Ho letto l’elencazione dei criteri che sarebbero stati alla base delle scelte e delle esclusioni. Li rispetto ma non li condivido, aggiungo anche che alcuni sono tali per cui si ha l’impressione di una classica razionalizzazione ex post, più che una scelta ex ante. Inoltre in base ad alcuni di quei criteri enunciati qualcuno che non c’era avrebbe potuto esserci, e altri che c’erano non avrebbero dovuto esserci.
Sulle modalità espositive forse andrebbe ricordato che un orologio non è un quadro, e non è una scultura. Che già le sculture comunque si toccano in genere, ed è importante. Che l’orologio meccanico non è una opera d’arte, ma un oggetto meccanico da indossare. Volerlo trasformare in opera d’arte, od in un qualcosa che si guarda solo, trovo sia snaturarlo completamente nel suo essere orologio. Ed infatti i maestri presenti, la vera ricchezza della mostra, non hanno avuto difficoltà a dare in mano i propri orologi . Voutilianen ha aperto la vetrina per farmi vedere un pezzo, di Gauthier non ne parlavamo neppure, idem Ballouard, idem Roth . Ho il sospetto che anche per loro un orologio non si espone come un quadro. Tutto qua. Ma sarò io in errore clamoroso.
Quindi in sintesi:
la mostra è deludente, i criteri me li sono inventati dopo, l'illuminazione li rende impossibile da vedersi, sbagliata è la selezione degli artisti, sbagliato è volerli presentare come creazioni artistiche, i dial di Voutilainen non sono artigianali e le decorazioni deludenti (specie rispetto al tuo gronefeld e al MDT con decorazioni di voutilainen), il logical one è un orologio difettoso, ferrier non merita un posto, halter non indossabile causa dimensioni (lo hai detto proprio tu?
?
), dufour pessimo e comunque non è quell'artigianato di cui il mondo parla, brutto lo Smith, DB non pervenuto, Claret Xtrem forse bello ma sin quando le tue preziosi mani non lo maneggiano non gli possiamo dare una sufficienza.
Inoltre, come sempre fai, hai scritto con la solita secumera, che soltanto io avevo problemi ad aprir le vetrine e che Voutilainen, Roth, Gauthier e Ballouard le hanno aperte senza problemi.... ecco di questo parlo quando dico che fai affermazioni non veritiere come se ne fossi stato testimone: le chiavi delle vetrine le avevo solo io e non ne ho aperta una.
Smettila di scrivere ciò di cui non hai certezza.
Gli orologi che avete toccato, chi li ha toccati, sono quelli che i Watchmakers avevano al polso.
Queste regole, in un museo, sono fissate dalle assicurazioni, lo ripeto, non è una fiera... non parlare di cose di cui non hai la massima certezza.
Io mi rendo conto che dirti queste cose non servirà a nulla ma stai parlando del mio lavoro come se ne sapessi di più e avessi visto cose che immagini o che ti sono utili alle tue argomentazioni fantasiose.
qualcuno mi ha appena scritto qualcosa che trovo sia particolarmente attinente:
Quanto all’intervento “dissonante”, ci sta anche quello, in fondo bisogna pur farsi notare ...
A me ha ricordato questa epigrafe:
Qui giace l’Aretin, poeta tosco.
Che d’ognuno disse mal, fuorché di
Cristo,
Scusandosi col dir: “Non lo conosco”!