Purtroppo il quadrante del Constellation e' ristampato (oltre alla vernice nuova guardate come le scritte al 12 non siano parallele).
Voto anch'io per il Longines.
Questo dettaglio peró mi fa un po’ riflettere. È vero che la mia attenzione quando ho visionato gli orologi era focalizzata sul longines, ma nel momento in cui abbiamo parlato anche dell’omega, il signore mi ha fatto presente il dettaglio dell’incisione, ma non mi ha assolutamente parlato del fatto che il quadrante fosse ristampato.
Da ignorante credevo che un “rivenditore” fosse tenuto a dichiarare questi elementi (questo il motivo principale perche ho scartato i privati)
Qui sollevi due questioni distinte: l’affidabilità dei rivenditori e l’importanza che le parti dell’orologio siano originali.
Quanto alla prima questione, non sei certo “ignorante” ad aspettarti che un rivenditore rispetti le regole della correttezza commerciale.
Sono tenuti a farlo, legalmente e moralmente; e ci sono quelli che lo fanno, i quali non meritano di essere messi nel mucchio del “fan tutti così”.
Però non possiamo neanche dimenticare che la pratica di mascherare i difetti di un prodotto da vendere è abbastanza diffusa, in tutti i settori commerciali; e quello degli orologi non fa eccezione.
Spetta anche a noi acquirenti prestare attenzione; ancor maggiore se si tratta dell’acquisto di prodotti usati.
Nel caso specifico dei quadranti, bisogna dire che il venditore dell’Omega potrebbe non essersi neanche accorto che quel quadrante è ristampato.
I commercianti di orologi spesso non hanno grandissima competenza. Possiamo rammaricarcene, ma è così.
E anche quando se ne trova uno più ferrato, bisogna tener conto che non è facile essere esperti di tutte le migliaia di referenze che passano per le loro mani… Alla fine si concentrano a studiare un po’ soprattutto i Rolex (che trattano in quantitativi maggiori).
Bisogna poi aggiungere che accorgersi che il quadrante dell’Omega è ristampato forse non è così facile: la presenza dei segni del tempo (si tratta di una ristampa…
vintage!) può trarre in inganno.
(In ogni caso, anche se questo commerciante non si è accorto in buona fede della ristampa, il fatto che non abbia pubblicato nell’annuncio
on line la foto del fondello con la dedica, e non ne abbia fatto menzione nella descrizione delle caratteristiche dell’orologio, non depone certo a favore della sua limpidezza...).
La seconda questione riguarda l’importanza che le parti dell’orologio siano originali (ed originarie).
È importante, sì. Ma non è che se un orologio ha qualche ricambio, magari non originale, sia da buttar via…
Diciamo che c’è un ordine di preferenza.
L’
optimum è che sia integro e con tutte le parti “originarie” (cioè presenti sin dal momento dell’acquisto), per una serie di motivi facilmente intuibili: qualità, fedeltà storica, valore collezionistico, ecc.
In subordine, se una parte si è irrimediabilmente rotta o rovinata, è preferibile che il ricambio sia “originale” o “di fornitura” (cioè prodotto dalla stessa casa produttrice dell’orologio), nonché “coevo” (risalente allo stesso periodo del pezzo sostituito e con le medesime caratteristiche).
In ulteriore subordine, può andar bene un ricambio originale non perfettamente coevo (produzione successiva della casa, con leggerissime varianti).
Infine, è accettabile un ricambio non originale (come una ristampa indipendente) purché sia ben realizzato, quindi si avvicini quanto più possibile al pezzo originario.
Ovviamente, a mano a mano che si scende nell’ordine di preferenza, bisogna scendere col prezzo…
L’importanza che tutti i componenti siano originarî è maggiore negli orologi più antichi e di maggior pregio, perché è in ballo non solo una questione di qualità, ma anche di fedeltà storica.
In conclusione: se il prezzo è adeguato, e la presenza di parti non originarie è evidenziata con trasparenza, si può scegliere con serenità – soprattutto per fasce di prezzo più basse – basandosi sulle proprie preferenze.
L’amante del
vintage, il collezionista più esigente, l’appassionato che non disdegna la patina del tempo, privilegeranno l’originarietà, anche in presenza di segni del tempo visibili.
L’appassionato che guarda più al lato estetico e all’indossabilità preferirà un aspetto dell’orologio senza imperfezioni evidenti, anche se ripristinato con un ricambio non originario.
Diciamo che l’unica regola abbastanza condivisa è che i ricambi devono essere il più possibile fedeli (niente “orologi Frankenstein”) e il loro aspetto non deve stonare col resto dell’orologio (niente casse troppo lucidate o lancette nuove con quadranti vecchi; o, viceversa, niente quadranti “freschi” in un orologio che per il resto dimostra visibilmente la sua età).
Riconoscere componenti originarî, ricambi coevi e non, ecc. non è ovviamente facile, ed è il motivo per cui molti sono spaventati dal
vintage.
Diciamo che se ci si vuole approcciare a orologi importanti, uno studio serio è fondamentale.
Se invece si guarda a esemplari dal prezzo contenuto, può essere sufficiente prestare attenzione alle cose più evidenti (ricorrendo magari ai consigli del forum), perché bisogna mettere in conto che inevitabilmente c'è qualche compromesso da accettare.
Per l’Omega di cui parliamo il problema maggiore lo vedo nel fondello.
A questo punto, chi mi assicura che anche il longines non abbia parti non originali?
Dalle foto disponibili sembrerebbe ok.
Ha subìto lucidature abbastanza importanti, ma non ne è stato snaturato.
Per maggiore scrupolo, sarebbe utile poter esaminare anche le foto del movimento e della parte interna del fondello.