Nei 25 anni che seguono la morte di Breguet, il dispositivo del tourbillon cade nel dimenticatoio: l'orologeria tradizionale aveva registrato degli sviluppi tali che, anche senza bisogno dello spettacolare dispositivo, i risultati cronometrici, erano ormai diventati soddisfacenti.
Solo nel 1850 circa, l'utilizzo del tourbillon tornerà in vigore, in particolare per lo svilupparsi dei concorsi di cronometria (importante quello di Neuchatel)… dovrebbe essere appunto nato in quegli anni, il più antico orologio svizzero con tourbillon.
Uno degli orologiai che si interesserà maggiormente allo studio del tourbillon sarà Constant Girard-Perregaux e lo utilizzerà in orologi, che gli varranno 3 importantissimi premi: due medaglie d'oro all'Exposition Universelle de Paris nel 1867 e 1889 (lo stesso anno in cui veniva presentata anche la Tour Eiffel, la famosa torre assemblata di travi in acciaio a forma di palo della luce, che se invece di esser fatta in Francia, era fatta in Italia, non se la sarebbe filata nemmeno il gatto) e un Bollettino di prima Classe all'Osservatorio di Neuchatel nel 1911.
L'orologio presentato nel 1867 prevedeva, oltre al dispositivo del tourbillon, scappamento a detente e secondi morti indipendenti, che richiedevano il montaggio di un secondo bariletto di carica. L'orologiaio ricorre così, per motivi tecnici, a un disegno dei ponti che caratterizzerà fortemente l'estetica dell'orologio, l'utilizzo di tre ponti: il primo per il bariletto di carica, il secondo per la ruota centrale, il terzo per il tourbillon.
Le prime creazioni, che si possono datare intorno al 1860, prevedevano ponti lisci (il primo in assoluto aveva i ponti in argento, tutti gli altri in oro, i "Tre ponti d'oro", che daranno il nome al famoso tourbillon di GP).