Sappiamo che il diametro non ci dice tutto sull’indossabilità di un orologio, poiché esistono fattori che possono modificare l’impatto visivo, come le anse (forma, lunghezza, inclinazione) o la lunetta (spessore).
Però non possiamo nemmeno ignorare completamente i numeri…
Vogliamo dire che i 48 mm di questo orologio, lato anse, non sono paragonabili ai 48 mm di un altro in cui le anse sporgono ulteriormente?
Ok, paragoniamolo a un 46 mm (il diametro lato corona). Tenendo presente che a questo diametro, dal lato delle anse, bisogna aggiungere il prolungamento della cassa che incorpora le anse stesse (e che ha un impatto visivo maggiore delle semplici anse).
Qualcuno usa con soddisfazione orologi di questa dimensione. Io li trovo eccessivi, se non in contesti particolari. Siamo pur sempre nel regno dei tasca…
Aggiungiamo poi lo spessore, che non consente di coprire l’orologio con il polsino di una camicia, ma nemmeno con la manica di un maglioncino, la quale si appoggerebbe sopra l’orologio con uno sgradevole rigonfiamento.
Un orologio da usare sempre scoperto, quindi.
Al di là delle analisi verbose, l’effetto è questo:
Non lo definirei grottesco, abbiamo visto di molto peggio.
Ma la mia domanda, molto semplice, è questa: quanti, a prescindere dal valore, andrebbero in giro
quotidianamente con un orologio di questo tipo?
A me sembra “indossabile” solo in contesti specifici.
Il che
nulla toglie alla sua bellezza, che ha affascinato anche me.