Orologico Forum 3.0

Ma quanti pochi siamo?

Istaro

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #150 il: Novembre 05, 2018, 10:46:30 am »
Il punto è che nel q/p, specialmente nel lusso, la q rappresenta la qualità percepita dall’acquirente, che è sostanzialmente funzione di sostanza e di fuffa.
Le case che lavorano “meglio”, alzano i prezzi ma riescono a tenere alta anche la q e questo accade lavorando molto anche sulla fuffa., in alcuni casi a livello estremo.
Io, forse fuori dal coro, sono convinto che la sostanza duri nel tempo mentre la fuffa sia passeggera (nel senso che nel momento in cui rallenterà l’azione di mktg della maison di turno, si sgonfierà anche la fuffa).
Ciò non toglie che si possa acquistare referenze “gonfiate”, più di altre, dal marketing, l’importante è farlo come scelta consapevole.

Bisogna intendersi sui termini.

Quella che tu chiami (e abbiamo qui spesso definito) "fuffa" è quella che io ho definito "fattore lusso", distinto  dalla qualità intrinseca del bene.

Poi è ovvio che acquirente associ anche alla fuffa un valore (altrimenti non la pagherebbe). Possiamo parlare di qualità percepita, ma va distinta da quella di cui parliamo, che è una qualità fondata il più possibile su elementi obiettivi.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Istaro

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #151 il: Novembre 05, 2018, 10:56:08 am »
Magari sarà pure così ma personalmente un rapporto Q/P per gli orologi non me lo sono mai posto.
Lo faccio per le auto, potenza, tenuta di strada confort, perché sono cose che mi servono ma sugli orologi cosa dovrei pormi oltre al piacermi e fare le funzioni che deve fare ne più e ne meno?

In ogni spesa che facciamo, anche la più voluttuaria, ci facciamo sempre due conti. In alcuni casi con attenzione meticolosa; in altri casi in maniera più sbrigativa, affidandoci all’istinto, all’esperienza, ai consigli.

Io penso che dopo quarant’anni di frequentazione degli orologi tu abbia semplicemente assimilato una serie di informazioni e competenze che ti consentono di andare col “pilota automatico”: non ti preoccupi più di avere in assoluto il miglior rapporto qualità/prezzo (oggi hai altre cose cui dai più importanza), ma dentro di te pensi di non spendere i soldi a casaccio.

Se a te interessasse solo l’emozione che ti dà l’aspetto di un orologio, acquisteresti un quarzo o un fake…  ;)
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corrado71

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #152 il: Novembre 05, 2018, 11:47:08 am »
Magari sarà pure così ma personalmente un rapporto Q/P per gli orologi non me lo sono mai posto.
Lo faccio per le auto, potenza, tenuta di strada confort, perché sono cose che mi servono ma sugli orologi cosa dovrei pormi oltre al piacermi e fare le funzioni che deve fare ne più e ne meno?

In ogni spesa che facciamo, anche la più voluttuaria, ci facciamo sempre due conti. In alcuni casi con attenzione meticolosa; in altri casi in maniera più sbrigativa, affidandoci all’istinto, all’esperienza, ai consigli.

Io penso che dopo quarant’anni di frequentazione degli orologi tu abbia semplicemente assimilato una serie di informazioni e competenze che ti consentono di andare col “pilota automatico”: non ti preoccupi più di avere in assoluto il miglior rapporto qualità/prezzo (oggi hai altre cose cui dai più importanza), ma dentro di te pensi di non spendere i soldi a casaccio.

