entrambi i nomi - accadeva per molti calibri. Ma non accadeva per
tutti gli orologi prodotti, perché si era ancora in una fase sì di sinergia profonda, ma non di fusione tra le due realtà.
Pensiamo solo al Reverso, nato nel 1931, che in alcune versioni riportava sul quadrante la dicitura "Reverso LeCoultre".
La data del 1937 è riportata dall'ottimo Strazzi nel suo
Lancette & C. Ma anche nella maggior parte delle risorse
on line che trattano in maniera approfondita la storia della
maison: qui -
http://www.thewatchquote.com/Jaeger-Lecoultre-History-No_113.htm -, ad esempio, si ricorda che l'evento della fusione ufficiale fu salutato con la presentazione di uno splendido calendario di forma celebrativo.
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Grazie per la precisazione, come sempre studio e ricerca aggiungono fascino alla passione per gli orologi che hanno segnato un’epoca.