Vorrei anche io fare una recensione, sull'idea di quella fatta da Istaro, ma ci metterò più tempo.
Anzitutto un giuidizio complessivo sulla mostra, sulla presenza mia al vernissage, su cosa ha lasciato a me e che cosa credo possa lasciare ad altri.
La mostra è un evento estremamente positivo. Non so se meriti proprio tutte le qualifiche che le vengono attribuite da altri (personalmente non lo credo per tante ragioni) ma è di certo stata l'occasione per due cose per me importanti ed estremamente positive: 1) il contatto con tanti maestri orologiai importanti, anche se per forza di cose breve; 2) il contatto con tanti appassionati, forumisti e non forumisti, veri esperti di alta orologeria, e lo scambio di pareri; 3) la possibilità di vedere, anche se non nelle condizioni che avrei desiderato e che avrei ritenuto le uniche congrue, orologi assai rari e pregiati Vedere poco è sempre molto meglio di nulla. Molti di questi orologi non li avevo mai visti. Qualcuno sono riuscito a vederlo meglio di altri, qualcuno peggio, non penso per mia responsabilità.
E' comunque un ritratto di altissima e rarissima orologeria, non di tutta l'altissima e rarissima alta orologeria, ma di alcune sue parti. Anche se non sono tutte e sempre quelle che io amo di più e che ritengo più rilevanti nel settore e come contributo al futuro del settore.
Ho visto un paio di orologi magnifici. Su tutti il Daniels, per me dei presenti quello con il quadrante più raffinato per decorazione e stile generale. Un orologio non dei più complicati ma che ha confermato appieno l'altissima opinione che ho da sempre di Daniels: credo che oggi nessuno dei viventi sia al suo livello, nè come capacità di finitura (almeno del quadrante) né come creatività tecnica che per me come è noto conta molto ma molto di più delle finiture .
Il secondo orologio magnifico che ho visto è il Daniel Roth, JDN. Ecco, complessivamente per me il numero 1 della mostra. Per le finiture assai più artigianali veramente belle - per quello che si riusciva a vedere - e anche per il disegno di tutto, quadrante, cassa, davanti e dietro. Lo avevo già apprezzato in foto, ma dal vero è ancora più impressionante. Un gran bel pezzo, senza dubbio.
Ho visto altri orologi notevoli, anche se non a livello di questi primi citati: i Voutilainen, che già conoscevo, con quadranti bellissimi che forse io gradirei un po' più artigianali di quelli perfetti che si vedono, che rimangono comunque tra i più bei quadranti di stile classico mai realizzati (e anche se non esposti, pure non del tutto classici) , con sola delusione , che però già conoscevo, per la finitura complessiva del calibro del solotempo, soprattutto in rapporto al prezzo richiesto, e al livello di perfezione che ci si aspetta da Voutilainen.
Molto interessante lo Smith, certo non il mio preferito per stile, ma le finiture esibite davanti e dietro sembravano proprio al top. Non posso dimenticare i numeri romani applicati lucidati a specchio, il lavoro pazzesco sul quadrante. Penso che non ci metterei troppo a trovare uno Smith che mi piaccia anche esteticamente, con queste premesse.
Altra menzione per Klings. Klings per me è stata una scoperta, sapevo che esisteva ma non lo conoscevo. Considero per nulla interessanti ed attraenti questi orologi esposti, ma il livello di artigianalità che traspariva era molto alto. E l'aspetto che più ho apprezzato è stata la minuscola targhetta avvitata con il nome, praticamente illegibile, Klings, Un nome minuscolo, una gran classe che mi piacerebbe fosse ripresa da altri. Su di lui non so nulla, non so come lavori, quindi non mi esprimo su quanto faccia in casa o no (cosa che per me rimane non determinante comunque nella valutazione di un grande orologiaio).
Guathier: li conoscevo già, ho apprezzato la loro indossabilità. Solo il Logical One fa breccia nel mio cuore da tempo, anche se so per certo che i primi esemplari almeno avevano problemi di funzionamento spero risolti (anche se poi ho saputo che era una serie limitatissima, cosa che non sapevo o pensavo). Si tratta di un orologio con soluzioni tecniche uniche su cui si potrebbe discutere a lungo. Con finiture che forse mi sono apparse meno artigianali di altri di ottimo livello.
Ballouard: niente male esteticamente, carini, persino simpatici (e simpatico lui), ma francamente per me rimane un mistero cosa abbia a che fare con Voutilainen, Daniels, Dufour, Smith, etc.
E un altro per me fuori posto è Ferrier. Non è la prima volta che vedo suoi orologi. Sono gradevoli. Non vedo però alcun elemento che me lo rendano meritevole di stare accanto a mostri sacri. O meglio, vedo molti nomi assai più meritevoli di stare accanto ad altri nomi.
De Bethune, visto veramente poco. Erano talmente poco illuminati che ho dovuto guardare molto per capire che erano De Bethune. E' comunque una orologeria che già conosco e che mi piace moltissimo. Non capisco , anzi lo capisco, perché malgrado quello che fanno si trovino in difficoltà e ora si stanno rilanciando senza Zanetta. Andrò a Pisa a vedere un loro tourbillon a secondi morti che potrebbe farmi aprire il portafogli, ma siamo solo alle ipotesi.
Asaoka: in foto bellissimi. Purtroppo su tre ne ho visto uno, e non era il più interessante, che teoricamente sarebbe stato il secondo, il cui quadrante era al buio pressoché totalmente, ma anche il terzo che ho intuito che era il suo cronografo con leveraggi anteriori, ma non posso dire di averli realmente visti. Li ho immaginati.
Dufour: delusione. Per quell'esemplare esposto. Ne ho visti altri che secondo me più rispettavano quello che si vede su internet. Non so darmi una spiegazione, e quelle che ho letto non mi convincono del tutto, o forse per niente. E non è solo un problema di cassa.
Vianney Halter: sulla genialità di questo orologiaio non ho dubbi, ma anche sui suoi prezzi folli. Purtroppi i suoi pezzi che mi piacciono non c'erano, quello esposto era senz'altro un interessante esemplare di orologeria non convenzionale, di altissimo livello, per certi aspetti anche bello, ma io non lo prenderei mai. Né per il prezzo a cui immagino soltanto possa essere venduto, né per le dimensioni che me lo fanno ritenere non indossabile, né per lo stile complessivo che non me lo fa apprezzare abbastanza.
Cleret: l'xtreme non l'avevo mai visto di persona. Ma senza poterlo prendere in mano non ho capito cosa mi sarebbe interessato capire di questo orologio, comunque un pezzo di estrema bravura. Claret a me in generale non fa impazzire. E' molto ma molto meno artigianale di altri che esponevano, è comunque una orologeria di livello tecnico eccelso che non mi scalda il cuore se non eccezionalmente.
E' solo la prima parte. Seguirà prima o poi un'altra. Naturalmente rispondo solo ad osservazioni non polemiche, a quelle polemiche non rispondo. E ancora meno a quelle che mi attribuiscono cose che non ho scritto, e che neppure penso.
E' ovvio, ma credo ci sia bisogno di precisarlo visto quello che ho letto , che critiche rivolte ad orologi esposti non sono attribuibili in alcuna misura a chi ha organizzato l'esposizione.