Se a te interessasse solo l’emozione che ti dà l’aspetto di un orologio, acquisteresti un quarzo o un fake…  ;)

Gianni quest'ultima affermazione è davvero paradossale e la proponi evidentemente per portare acqua alla tua tesi, ma sai bene che non funziona così.
Perché la passione per gli orologi unisce molti aspetti, come la meccanica, le finiture, la lavorazione dei metalli; tutti aspetti che in un quarzo o, peggio ancora, in un falso non troverai mai, q/p o non q/p. Ragionando per paradossi così certamente non raggiungeremo un punto di incontro, ammesso e non concesso che abbia una qualche utilità raggiungerlo.
In realtà siamo tutti appassionati che guardano, o meglio, danno più o meno peso, ad aspetti distinti nella ricerca di un orologio; siamo tutti appassionati che si approcciano all'orologio in modo diverso, chi più scientifico chi più ludico o superficiale. Parlarne può essere stimolante, ma convincere il prossimo che la propria visione, in alcuni casi direi quasi religione, è quella giusta che utilità ha? Apostrofare persone che si conoscono poco o niente nella vita reale con accenni a cultura e studio, che utilità ha? A mio modesto avviso, serve solo, a chi si comporta in modo siffatto, a dare una percezione distorta di se; e a chi legge tali eccessi, a irritarsi proprio nel momento in cui, invece, stava dedicando dieci minuti ad un momento di svago.
E con ciò lascio questa discussione, ormai sterile. Ci si sente nelle altre  ;)
« Ultima modifica: Novembre 05, 2018, 11:49:17 am da corrado71 »

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #153 il: Novembre 05, 2018, 12:16:32 pm »
Magari sarà pure così ma personalmente un rapporto Q/P per gli orologi non me lo sono mai posto.
Lo faccio per le auto, potenza, tenuta di strada confort, perché sono cose che mi servono ma sugli orologi cosa dovrei pormi oltre al piacermi e fare le funzioni che deve fare ne più e ne meno?

In ogni spesa che facciamo, anche la più voluttuaria, ci facciamo sempre due conti. In alcuni casi con attenzione meticolosa; in altri casi in maniera più sbrigativa, affidandoci all’istinto, all’esperienza, ai consigli.

Io penso che dopo quarant’anni di frequentazione degli orologi tu abbia semplicemente assimilato una serie di informazioni e competenze che ti consentono di andare col “pilota automatico”: non ti preoccupi più di avere in assoluto il miglior rapporto qualità/prezzo (oggi hai altre cose cui dai più importanza), ma dentro di te pensi di non spendere i soldi a casaccio.

Se a te interessasse solo l’emozione che ti dà l’aspetto di un orologio, acquisteresti un quarzo o un fake…  ;)

Gianni quest'ultima affermazione è davvero paradossale e la proponi evidentemente per portare acqua alla tua tesi, ma sai bene che non funziona così.
Perché la passione per gli orologi unisce molti aspetti, come la meccanica, le finiture, la lavorazione dei metalli; tutti aspetti che in un quarzo o, peggio ancora, in un falso non troverai mai, q/p o non q/p. Ragionando per paradossi così certamente non raggiungeremo un punto di incontro, ammesso e non concesso che abbia una qualche utilità raggiungerlo.
In realtà siamo tutti appassionati che guardano, o meglio, danno più o meno peso, ad aspetti distinti nella ricerca di un orologio; siamo tutti appassionati che si approcciano all'orologio in modo diverso, chi più scientifico chi più ludico o superficiale. Parlarne può essere stimolante, ma convincere il prossimo che la propria visione, in alcuni casi direi quasi religione, è quella giusta che utilità ha? Apostrofare persone che si conoscono poco o niente nella vita reale con accenni a cultura e studio, che utilità ha? A mio modesto avviso, serve solo, a chi si comporta in modo siffatto, a dare una percezione distorta di se; e a chi legge tali eccessi, a irritarsi proprio nel momento in cui, invece, stava dedicando dieci minuti ad un momento di svago.
E con ciò lascio questa discussione, ormai sterile. Ci si sente nelle altre  ;)



Istaro

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #154 il: Novembre 05, 2018, 12:30:28 pm »
Corrado, perdonami, ma non capisco perché “contesti” una mia affermazione, evidenziandola in rosso, per poi dire… la stessa cosa!  8)

Io ho scritto che non può interessare “solo” l’emozione. E tu me lo confermi, dando per scontato che debbano essere presi in considerazione “meccanica, finiture, lavorazione dei metalli”, ecc.

