Non avevo capito che l’Overseas mostrato da Enrico (diemmeo) fosse un nuovo acquisto: congratulazioni!
Molto utile veder riassunto in un topic il percorso di questo storico modello Vacheron.
Aggiungo qualche considerazione sparsa.
Molti pensano che anche il 222 sia opera di Genta.
Effettivamente, la natura fortemente innovativa del progetto (la lunetta avvitata sul fondello) depone in questa direzione.
Genta non solo non smentì, ma anzi in qualche intervista lasciò intendere un suo collegamento col progetto (in questo forum una ricostruzione della vicenda:
https://rwg.cc/topic/139345-vacheron-constantin-222overseas-and-genta-or-hysek/). Probabilmente accordi da lui presi con le altre case per cui lavorava gli impedirono di ufficializzare la sua collaborazione con VC. Forse – siamo nel campo delle ipotesi - lui concepì il progetto e Jörg Hysek lo realizzò.
Venendo agli Overseas, quelli della prima generazione mi piacciono molto, come attesta… il mio ultimo acquisto
.
Si tratta di un modello che rientra a tutti gli effetti nella categoria ideata da Genta, quella che definisco dei braccialati “informali eleganti”: cioè orologi col bracciale in acciaio che, per dimensioni e disegno (anche del quadrante), sono pensati non come sportivi puri, ma per un uso anche con l’abito.
Il bracciale del primo Overseas non è proprio brutto: anche a me non convinceva pienamente, ma penso di aver capito che il suo limite principale è il confronto con il bellissimo bracciale degli Overseas successivi.
Un po’ piccola, però, la versione da 35 mm, tenendo conto anche della lunetta molto spessa, che riduce ulteriormente l’impatto visivo del quadrante, e della larghezza eccessiva del bracciale in rapporto a quella della cassa.
Al di là di tutto, il rapporto qualità/prezzo di questa generazione dell'Overseas è notevolmente migliore di quello dei più celebri braccialati concorrenti.
La seconda generazione, invece, mi sembra un po’ un “deragliamento” dalla categoria dei "gentaderivati" (
copyright guagua72).
Si tratta di un orologio sportivo a tutti gli effetti, sia per le dimensioni sia per il disegno del quadrante (lancette, grossi numeri arabi, che lo rendono ancor più sportivo del primo Ingenieur di Genta, anch’esso di dimensioni ragguardevoli).
Intendiamoci: si tratta di un sportivo molto bello, non estremo, il cui spessore relativamente contenuto lo rende più fruibile di altri orologi della sua categoria (almeno per chi ha un polso importante come quello – mi sembra – di Enrico).
Ma altro genere rispetto a RO, Nautilus, Laureato, Overseas prima serie, Santos.
Forse non è un caso che Vacheron si sia accorta di aver lasciato scoperta quella nicchia di mercato e con la terza serie sia tornata sui suoi passi, riproponendo un braccialato più elegante (bellissimi cassa e quadrante. Peccato per la “timidezza” sulle dimensioni, a causa di una politica dei prezzi troppo speculativa, che ha riservato quelle più contenute alla versione in oro bianco, dal prezzo folle. Ci sarebbe anche il
Petit modèle da 37 mm, che però ha una secondina al 9 che poco ci azzecca con la tipologia di orologio).
N.B.: le proporzioni del Nautilus 5711 sono del tutto equiparabili a quelle del Royal Oak, perché il modo più appropriato per misurarne il “diametro” è da “ore 4” a “ore 10”: fanno 40 mm.