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Ma quanti pochi siamo?

ALAN FORD

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #15 il: Ottobre 28, 2018, 16:08:46 pm »
Non capisco cosa ci si aspetti.
Esclusi pochissimi centri commerciali (Barney’s, Harrod’s, il Mall di Dubai) di certo la clientela media di questi posti non è quella media dell’orologeria di lusso.
Non ci sono boutique d’orologi come non ci sono negozi dell’eccellenza in genere, perché chi ci va cerca paccottiglia a prezzi popolari (comprensibilmente).
Se vuoi un Roth non vai al centro commerciale, esattamente come se vuoi delle Crockett & Jones, una cucina Pedini, una Rolls-Royce o degli orecchini di Van Cleef & Arpels.

Un saluto a tutti

Un Roth no ovviamente ma Rolex ed Omega ne è pieno il mondo (il nostro almeno).

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #16 il: Ottobre 28, 2018, 17:03:43 pm »
Ale ma nei centri commerciali non ci sono mai stati marchi di quel tipo.
Al massimo ci trovi Eberhard tutt’al più.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #17 il: Ottobre 28, 2018, 18:21:06 pm »
Guardate che la gente guadagna 1.2/1.600€ al mese.
Un Rolex costa mediamente quattro mensilità di un lavoratore normale, spesso magari unico soggetto reddituale di una famiglia.
Ma davvero credete che la gente vada al centro commerciale a comprarsi i Daytona?
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #18 il: Ottobre 28, 2018, 18:34:32 pm »
Guardate che la gente guadagna 1.2/1.600€ al mese.
Un Rolex costa mediamente quattro mensilità di un lavoratore normale, spesso magari unico soggetto reddituale di una famiglia.
Ma davvero credete che la gente vada al centro commerciale a comprarsi i Daytona?


Esattamente

ALAN FORD

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #19 il: Ottobre 28, 2018, 18:53:48 pm »
Ale ma nei centri commerciali non ci sono mai stati marchi di quel tipo.
Al massimo ci trovi Eberhard tutt’al più.

Lo so che non ci sono mai stati.
Però al centro commerciale ci vado anch'io che qualche orologio discreto ce l'ho.
Ossia...credo che tutti gli appassionati di orologi nei centri commerciali ci vadano, solo che siccome siamo pochi evidentemente per chi dovrebbe aprire uno shop non vale la pena.
Ed invece per interessare le nuove generazioni secondo me potrebbe essere una nuova via.

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #20 il: Ottobre 28, 2018, 21:42:09 pm »
Ale ma nei centri commerciali non ci sono mai stati marchi di quel tipo.
Al massimo ci trovi Eberhard tutt’al più.

Lo so che non ci sono mai stati.
Però al centro commerciale ci vado anch'io che qualche orologio discreto ce l'ho.
Ossia...credo che tutti gli appassionati di orologi nei centri commerciali ci vadano, solo che siccome siamo pochi evidentemente per chi dovrebbe aprire uno shop non vale la pena.
Ed invece per interessare le nuove generazioni secondo me potrebbe essere una nuova via.

Mah, non credo serva.
Oltretutto proprio per una questione di marketing non possono stare in un centro commerciale. E’ completamente in contrasto con quel “patinato” e pettinato che le case invece vogliono mostrare.
Ce da dire che l’orologeria meccanica è sempre stata cosa per pochi, tranne quando questa era la sola e unica.
A maggior ragione oggi invece è più alla portata di tutti (come conoscenza) grazie ad internet. Oggi con un click si accede ovunque e si conosce laqualunque. Una volta forse, si era ancora meno! Quando il web non esisteva ma c’erano solo 2-3 riviste. Oltretutto mensili. Li si era proprio in pochi pochi. Secondo me oggi il numero è aumentato.
Che poi si preferisca un certo brand piuttosto che un altro e’ discorso diverso ancora.

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #21 il: Ottobre 28, 2018, 23:42:12 pm »
Ale ma nei centri commerciali non ci sono mai stati marchi di quel tipo.
Al massimo ci trovi Eberhard tutt’al più.