Dunque quando è stato scritto, in questa discussione, che quello degli orologi è “soltanto” un gioco o uno sfizio, senza “nessuna” relazione con gli aspetti di qualità/prezzo, si trattava evidentemente di forzature polemiche (in gioco ci sono sempre tanti elementi).  ;)

Però penso che le forzature polemiche siano poco utili a creare un clima di confronto (io cerco di evitarle, se le trovate in qualcosa che ho scritto… mi sono scappate!). E continuo a non capire da dove siano scaturite in questa discussione…

Dal fatto che secondo Ermanno l’acquisto di un Nautilus non è da intenditori (perché non è abbastanza attento al rapporto q/p)? Dal fatto che secondo lui l’approccio all’orologeria debba essere impegnato?

Secondo me sono posizioni legittime. Che possono non essere condivise (io le condivido in parte), possono essere contestate; ma non  sottintendono che chi compra un Nautilus – o altri orologi-icona - sia ipso facto  un ignorante (come ho cercato di spiegare nel mio lungo post di sabato). E quindi non devono suscitare il risentimento di nessuno.

Ci possono e ci debbono  essere approcci diversi alla materia degli orologi (io mi annoierei terribilmente in caso contrario…), e tutti hanno il diritto di esporli senza che altri si sentano offesi.

Poi quando scatta la scintilla polemica si tende a forzare i concetti, scappano frasi fuori posto… Ma tra persone adulte spero che non ci impicchiamo a quelle frasi, perché le nostre posizioni sono molto più vicine di quanto la foga polemica possa far sembrare.  :)
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Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #155 il: Novembre 05, 2018, 12:45:41 pm »
A me sembra che si continua a far finta di non capire. E come ha detto corrado penso che non scriverò più qui perché basta così.
Ma quali polemiche? Non si sono portate avanti le idee solo per polemiche, qui nessuno ha mai imposto nulla. Invece dall’altra parte ho sentito solo sentenze come anche “cerco di indirizzare verso una certa orologeria”. Cerco di indirizzare? Ma chi? Cosa? Ma veramente ci sentiamo così superiori addirittura da voler indirizzare una passione e gli acquisti altrui? Come ha detto Corrado mi sembra molto arrogante come atteggiamento.
Qui dentro tra noi chiunque dovesse comprare un RO o un Nautikus o un Daytona (perché di quelli si parla) nessuno verrebbe a dire “ho preso il più grande orologio al mondo”. No! Semplicemente direbbe “si lo so, l’ho pagato tanto ma pur sapendo cosa offre, e’ stato un acquisto d’impulso e di cuore”. Ma ci vuole tanto a capirlo? Si fa tanta fatica a capirlo? E la cosa che mi rincuora e’ che il 90% degli intervenuti la pensa così!
E ripeto, qui dentro tutti abbiamo quegli orologi! Tutti! Tranne pochissimi (3-4).
Per cui di cosa stiamo a parlare? A volte bisognerebbe scendere dal pulpito ed essere un poi più umili e rispettare le idee altrui. Visto che di minkiate stiamo parlando! Perché minkiate sono!

corrado71

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #156 il: Novembre 05, 2018, 12:54:24 pm »
Corrado, perdonami, ma non capisco perché “contesti” una mia affermazione, evidenziandola in rosso, per poi dire… la stessa cosa!  8)

Io ho scritto che non può interessare “solo” l’emozione. E tu me lo confermi, dando per scontato che debbano essere presi in considerazione “meccanica, finiture, lavorazione dei metalli”, ecc.

Dunque quando è stato scritto, in questa discussione, che quello degli orologi è “soltanto” un gioco o uno sfizio, senza “nessuna” relazione con gli aspetti di qualità/prezzo, si trattava evidentemente di forzature polemiche (in gioco ci sono sempre tanti elementi).  ;)

Però penso che le forzature polemiche siano poco utili a creare un clima di confronto (io cerco di evitarle, se le trovate in qualcosa che ho scritto… mi sono scappate!). E continuo a non capire da dove siano scaturite in questa discussione…

Dal fatto che secondo Ermanno l’acquisto di un Nautilus non è da intenditori (perché non è abbastanza attento al rapporto q/p)? Dal fatto che secondo lui l’approccio all’orologeria debba essere impegnato?

