Il problema non sono gli orologi, è la rinuncia della scuola alla sua missione educativa.
Altro esempio?
Sempre nei Paesi anglosassoni, vogliono rinunciare all'insegnamento della scrittura in corsivo, per limitarsi allo stampatello (nonostante gli studi che confermano l'importanza del corsivo).
Il fatto è che molti non ritengono più necessario aiutare i ragazzi ad affrontare e superare le difficoltà.
Si preferisce limitarsi a somministrare "abilità" che siano immediatamente spendibili a supporto del lavoro e dello svago. Evitando ai giovani la "frustrazione" di confrontarsi con ciò che è duro da apprendere, che sviluppa il senso critico, di cui non si percepisce l'utilità immediata.
La dittatura dell'utile sta crescendo generazioni di giovani smanettoni, che sanno usare bene il pc, ma non capiscono a fondo un testo scritto.
Futuri ingranaggi del sistema produttivo e di consumo. Destinato però a implodere, se privato del genio creativo di giovani davvero maturi.
Se viene giudicato "difficile" anche l'apprendimento della lettura dell'affissione analogica negli orologi (peraltro la forma di consultazione dell'ora più istintiva, quando è assimilata)... poveri noi!