Lo so che non ci sono mai stati.
Però al centro commerciale ci vado anch'io che qualche orologio discreto ce l'ho.
Ossia...credo che tutti gli appassionati di orologi nei centri commerciali ci vadano, solo che siccome siamo pochi evidentemente per chi dovrebbe aprire uno shop non vale la pena.
Ed invece per interessare le nuove generazioni secondo me potrebbe essere una nuova via.

Mah, non credo serva.
Oltretutto proprio per una questione di marketing non possono stare in un centro commerciale. E’ completamente in contrasto con quel “patinato” e pettinato che le case invece vogliono mostrare.
Ce da dire che l’orologeria meccanica è sempre stata cosa per pochi, tranne quando questa era la sola e unica.
A maggior ragione oggi invece è più alla portata di tutti (come conoscenza) grazie ad internet. Oggi con un click si accede ovunque e si conosce laqualunque. Una volta forse, si era ancora meno! Quando il web non esisteva ma c’erano solo 2-3 riviste. Oltretutto mensili. Li si era proprio in pochi pochi. Secondo me oggi il numero è aumentato.
Che poi si preferisca un certo brand piuttosto che un altro e’ discorso diverso ancora.
Il numero,rispetto a 30 anni fa,e' piu' che decuplicato.
Con il particolare non trascurabile che tre decadi orsono l'appassionato era un intenditore soprattutto di meccaniche mentre oggi e' un appassionato di marchi.
Una volta l'orologio ce lo si godeva nell'intimo,oggi si gode nell'ottenere l'ammirazione altrui.

Errol

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #22 il: Ottobre 29, 2018, 05:15:09 am »
Non ci sono in Italia ma non nel mondo. Io non viaggio tanto (per vacanza) ma ricordo al piano terra dell’economia gallerie lafayette le boutique Jaeger e Vacheron con tanto di tourbillon in bella mostra e prezzi esposti.
In Italia c’è troppa invidia sociale ormai radicata anche tra chi potrebbe affrontare tali spese ma decide di non farlo covando però rabbia per chi, magari meno abbiente, decide invece di godersi i propri averi. È quindi ritenuto più prudente e politicamente corretto lasciale la vendita di tali oggetti fuori dal mercato di massa.
Questo ameno è quello che penso io 
        

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #23 il: Ottobre 29, 2018, 07:43:22 am »
Ale ma nei centri commerciali non ci sono mai stati marchi di quel tipo.
Al massimo ci trovi Eberhard tutt’al più.

Lo so che non ci sono mai stati.
Però al centro commerciale ci vado anch'io che qualche orologio discreto ce l'ho.
Ossia...credo che tutti gli appassionati di orologi nei centri commerciali ci vadano, solo che siccome siamo pochi evidentemente per chi dovrebbe aprire uno shop non vale la pena.
Ed invece per interessare le nuove generazioni secondo me potrebbe essere una nuova via.

Mah, non credo serva.
Oltretutto proprio per una questione di marketing non possono stare in un centro commerciale. E’ completamente in contrasto con quel “patinato” e pettinato che le case invece vogliono mostrare.
Ce da dire che l’orologeria meccanica è sempre stata cosa per pochi, tranne quando questa era la sola e unica.
A maggior ragione oggi invece è più alla portata di tutti (come conoscenza) grazie ad internet. Oggi con un click si accede ovunque e si conosce laqualunque. Una volta forse, si era ancora meno! Quando il web non esisteva ma c’erano solo 2-3 riviste. Oltretutto mensili. Li si era proprio in pochi pochi. Secondo me oggi il numero è aumentato.
Che poi si preferisca un certo brand piuttosto che un altro e’ discorso diverso ancora.
Il numero,rispetto a 30 anni fa,e' piu' che decuplicato.
Con il particolare non trascurabile che tre decadi orsono l'appassionato era un intenditore soprattutto di meccaniche mentre oggi e' un appassionato di marchi.
Una volta l'orologio ce lo si godeva nell'intimo,oggi si gode nell'ottenere l'ammirazione altrui.

Erm.questo è vero. Infatti ho finito l’intervento dicendo che però è un altro discorso che esula dal vedere o meno certi marchi nei centri commerciali.
E forse il tuo punto di vista sinintegra con ciò che ha detto gianluca sopra e anche col fatto che con internet sei bombardato da ciò che ti vogliono propinate a tutti i costi.