Secondo me sono posizioni legittime. Che possono non essere condivise (io le condivido in parte), possono essere contestate; ma non  sottintendono che chi compra un Nautilus – o altri orologi-icona - sia ipso facto  un ignorante (come ho cercato di spiegare nel mio lungo post di sabato). E quindi non devono suscitare il risentimento di nessuno.

Ci possono e ci debbono  essere approcci diversi alla materia degli orologi (io mi annoierei terribilmente in caso contrario…), e tutti hanno il diritto di esporli senza che altri si sentano offesi.

Poi quando scatta la scintilla polemica si tende a forzare i concetti, scappano frasi fuori posto… Ma tra persone adulte spero che non ci impicchiamo a quelle frasi, perché le nostre posizioni sono molto più vicine di quanto la foga polemica possa far sembrare.  :)

Gianni, brevissima replica per evidenziare un errore di fondo che fai (punto 3 della tua risposta): nessuno ha mai detto che gli aspetti di qualità e prezzo non hanno alcuna relazione con l'orologio! Men che meno la qualità! E ci mancherebbe altro! E' un altro il concetto che non condivido, e cioè il rapporto qualità/prezzo, che a mio modo di vedere con la qualità, la bellezza, la complicazione, l'estetica, il pregio e tutto ciò che è passione per gli orologi, non c'entra un bel niente! Ti conosco come persona acuta ed attenta, per cui non ci credo che hai confuso il rapporto qualità/prezzo con la qualità di un orologio  ;)
E ora davvero passo la mano

Magari sarà pure così ma personalmente un rapporto Q/P per gli orologi non me lo sono mai posto.
Lo faccio per le auto, potenza, tenuta di strada confort, perché sono cose che mi servono ma sugli orologi cosa dovrei pormi oltre al piacermi e fare le funzioni che deve fare ne più e ne meno?

In ogni spesa che facciamo, anche la più voluttuaria, ci facciamo sempre due conti. In alcuni casi con attenzione meticolosa; in altri casi in maniera più sbrigativa, affidandoci all’istinto, all’esperienza, ai consigli.

Io penso che dopo quarant’anni di frequentazione degli orologi tu abbia semplicemente assimilato una serie di informazioni e competenze che ti consentono di andare col “pilota automatico”: non ti preoccupi più di avere in assoluto il miglior rapporto qualità/prezzo (oggi hai altre cose cui dai più importanza), ma dentro di te pensi di non spendere i soldi a casaccio.

Se a te interessasse solo l’emozione che ti dà l’aspetto di un orologio, acquisteresti un quarzo o un fake…  ;)

Gianni quest'ultima affermazione è davvero paradossale e la proponi evidentemente per portare acqua alla tua tesi, ma sai bene che non funziona così.
Perché la passione per gli orologi unisce molti aspetti, come la meccanica, le finiture, la lavorazione dei metalli; tutti aspetti che in un quarzo o, peggio ancora, in un falso non troverai mai, q/p o non q/p. Ragionando per paradossi così certamente non raggiungeremo un punto di incontro, ammesso e non concesso che abbia una qualche utilità raggiungerlo.
In realtà siamo tutti appassionati che guardano, o meglio, danno più o meno peso, ad aspetti distinti nella ricerca di un orologio; siamo tutti appassionati che si approcciano all'orologio in modo diverso, chi più scientifico chi più ludico o superficiale. Parlarne può essere stimolante, ma convincere il prossimo che la propria visione, in alcuni casi direi quasi religione, è quella giusta che utilità ha? Apostrofare persone che si conoscono poco o niente nella vita reale con accenni a cultura e studio, che utilità ha? A mio modesto avviso, serve solo, a chi si comporta in modo siffatto, a dare una percezione distorta di se; e a chi legge tali eccessi, a irritarsi proprio nel momento in cui, invece, stava dedicando dieci minuti ad un momento di svago.
E con ciò lascio questa discussione, ormai sterile. Ci si sente nelle altre  ;)




Ahahah!

