Il fatto è che quando i prezzi tra le due versioni si avvicinano tanto non capisco come si possano prendere in considerazione gli ultimi nati.
Beh, i prezzi si avvicinano perché l'orologio non è - solo - un oggetto da collezione, ma anche un oggetto da indossare (un accessorio di abbigliamento… anche se so che la definizione ti fa orrore!
).
Per cui a molti non interessa solo l'aspetto storico.
Un collezionista di monete romane vuole - ovviamente - solo le originali. Coniarne di nuove - quand'anche d'oro zecchino - non ha senso, perché il loro valore è
esclusivamente storico.
Gli orologi, invece, non sono oggetto di attenzione solo per i collezionisti.
E anche il collezionista li cerca per un complesso di qualità/caratteristiche, tra cui - oltre al valore storico - l'estetica, la fruibilità, l'ingegno tecnico che esprimono, le complicazioni, la cura realizzativa (materiali e finiture), ecc.; nonché le condizioni di conservazione.
Il valore storico è discriminante per una categoria specifica di collezionisti, quelli di orologi
vintage.
Per gli altri collezionisti/appassionati è un valore aggiunto, da soppesare con l'insieme delle caratteristiche dell'orologio. Il diverso peso che assumono le varie caratteristiche deriva dai gusti e dalle cultura orologiera delle singole persone.
Per cui posso condividere, Ermanno, il rammarico sulla scarsa attenzione che molti rivolgono al valore storico di un orologio.
Ma ciò non significa che questa auspicabile attenzione debba precludere il gradimento per orologi nuovi: tutti gli orologi usati un tempo sono stati nuovi!
Anzi: abbiamo in passato concordato - mi sembra - sull'auspicio che chi considera determinanti le condizioni si rivolga proprio al nuovo, senza alimentare quel mercato che snatura il
vintage, taroccandolo per farlo sembrare come nuovo…