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #24 il: Ottobre 29, 2018, 07:45:47 am »
Non ci sono in Italia ma non nel mondo. Io non viaggio tanto (per vacanza) ma ricordo al piano terra dell’economia gallerie lafayette le boutique Jaeger e Vacheron con tanto di tourbillon in bella mostra e prezzi esposti.
In Italia c’è troppa invidia sociale ormai radicata anche tra chi potrebbe affrontare tali spese ma decide di non farlo covando però rabbia per chi, magari meno abbiente, decide invece di godersi i propri averi. È quindi ritenuto più prudente e politicamente corretto lasciale la vendita di tali oggetti fuori dal mercato di massa.
Questo ameno è quello che penso io

Io credo sia più un discorso loro di marketing
I nostri centri commerciali non sono luoghi devoti al lusso (cosa per esempio che sono altri fiori) per cui secondo il loro punto di vista non danno nulla all’immagine.
Per cui perché tali marchi dovrebbero stare vicino festina e compagnia cantante?

ALAN FORD

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #25 il: Ottobre 29, 2018, 07:49:38 am »
Non ci sono in Italia ma non nel mondo. Io non viaggio tanto (per vacanza) ma ricordo al piano terra dell’economia gallerie lafayette le boutique Jaeger e Vacheron con tanto di tourbillon in bella mostra e prezzi esposti.
In Italia c’è troppa invidia sociale ormai radicata anche tra chi potrebbe affrontare tali spese ma decide di non farlo covando però rabbia per chi, magari meno abbiente, decide invece di godersi i propri averi. È quindi ritenuto più prudente e politicamente corretto lasciale la vendita di tali oggetti fuori dal mercato di massa.
Questo ameno è quello che penso io



Io credo sia più un discorso loro di marketing
I nostri centri commerciali non sono luoghi devoti al lusso (cosa per esempio che sono altri fiori) per cui secondo il loro punto di vista non danno nulla all’immagine.
Per cui perché tali marchi dovrebbero stare vicino festina e compagnia cantante?

C'è sempre una prima volta in tutto.
Il mondo è anche di chi osa.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #26 il: Ottobre 29, 2018, 08:02:19 am »
Non ci sono in Italia ma non nel mondo. Io non viaggio tanto (per vacanza) ma ricordo al piano terra dell’economia gallerie lafayette le boutique Jaeger e Vacheron con tanto di tourbillon in bella mostra e prezzi esposti.
In Italia c’è troppa invidia sociale ormai radicata anche tra chi potrebbe affrontare tali spese ma decide di non farlo covando però rabbia per chi, magari meno abbiente, decide invece di godersi i propri averi. È quindi ritenuto più prudente e politicamente corretto lasciale la vendita di tali oggetti fuori dal mercato di massa.
Questo ameno è quello che penso io

Io credo sia più un discorso loro di marketing
I nostri centri commerciali non sono luoghi devoti al lusso (cosa per esempio che sono altri fiori) per cui secondo il loro punto di vista non danno nulla all’immagine.
Per cui perché tali marchi dovrebbero stare vicino festina e compagnia cantante?

In Italia il target dei centri commerciali è medio-medio basso.
Non si arriva ne a Omega ne a Rolex.
Il massimo che abbia visto io, almeno a Roma e dintorni, è Eberhard.
Il discorso che se nei centri commerciali non trovo orologi meccanici di lusso equivale al declino lo trovo dissonante quindi. È un problema che all’estero non c’è, in Inghilterra si trovano grandi centri commerciali che hanno grandi marchi di orologeria ed a volte ho sentito trattino anche quelli di nicchia, in Italia no.
Bentornato Ermanno! ;D
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #27 il: Ottobre 29, 2018, 08:03:24 am »
Esatto mettiamoci pure che fuori girano molti più soldi che da noi...

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #28 il: Ottobre 29, 2018, 08:05:28 am »
Semplicemente in Italia si è fatto in modo che i nostri centri commerciali lavorino sulla massa. È la massa non può permettersi normalmente orologi di un certo livello. Un negozio/boutique  Vacheron di fianco a Loro Piana e Calvin Klein, non ci azzecca nulla per me.
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-Samuel Johnson-

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #29 il: Ottobre 29, 2018, 08:11:32 am »
Ma anche la disponibilità e la facilità di spesa e’ ben altra cosa che qui. Per cui neanche avrebbe senso.