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #157 il: Novembre 05, 2018, 13:13:08 pm »
Quindi gli aspetti qualita' e prezzo hanno un senso negli orologi.
Mentre non lo ha il rapporto qualita'-prezzo.
Tutto chiaro.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #158 il: Novembre 05, 2018, 13:18:41 pm »
Concordo con quanto detto da Gianni in uno dei suoi ultimi interventi.
Le posizioni di ognuno sono assai più vicine di quello che alcune volte traspare dagli interventi.
Solo che esternare alcune cose in modo da collimare meglio col pensiero di altri a volte è difficile, soprattutto per inscritto secondo me.
Mettiamoci una pietra ed andiamo avanti se posso dare un consiglio perché siamo ad un punto morto ed off topic.
Ad ogni modo la risposta ad Ale al topic è SI, siamo pochi anzi pochissimi e quei pochissimi spesso non vado d’accordo neanche tra loro, quindi siamo messi maluccio...  :D
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Istaro

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #159 il: Novembre 05, 2018, 13:57:32 pm »
Ad ogni modo la risposta ad Ale al topic è SI, siamo pochi anzi pochissimi e quei pochissimi spesso non vado d’accordo neanche tra loro, quindi siamo messi maluccio...  :D

 :D :D
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Istaro

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #160 il: Novembre 05, 2018, 14:32:43 pm »
Gianni, brevissima replica per evidenziare un errore di fondo che fai (punto 3 della tua risposta): nessuno ha mai detto che gli aspetti di qualità e prezzo non hanno alcuna relazione con l'orologio! Men che meno la qualità! E ci mancherebbe altro! E' un altro il concetto che non condivido, e cioè il rapporto qualità/prezzo, che a mio modo di vedere con la qualità, la bellezza, la complicazione, l'estetica, il pregio e tutto ciò che è passione per gli orologi, non c'entra un bel niente! Ti conosco come persona acuta ed attenta, per cui non ci credo che hai confuso il rapporto qualità/prezzo con la qualità di un orologio  ;)
E ora davvero passo la mano

Certamente la qualità in sé e il rapporto qualità/prezzo sono due aspetti distinti. Ma se accettiamo il primo, accettiamo a maggior ragione il secondo…

Il “numeratore” qualità, anche se non lo intendiamo in senso puramente soggettivo (qualità “percepita”, valore emozionale, ecc.), ma cerchiamo di individuare elementi oggettivi, di qualità “intrinseca”, non è certo di facile determinazione. Non è un numero (anche se ci eravamo divertiti a renderlo tale: vi ricordate il grafico-radar che avevamo elaborato tempo addietro per alcune referenze?). E le opinioni in merito possono essere molto diverse, perché ognuno dà un peso diverso ai diversi elementi. Ma è bene che sia così: è proprio questo, a mio avviso, uno degli scopi di un forum di approfondimento, su qualsiasi materia.

Però, se in qualche modo riconosciamo che esiste una qualità, se accettiamo di poter individuare un “numeratore” (sia pure non esattamente definito, sia pure diverso per ognuno di noi), il rapporto q/p vien da sé, perché il denominatore-prezzo è dato ed inequivocabile…

Poi possiamo concordare sul fatto che questo rapporto sarà diverso per ognuno (perché è diverso il numeratore); che nelle nostre scelte, a volte, possiamo legittimamente dargli meno peso (perché prevalgono altri fattori emozionali). Ma non serve dire che “non esiste” o che non ha senso discuterne: perché il nostro giudizio personale si forma e cresce proprio nel confronto col giudizio degli altri, anche quando non lo condividiamo.  :)

Ma il contendere di questo topic – anzi, dell’off-topic che ne è scaturito – non era se esiste questo benedetto rapporto q/p (esistono topic specifici in cui lo abbiamo fatto e che ho già linkato), ma se parlarne sia… irrispettoso!? E quindi se debba essere “tacitato” chi osa farlo… (Oppure è solo un problema di “toni”?)

