Voglio fare un esperimento, onde vedere se questa sezione sia rianimabile. No, non intendo e mai più scriverò di politica su un forum di orologeria, neppure di automobili voglio scrivere, a meno che qualcuno non mi solleciti a farlo (dico le automobili, la politica no, comunque).
Provo a farlo raccontando le non poche novità che su questo caso si sono manifestate dall'ultima volta che ne ho scritto qui. Tanto ha fatto quel giornalista che ha dimostrato scientificamente che Pacciani non era sul luogo del delitto nel settembre 1985, e tanto manifeste erano le prove che ha addotto, che in silenzio ed in imbarazzo la Procura di Firenze ha dovuto riaprire l'inchiesta per cercare l'assassino delle coppiette, ammesso che sia vivo. Sono finiti sul registro degli indagati con tutte le accuse connesse ai duplici omicidi due persone, un medico e un ex legionario ed ex militare, persona di statura molto alta (e naturalmente in là negli anni). La cosa curiosa è che non si riesce a capire quali indizi abbiano portato a queste incriminazioni. Ho ascoltato diverse interviste all'ex legionario, e alcune delle cose che dice sono curiose. Sembra sapere qualcosa, o almeno afferma di sapere qualcosa, ma non dice ovviamente cosa (speriamo lo abbia detto agli inquirenti). Si sa che nel 1985 fu perquisito e furono trovate tante cartucce della serie H Winchester, come quelle del mostro, ma ovviamente non essendo esplose è impossibile stabilire se sono quelle del mostro. Aveva quattro armi denunciate, tra cui una Beretta 22, ma gli sono state rubate e lui ha fatto regolare denuncia. Ma le cartucce erano rimaste. Ma ci sarebbe dell'altro....
Un altro colpo di scena si è verificato grazie al solito giornalista (e regista) che ha pure trovato vivo in Spagna Salvatore VInci. Che in Italia risultava scomparso nel nulla e non più reperibile dal lontano 1988. Allora era uno dei maggiori sospettati per i delitti di Firenze, e non mancavano elementi indiziari, legati al suo profilo, e anche ad inquietanti reperti trovati a casa sua dopo uno dei duplici omicidi, un reperto che purtroppo non venne esaminato come avrebbe dovuto e potuto per ragioni ancora oggi misteriose. Salvatore Vinci non si nascondeva: risiede legalmente in Spagna e nessuno lo ha mai cercato dall'Italia! Pazzesco, veramente, già questo dovrebbe dire molte cose di come sono andate le indagini.
C'è chi sostiene , ma io non ne ho certezza, che Vinci stia raccontando delle cose e che questo sia alla base delle accuse di cui sopra.
MA c'è anche un altro colpo di scena, di cui forse avevo già scritto tempo fa. La pistola, la mitica e famigerata Berretta Calibro 22 che ha sparato dal 1968 è saltata fuori. Non è una notizia ufficiale ma è una notizia di cui sono a conoscenza. Gli esami degli esperti balistici avrebbero confermato che proprio questa è l'arma dell'assassino. Come è stata trovata, e quando? Nel Mugello, il 15 agosto 2016, una turista tedesca trova sul greto di un torrente la pistola. E' mezza arruginita, ha persino il numero di matricola non abraso. Le circostanze del ritrovamento sono tale da rendere certo che qualcuno l'ha fatta trovare. Il Mostro? Oppure qualcuno che ha accesso al deposito di memorabilia dell'assassino. Il che aumenta ulteriormente l'inquietudine. Penso sia un suo modo, nel momento in cui riprendono le indagini per dire agli inquirenti che lui è ancora libero e il mistero è ancora intatto.
Questa pistola ha la matricola. Stanno faticosamente cercando di capire chi l'ha posseduta. Un fatto significativo è che questa arma non risulta negli elenchi e nel censimento delle Berretta 22 di quel tipo che fu fatto nel 1982 in Toscana, proprio al fine di trovare l'arma dei delitti. Come è possibile? Si starebbero cercando anche alla Berretta notizie su quest'arma. Qualcuno dice che qualche registro fu perso nell'alluvione di Firenze....
Infine. I bossoli esplosi. Qualcuno sta provando di nuovo a sostenere che forse le pistole che sparavano erano due. Io penso che non sia possibile, ma non posso tacere un fatto che desta dubbi da tanti anni: in nessuna scena del delitto furono mai trovati bossoli in numero pari ai colpi esplosi. Tutti i bossoli ritrovati sono sempre stati solo ed unicamente di una arma, la famigerata calibro 22 di cui sopra. Su questo non ci sono dubbi. Ma perché in tutti i delitti i bossoli non corrispondono ai colpi esplosi? Nei primi delitti la ricerca non fu accurata, qualcuno non fu trovato, la scena del delitto non era delimitata (come si vede anche da foto dell'epoca), qualcuno poteva anche metterseli in tasca e portarli via. Ma negli ultimi come è possibile? E non sono piccole differenze, sono grandi differenze. Nel delitto dell'85 addirittura i pochi bossoli trovati erano ammucchiati, quindi non espulsi dalla Beretta. Come ce li avesse messi qualcuno. Perché? Ha forse sparato una pistola a tamburo oltre alla 22 automatica nei delitti del mostro? Non si sa, non se ne trova traccia, non sembra compatibile con la scena dei delitti. Ma qualcuno lo ipotizza ancora, e comunque resta il mistero del numero dei bossoli.
A proposito del censimento delle Berretta 22 nel 1982 vendute in Toscana, Emilia Romagna ed Umbria, all'appello mancavano quattro beretta 22 di cui non si riusciva a sapere niente vendute tutte in Toscana. Si è sempre pensato che una di queste fosse la famigerata arma dei delitti, In realtà questa Berretta poteva essere stata acquistata fuori dalle tre regioni prese in esame, e il possesso non essere stato denunciato.
In sintesi estrema, non mi aspetto molto da questa nuova inchiesta, e magari mi sbaglio: sarei lieto di sbagliare. Ma è passato tanto tempo, tanti reperti sono stati distrutti, altri che si stanno analizzando con le nuove tecniche mi dicono non abbiano dato risultati attendibili (e ci sarebbe da aprire un altro capitolo a proposito, ma lasciamo stare), ma soprattutto non so se esiste una vera volontà di trovare il colpevole.
Se questo messaggio non troverà almeno una risposta, considererò chiuso definitivamente l'argomento.