Parto con una premessa: ho un debole per George Daniels.
Cercando di studiarlo, posso certamente affermare che abbia “forgiato” e indirizzato le mie preferenze in orologeria. Non nego io possa anche essere condizionato in certe preferenze proprio da questo approccio.
Mi intriga anche la modalità con la quale sono stati costruiti i suoi quadranti. La scuola è indubbiamente quella relativa alla corrente “Breguettiana” ma più che altro io direi che si tratta di scuola puramente anglo-sassone (dalla quale lo stesso Breguet attinse durante i suoi viaggi in Inghilterra).
Posso affrontare la questione solo in veste di appassionato, con relativi limiti e poche certezze assolute!Metto in conto anche la possibilità che io dica delle inesattezze, quindi sono pronto ad essere smentito o corretto, ben venga !
Analizziamo insieme alcuni aspetti riguardanti la composizione di alcuni quadranti.
Capitolo 1:Come si possono ottenere varie tipologie di lavorazione (guilloche, lignèe ecc) su un unico quadrante, considerando anche l’intersezione di contatori vari e cornici.. ??
Su un unica superficie piana è relativamente semplice (semplice inteso a livello accademico e teorico) effettuare un unica tipologia di lavorazione. Quindi se voglio “riempire” un quadrante di soli lignèe non faccio altro che entrare e uscire con l’utensile da un lato all’altro del quadrante mantenendo la stessa altezza di lavorazione. Se voglio fare un guilloche faccio altrettanto con aggiunta di ulteriori passaggi ad intersecare le linee del primo passaggio.
Ora: immaginatevi, durante questi passaggi, ci sia da “raggirare” un contatore o ancor peggio una targhetta di forma nel bel mezzo del quadrante … La traiettoria dell’utensile andrebbe fermata ad ogni passaggio in un punto ben preciso in prossimità del perimetro della targhetta per non invaderla ..e qui comincia “il bello”.
Se faccio un ragionamento figlio dei miei tempi, so che posso programmare una fresa CNC ..che con un controllo numerico computerizzato, capace di calcolare il decimo di millimetro, mi permette di fare tutte le lavorazioni con un unico passaggio senza mai togliere il quadrante dal macchinario.. Da tutto questo, consapevole che l’utensile, per quanto minuscolo, ha un suo spessore, userei un escamotage per non far risaltare le fermate dell’utensile in prossimità di geometrie differenti sulle traiettorie, come ..?? Effettuando un “solco” lungo tutto il perimetro della targhetta (ormai presa ad esempio).. una sorta di cornice scavata che interrompe il guilloche … Esteticamente apprezzabile come soluzione!
Se guardo la foto qui sopra mi chiedo come sia possibile eseguire questa mole di lavoro con metodi manuali.. da ignorante (nel senso che ignoro) mi chiedo come sia possibile programmare manualmente tutte le fermate del guilloche in determinati punti (curvi, obliqui.. guardate anche la riserva di carica sempre sulla foto sopra) con coordinate sempre differenti, quasi infinite..
Tutto questo è replicabile con metodologie manuali..?? Non lo so, quindi potrebbe anche essere.
Come verrebbe fatto manualmente..?? Non lo so, immagino con macchinari appositi che io non conosco. Una sorta di macchinario che manualmente tenga conto di tutti i punti di fermata..?? Esistesse lo vorrei davvero vedere, lo troverei strabiliante e meraviglioso!! Oppure mi vien da pensare che sarebbe possibile riprodurre questo tipo di quadrante “semplicemente” giocando sugli spessori: quindi effettuando prima su tutto il quadrante il guilloche per poi toglierlo con una fresatura manuale solo sui contatori (scavando) e ricavando anche le targhette o le cornici semplicemente togliendo materiale sul guilloche, questo fa si che una superficie liscia o satinata non possa avere la stessa profondità (o altezza) della superficie lavorata a guilloche.
Usare piani ed altezze differenti sarebbe la cosa più logica da fare anche se l’impressione è che, targhette e cornici siano sempre sullo stesso livello del guilloche.
In questa foto sopra si può notare come tutte le lavorazioni sembrino essere sullo stesso piano, alla stessa altezza.
Capitolo 2:Esiste (e di questo sono certo) un'altra tipologia di quadranti, differenti per procedura da quello sopra.
Se faccio un ragionamento figlio della tradizione più antica, devo ragionare con le attrezzature di un tempo!
C’è da chiedersi: come faceva Breguet.. ?? Come faceva Daniels..?? Come fa Smith..??
Così:
Assemblando un quadrante composto da vari pezzi, ogni pezzo ha la propria lavorazione (entrata e uscita consecutiva dell’utensile o a passo) un differente guilloche per ogni contatore, una satinatura, uno smalto oppure un argentatura.. Effettuate tutte le lavorazioni separatamente, si va a comporre poi il quadrante come una sorta di intarsio (nel legno generalmente si ha la possibilità di stuccare le imperfezioni dell’intaglio e di levigare il tutto successivamente.. su questi quadranti, invece, tutto deve avere la misura perfetta ed incastrarsi con una precisione assurda per rendere il limite invisibile ad occhio nudo). Solo le macro fotografiche possono rilevare i limiti umani (ben vengano come certificato inconfutabile di artigianalità).
Guardate la foto sopra.. vedrete l’intarsio e nessuno scavo o cornice perimetrale sull’inserto.
Spero dunque abbiate capito la differente tipologia di costruzione.
Attualmente ritengo (personalmente) più “romantica” la soluzione ad intarsio, forse perché la comprando nell’esecuzione, le attribuisco artigianalità e storicamente riesco anche a collocarla.
Invece la soluzione a “quadrante intero” (scusate i nomi che attribuisco) è per me ancora un mistero come venga eseguita manualmente e questo è dovuto certamente ad ignoranza ma finchè non scoprirò le tecniche manuali con le quali si possono eseguire questo tipo di quadranti, ammetto di ritenerli meno “romantici” (?).
L’apprezzare più uno non significa detestare l’altro (sia chiaro) e ammetto sia sbagliato lasciarsi andare a supposizioni.. quindi spero di scoprire prima o poi (magari già qui in questo topic) come vengono eseguiti manualmente i “quadranti interi”. Da appassionato ritengo una priorità imparare a capire.
Faccio un ultimo appunto:Normalmente ho visto (oppure ho dato per scontato di vedere) i quadranti Daniels sempre con targhette, inserti e contatori applicati. Solo oggi, approfondendo la ricerca, ho trovato (oppure ho fatto semplicemente più attenzione del solito) un quadrante con targhetta che sembra incisa, mentre tutto il resto è applicato.. ecco qui
Questo mi rende ancor più confuso. E’ possibile che Daniels utilizzasse entrambe le tecniche..?? Sulla foto di sinistra c’è una targhetta che sembrerebbe incisa e sullo stesso piano del Guilloche.
Ripeto: l’unica spiegazione che riesco a darmi è quella di un abbassamento (togliendo il guilloche sulla targhetta) impercettibile tanto da sembrare sullo stesso piano .. Altrimenti qualcuno mi deve spiegare come sia possibile, manualmente, fermare l’esecuzione del guilloche in prossimità della targhetta..