Ecco, questo davvero mi sembra inopportuno.  :-\
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Istaro

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #161 il: Novembre 05, 2018, 14:40:19 pm »
A me sembra che si continua a far finta di non capire. E come ha detto corrado penso che non scriverò più qui perché basta così.
Ma quali polemiche? Non si sono portate avanti le idee solo per polemiche, qui nessuno ha mai imposto nulla. Invece dall’altra parte ho sentito solo sentenze come anche “cerco di indirizzare verso una certa orologeria”. Cerco di indirizzare? Ma chi? Cosa? Ma veramente ci sentiamo così superiori addirittura da voler indirizzare una passione e gli acquisti altrui? Come ha detto Corrado mi sembra molto arrogante come atteggiamento.
Qui dentro tra noi chiunque dovesse comprare un RO o un Nautikus o un Daytona (perché di quelli si parla) nessuno verrebbe a dire “ho preso il più grande orologio al mondo”. No! Semplicemente direbbe “si lo so, l’ho pagato tanto ma pur sapendo cosa offre, e’ stato un acquisto d’impulso e di cuore”. Ma ci vuole tanto a capirlo? Si fa tanta fatica a capirlo? E la cosa che mi rincuora e’ che il 90% degli intervenuti la pensa così!
E ripeto, qui dentro tutti abbiamo quegli orologi! Tutti! Tranne pochissimi (3-4).
Per cui di cosa stiamo a parlare? A volte bisognerebbe scendere dal pulpito ed essere un poi più umili e rispettare le idee altrui. Visto che di minkiate stiamo parlando! Perché minkiate sono!

Robé, tu forse non te ne accorgi, perché ti sembra di dire cose sacrosante.
Ma il tuo post è  polemico.  :D
(Mentre non lo era, ad esempio, quello di Alessandro).

A te danno fastidio i giudizi che consideri "sentenze"...
Ma ad altri possono interessare (se sono 4 o 40 fa differenza?).

Non ami i "pulpiti" e quelli che vogliono "indirizzare" l'approccio degli altri all'orologeria...
Ma forse qualcuno, pur non diventando adepto di questa "religione" (che religione è?  ;D), può trovarci spunti interessanti.

È grave? Non può esserci spazio per tutti?
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ALAN FORD

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #162 il: Novembre 05, 2018, 15:27:38 pm »
Quindi gli aspetti qualita' e prezzo hanno un senso negli orologi.
Mentre non lo ha il rapporto qualita'-prezzo.
Tutto chiaro.

Certo che esiste, il migliore in assoluto ce l'ha la Seiko.
Il fatto è che man mano che si cresce di gamma il prezzo tra qualità e prezzo si dilata e nessuno è in grado di stabilire quanto i 200 anni di storia di Patek o Vacheron incidono su questo rapporto.
E non è una cosa di oggi soltanto.
Io non so quanto tu abbia pagato il 3700 all'epoca ma di sicuro uno sproposito in confronto ai prezzi dell'epoca.
Il il 3710 in rapporto ad oggi lo ho pagato niente ma quel niente era comunque uno sproposito venti anni fa.
Insomma io credo che questo sia un cerchio difficile da quadrare ed è per questo che mi pongo poco il problema perché anche se me lo ponessi non risolverei niente, concludo che un certo orologio equivalente a quello che ho in mente costa meno ma non mi piace che faccio?
Lo compro lo stesso perché conveniente o non compro niente perché quello che mi piace ha un rapporto sbagliato?

