Complimentissimi per lorologio e, ovviamente, per la presentazione.
Per la prima volta il remontoir è in titanio. Connesso ad esso vi sono i secondi morti saltanti esattamente, visibili sul lato cassa con un mesmerico movimento retrogrado.
Solo per il mesmerico
la presentazione merita cinque stelle!
Cosaltro aggiungere a quanto da te doviziosamente evidenziato sulle virtù dellorologio?
Potremmo far notare, ad esempio, che il ponte del
remontoir è fissato sul quadrante, il quale diventa così un elemento strutturale dellorologio.
Oppure che il
remontoir degalité è un meccanismo raro e complesso, adottato per gli orologi da polso da poche
maison e pochi orologiai, oltre a Journe (Lange, Strehler, Grönefeld... altri?).
Per descriverlo, cedo la parola a Journe stesso (che ne spiega le origini in un articolo di presentazione alla sua collezione Souverain):
Fin dai tempi più remoti luomo ha cercato di misurare il tempo dividendolo in frazioni uguali. E così facendo ha inventato la nozione di isocronismo. Ma è solo con i primi orologi meccanici che si è cominciato a cercare di rendere costante la forza che arriva allo scappamento. Non esisteva ancora la molla spirale e il bilanciere, chiamato foliot, aveva un battito irregolare, causato dallarrivo di una forza legata alle imperfezioni della molla e degli ingranaggi.
A quellepoca gli orologi possedevano ununica lancetta, che compiva un giro completo in dodici ore: la loro imprecisione infatti non permetteva ancora di misurare i minuti. Dopo linvenzione della molla motrice, che rese possibile fabbricare orologi da tavolo, un orologiaio del XV secolo, Jobst Bürgi, ebbe lidea di aggiungere allingranaggio tradizionale un sistema indipendente, caricato a brevi intervalli dalla molla principale. Ora lo scappamento era in grado di fornire un flusso più costante di energia e conferiva allorologio unautonomia di diversi mesi. Nacque così il primo remontoir dégalité.
Più tardi, nel XVII secolo, lorologiaio olandese Christiaan Huygens inventò la molla spirale e il pendolo. Queste novità diedero agli orologi e alle pendole una precisione cronometrica prima impensabile. La lancetta dei minuti diventò di uso comune e il remontoir dégalité venne trascurato per oltre un secolo. Allavvento del secolo dei Lumi, il Settecento, le esigenze imposte dalle osservazioni astronomiche e dal calcolo della longitudine per la navigazione in mare aperto richiedevano una crescente precisione. La lancetta per indicare i secondi si diffuse via via che gli orologi si perfezionavano. In Inghilterra lorologiaio Thomas Mudge inventò un remontoir dégalité destinato al cronometro da marina chiamato H.3, mentre in Francia il celebre Robert Robin, «Orologiaio del Re», ne inventava uno destinato ai suoi regolatori di precisione. Ma è nel XIX secolo che, paradossalmente, il remontoir dégalité viene adottato su larga scala nella fabbricazione degli orologi per edifici, non per ovviare ai difetti delle molle (dato che in tutti gli orologi di questo tipo il movimento funzionava mediante pesi a trazione) ma per isolare il meccanismo orario dalle lancette esterne. Infatti le lancette esposte ai venti potevano alterare il funzionamento del meccanismo.
Tuttavia la fabbricazione dei remontoir dégalité era assai difficile e complicata, ragione per cui nel XX secolo è stata di nuovo abbandonata quasi totalmente, tranne rare eccezioni.
Lorologiaio inglese George Daniels lo ha impiegato in un orologio da tasca con tourbillon. Anthony Randall lo ha inserito in una pendulette (orologio da tavolo o da viaggio) ispirata al principio dellorologio H.4 di John Harrison. Io stesso lho usato in tre orologi da tasca con tourbillon, in una pendola «simpatica» e, in tempi più recenti, lho introdotto per la prima volta in un orologio da polso che è il primo modello della collezione F.P.Journe Invenit et Fecit , e a cui ho dato il nome di Tourbillon Souverain.
Ciò che rende affascinante il principio del remontoir dégalité è il fatto che ogni orologiaio che si è impegnato nel realizzarlo ne ha dato una propria interpretazione personale: soltanto lidea di base è comune a tutti. (François-Paul Journe)
Un
remontoir degalité può essere non solo realizzato con diverse tecniche, ma anche tarato su diversi intervalli temporali.
Quello elaborato da Journe stesso per il Vagabondage II, ad esempio, è a un minuto; mentre il
remontoir del Tourbillon e di questo Optimum è a un secondo. Caratteristica che il maestro sfrutta anche per realizzare, con unulteriore meccanismo collegato alla ruota dei secondi, unaffissione a secondi morti o saltanti (meccanismo non presente nel primo Tourbillon con
remontoir del 1991; la versione successiva del 2003, che lo introduceva, si chiamò appunto
avec Seconde morte).
(Per inciso, potremmo aggiungere che la complicazione dei secondi saltanti può essere ottenuta anche senza un
remontoir degalité. O che JLC, col Geophysic True Second, fa una scelta di segno opposto: utilizza il
remontoir solo per l'affissione dei secondi saltanti, e non per ottimizzare la distribuzione d'energia.)
Da rilevare che nel Tourbillon di Journe laffissione dei secondi morti è visibile lato quadrante, mentre nellOptimum abbiamo sul quadrante i secondi continui e possiamo ammirare i secondi morti solo sul fondello.
Scelta che però giudico discutibile
Per me i secondi saltanti, essendo non un semplice meccanismo, ma una vera - e affascinante - "complicazione", meriterebbero sempre il quadrante.
Qualche considerazione ulteriore si potrebbe dedicare allo scappamento BHP
(Bi-axial à Haute Performance), che è uno scappamento a impulso diretto (e quindi non necessita di lubrificazione), teoricamente più capace di preservare lisocronismo rispetto al tradizionale scappamento ad ancora (che è a doppio impulso).
Si tratta di un concetto simile a quello sviluppato da Daniels con lo scappamento coassiale.
Argomenti tecnicamente affascinanti, che magari possono essere sviluppati da chi ha maggiori competenze tecniche (spero di non aver scritto gravi inesattezze
).
casualmente avevo con me una referenza hot (che inevitabilmente è stata sacrificata senza rimpianti),
E qui ci devi dire qual è il pezzo sacrificato