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #163 il: Novembre 05, 2018, 15:32:15 pm »
A me sembra che si continua a far finta di non capire. E come ha detto corrado penso che non scriverò più qui perché basta così.
Ma quali polemiche? Non si sono portate avanti le idee solo per polemiche, qui nessuno ha mai imposto nulla. Invece dall’altra parte ho sentito solo sentenze come anche “cerco di indirizzare verso una certa orologeria”. Cerco di indirizzare? Ma chi? Cosa? Ma veramente ci sentiamo così superiori addirittura da voler indirizzare una passione e gli acquisti altrui? Come ha detto Corrado mi sembra molto arrogante come atteggiamento.
Qui dentro tra noi chiunque dovesse comprare un RO o un Nautikus o un Daytona (perché di quelli si parla) nessuno verrebbe a dire “ho preso il più grande orologio al mondo”. No! Semplicemente direbbe “si lo so, l’ho pagato tanto ma pur sapendo cosa offre, e’ stato un acquisto d’impulso e di cuore”. Ma ci vuole tanto a capirlo? Si fa tanta fatica a capirlo? E la cosa che mi rincuora e’ che il 90% degli intervenuti la pensa così!
E ripeto, qui dentro tutti abbiamo quegli orologi! Tutti! Tranne pochissimi (3-4).
Per cui di cosa stiamo a parlare? A volte bisognerebbe scendere dal pulpito ed essere un poi più umili e rispettare le idee altrui. Visto che di minkiate stiamo parlando! Perché minkiate sono!

Robé, tu forse non te ne accorgi, perché ti sembra di dire cose sacrosante.
Ma il tuo post è  polemico.  :D
(Mentre non lo era, ad esempio, quello di Alessandro).

A te danno fastidio i giudizi che consideri "sentenze"...
Ma ad altri possono interessare (se sono 4 o 40 fa differenza?).

Non ami i "pulpiti" e quelli che vogliono "indirizzare" l'approccio degli altri all'orologeria...
Ma forse qualcuno, pur non diventando adepto di questa "religione" (che religione è?  ;D), può trovarci spunti interessanti.

È grave? Non può esserci spazio per tutti?

E’ polemico dire “accettiamo tutto e tutti senza sparare sentenze?” Allora si sono polemico!
E’ polemico dire “anziché provare ad indirizzare, proviamo ad accettare le scelte altrui?” Allora si sono polemico!
E’ polemico dire “ognuno e’ libero di vivere la propria passione come meglio crede senza sentirsi dare dello scemo?” Allora si sono polemico.
Mi sembri don quishotte contro i mulini a vento Gianni e le risposte che ti sono e ti vengono date ne sono una dimostrazione.
Non ho capito cosa stai cercando di dimostrare o difendere, ma qui praticamente tutti gli intervenuti ti han detto le mie stesse cose. Magari con un po’ più di garbo (forse) ma sono quelle.
Per cui come già detto, non mi curo di loro ma guardo e passo perché è inutile continuare.

Istaro

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #164 il: Novembre 05, 2018, 15:33:26 pm »
Quindi gli aspetti qualita' e prezzo hanno un senso negli orologi.
Mentre non lo ha il rapporto qualita'-prezzo.
Tutto chiaro.

Certo che esiste, il migliore in assoluto ce l'ha la Seiko.
Il fatto è che man mano che si cresce di gamma il prezzo tra qualità e prezzo si dilata e nessuno è in grado di stabilire quanto i 200 anni di storia di Patek o Vacheron incidono su questo rapporto.
E non è una cosa di oggi soltanto.
Io non so quanto tu abbia pagato il 3700 all'epoca ma di sicuro uno sproposito in confronto ai prezzi dell'epoca.
Il il 3710 in rapporto ad oggi lo ho pagato niente ma quel niente era comunque uno sproposito venti anni fa.
Insomma io credo che questo sia un cerchio difficile da quadrare ed è per questo che mi pongo poco il problema perché anche se me lo ponessi non risolverei niente, concludo che un certo orologio equivalente a quello che ho in mente costa meno ma non mi piace che faccio?
Lo compro lo stesso perché conveniente o non compro niente perché quello che mi piace ha un rapporto sbagliato?

Qui condivido quasi tutto quello che scrivi.

Infatti il rapporto q/p non è l'unico elemento che prendiamo in considerazione. Il gradimento soggettivo (che però ha un legame anche con la qualità estetica dell'orologio) resta condizione necessaria.

Ma, come ha scritto l'altro Gianni (Bonimba): necessario, ma non sufficiente. Tra tanti orologi belli, un occhio ad altri aspetti ce lo buttiamo...
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)